Una delegazione del Boca Juniors in visita ufficiale al Museo del Genoa, a Palazzina San Giobatta, casa dove è custodito il patrimonio storico del Club più Antico d’Italia. Questa mattina il Museo rossoblu si è tinto di gialloblù, i colori che una nave battente bandiera svedese diede agli Xeneixes, club di Buenos Aires. L’unico a non essere mai retrocesso, il club che per primo fece, nel 1925, una tournée in Europa. Non toccò l’Italia, ma qui, in particolare a Genova, ha radici profondissime.

Sergio Brignardello, presidente del Comitato Storico del Boca Juniors fondato tre anni fa, ha ritrovato i colori rossoblu. Con lui un’intera troupe di collaboratori e storici che hanno incominciato a tessere le fila con Giovanna Liconti, Giovanni Villani, Giorgio Guerello e Bruno Lantieri, esponenti della Fondazione Genoa e accompagnatori di prim’ordine nella visita della delegazione argentina al museo.

Brignardello, da tifoso del Genoa in Sudamerica, origini genovesi stampate nel cuore e tradite da qualche lacrima al ricordo dei genitori recentemente scomparsi, originari della Val Graveglia, ha ricevuto un gagliardetto incorniciato con lo stemma e i colori rossoblu, donando a sua volta un gagliardetto ufficiale del Boca Juniors e due libri: il primo un approfondimento sulla Gira, storica tournée europea del club argentino nel 1925; il secondo un volume del mensile dedicato ai tifosi del Boca, scritto in italiano, col volto di Daniele De Rossi, ultimo acquisto xeneixe. “Questo è il Boca” il titolo del piccolo volume.

Si arricchisce dunque di cimeli e condivisioni il rapporto tra Genoa e Boca Juniors, considerata anche l’origine genovese di tre dei cinque fondatori del club argentino. Si tratta di Esteban Baglietto, Alfredo Scarpatti e Santiago Sana, ai quali fanno aggiunti i due fratelli Juan e Teodoro Farenga, originari della Basilicata.


LE PAROLE DI SERGIO BRIGNARDELLO


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