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Ieri, oggi, domani: sempre Genoani“. Alla consegna dei gagliardetti, con le immagini dei gol recenti e meno recenti del Genoa, Sergio Brignardello, in un italiano certo e senza esitazioni, si è lasciato andare a uno dei motti più accreditati in casa rossoblu. “È emozionante per me, come figlio di genovesi e genoani, essere qua” avrebbe poi raccontato il presidente del Comitato di Documentazione storica del Boca Juniors.

Buoncalcioatutti, a margine della visita al Museo del Genoa e della consegna ufficiale dei regali tra la delegazione argentina e la Fondazione, ha intervistato lo stesso Brignardello per saperne di più sul viaggio in Europa che la società xeneixe sta portando avanti per cucire rapporti di collaborazione e scambio di informazioni storiche e scientifiche coi maggiori club del Vecchio Continente.

Cosa vi lascia questa visita al Museo del Genoa?

“Siamo nel cuore del calcio italiano, siamo nel cuore del Genoa. È emozionante per me, come figlio di genovesi e genoani. Questa visita del Boca è ufficiale e la faremo possibilmente a tutti i club della Liguria. Ho trovato molto bello ed emozionate essere qua per l’affetto che ci unisce al Genoa. Genoa che è la mia squadra in Italia. Tifo Boca e Genoa”.

Oggi visiterete anche il Little Club, sotto il cuore pulsante della Gradinata Nord. Ma il Genoa sarà solo una delle 14 squadre che visiterete in 16 giorni…

“Si tratta di un tour importante: oggi abbiamo cominciato la seconda parte. Prima siamo andati a visitare a Madrid il Real e l’Atletico, a Lisbona il Benfica e lo Sporting, a Barcellona il Barcellona e l’Espanyol. Qui faremo visita al Genoa, poi anche alla Sampdoria e all’Entella. Dopo faremo un viaggio a Torino per visitare il Torino e la Juventus, poi finalmente arriveremo a Londra per incontrare Arsenal e Chelsea. Infine una tappa a Liverpool. Lo facciamo per visitare le piazze storiche, valutare come lavorare assieme e trasmettere fra noi le esperienze positive e negative. Sicuramente con il Genoa si potrà far qualcosa di importante per tramandare e mantenere viva in Argentina la genovesità (il sito ufficiale del club argentino, peraltro, dovrebbe introdurre a breve alcuni menù interattivi fissi con traduzione in genovese, ndr). Il Boca è un club molto popolare: non tutti sono discendenti da genovesi o da italiani. Ciononostante abbiamo l’obbligo di tramandare a tutti la genovesità”.

QUANDO IL GENOA CAMPIONE D’ITALIA SCONFISSE IN TOURNÈE L’ARGENTINA 

Il Boca nel 1925 ha fatto una tournée in Europa, primo club sudamericano a compierla, ma il Genoa è stato il primo club italiano a intraprenderla in Sudamerica. E si racconta che in alcuni bar di Buenos Aires sia ricordato quel Genoa leggendario con delle foto di squadra incorniciate

“I viaggi e le tournèe del Genoa e del Boca sono leggenda perché sono stati i primi viaggi di queste squadre. Viaggi che hanno fatto conoscere il calcio argentino, italiano e genovese dopo quelli tramandati dai club inglesi”.

Ci racconta l’aneddoto che la lega a Palacio e ci fa da tramite del messaggio che Burdisso ha voluto lasciare ai Genoani in occasione della vostra visita?

“Quando ho saputo che Palacio sarebbe venuto al Genoa, sono andato all’ultimo allenamento del Boca e, alla fine, l’ho chiamato e gli ho mostrato la sciarpa del Genoa dicendogli “benvenuto al Genoa“. Non mi conosceva, era un po’ confuso: non ci conoscevamo, ma ha iniziato a conoscermi dopo quell’episodio. Burdisso? Gli mandato un messaggio e gli ho detto che stavamo arrivando: lui mi ha risposto dicendo di salutare tutti perché vuole tanto bene al Genoa e a tutti i Genoani”.



La Storia del Vecchio Balordo #11: quando il Genoa campione d’Italia sconfisse l’Argentina