Marco Giampaolo, allenatore del Milan con un lungo passato alla guida della Sampdoria, ha anticipato di circa un’ora il collega Aurelio Andreazzoli nella conferenza stampa di presentazione della sfida contro il Genoa (domani ore 20.45). Di seguito le dichiarazioni di Giampaolo, su cui aleggia lo spettro dell’esonero dopo i risultati altalenanti nelle prime sei giornate di campionato: “I giocatori devono dare la vita per la maglia, non per me. La squadra credeva e crede nelle mie idee. Bisogna essere forti nelle sconfitte, c’è da soffrire ed essere attenti ai dettagli. Dopo quattro sconfitte in sei partite è normale che sia tutto nero. Anche in questo caso bisogna avere equilibrio, non credo sia il momento di dare giudizi definitivi. So che la squadra ha ampissimi margini di miglioramento, soprattutto dal punto di vista mentale. Dobbiamo imparare a fare determinate cose in un certo modo. Non bisogna ragionare sull’io, ma sul noi. Domani è importante per il Milan. Gli interessi individuali non contano nulla. Le sconfitte intaccano il morale dei calciatori, e chi pensa che se ne freghino si sbaglia. Abbiamo analizzato i nostri errori, ci siamo confrontati. Abbiamo messo in atto tutte quelle strategie per superare il momento difficile. Quello che ci siamo detti resta tra noi.  Nessuno si aspettava questa situazione. Purtroppo le cose sono andate così, probabilmente abbiamo sbagliato qualcosa, ora dobbiamo uscire da questo momento negativo”.

Sulle critiche al gioco del suo Milan: “Tutte le palate di materia organica che mi avete buttato addosso…ma non perchè vi ho letto, è perchè lo deduco dai messaggi. Sono abituato a soffrire. Non è importante rispondere platealmente alle accuse e mettere su teatrini. Bisogna lavorare, l’ho sempre fatto e lo continuerò a fare, per smentire. L’unica strada è il lavoro e la squadra, l’affiliazione e il sentimento. Anche attraverso un comportamento, un modo di fare che respiri e percepisci. Continuerò a fare le cose che ho sempre fatto che mi hanno portato ad allenare il Milan”.

Sulle tante vittorie conquistate contro il Genoa, sempre battuto o fermato sul pareggio nei derby affrontati al timone della Sampdoria:  “Altra storia, altra realtà. Li ho definiti derby vincenti ma sono stato fortunato”.

Dopo aver risposto con un “potrebbe” alla domanda sulla possibile presenza di Biglia fra i titolari, ne arriva una non di poco conto per la tifoseria genoana: domani Piatek gioca? “Il Milan non può rinunciare al suo attaccante più prolifico. Se non li fa lui i gol, chi li fa? Giampaolo? Può star fuori una partita, come con il Brescia, ma il Milan deve fare affidamento su di lui. Qualche partita può anche star fuori, ma per la gestione non puoi pensare di rinunciare al tuo capocannoniere. Deve star lì, darci dentro, soffrire, prendersi le sue responsabilità. I calciatori posso metterli da parte per farli recuperare, ma i più importanti devono stare in trincea”. E ancora: “Bisogna lavorare se una squadra produce e gestisce il pallone, se riesce a farlo in una zona alta del campo significa che devi migliorare gli ultimi venticinque metri. Bisogna trovare soluzioni diverse rispetto a quelle che cerchiamo. Ed è lì che bisogna insistere. Ci lavoriamo sopra tutti i giorni e continueremo a farlo. Ci mancano gli ultimi venti metri, sotto le cose le fa abbastanza bene e propone un’idea di calcio. Gli ultimi venti metri vanno messi a posto”.


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