Conquistato un buon e meritato punto nella prima di campionato all’Olimpico contro la Roma, il Genoa affronta oggi a Marassi la Fiorentina, squadra che ha cambiato padrone e che sembra aver ritrovato entusiasmo nella sua tifoseria, anche per alcuni arrivi di giocatori importanti. La Viola vede sempre in panchina Vincenzo Montella, tecnico che aveva ben impressionato agli inizi della sua carriera da mister, ma che poi è andato incontro a stagioni contrastanti.

Uno sguardo d’insieme sulla Fiorentina

La squadra gigliata scende in campo con il 4-3-3 e ha in Chiesa il suo uomo più importante. È compagine che si affida prevalentemente a giovani di valore, gli arrivi di Boateng e Ribery hanno più il sapore di effetto mediatico che di progetto tecnico. I viola escono sovente dalla propria area palla al piede, appoggiandosi prevalentemente su Pezzella o su Badelj, e cercano di trovare la profondità e l’uno contro uno con Chiesa e Sottil. La Fiorentina è squadra giovane ed entusiasta, non penso che la sconfitta con il Napoli abbia lasciato strascichi, anche se nelle ultime ore di calciomercato la squadra necessita ancora di qualche inserimento. Il nuovo presidente Commisso vuole allestire una formazione che possa diventare protagonista nel nostro campionato.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

Il portiere Dragowski, rientrato alla base dopo il prestito all’Empoli, dove è stato protagonista di un eccellente finale di campionato, ha un fisico imponente ma è ugualmente reattivo e svelto tra i pali, e discreto con i piedi. Dovrà dimostrare di non soffrire troppo la piazza di Firenze. Lirola, Milenkovic, Pezzella e Dalbert sono i giocatori che formano la linea difensiva. Lirola, giovane spagnolo, gioca sulla fascia destra, è forte di gamba e con mezzi tecnici importanti, i suoi inserimenti e i suoi traversoni sono spesso insidiosi. Dalbert, ultimo arrivato alla corte di Montella dall’Inter, è un brasiliano dalla buona corsa e dal piede sinistro educato, ma come tutti i brasiliani dà più importanza alla fase d’attacco che alla fase difensiva. La coppia centrale è formata da Milenkovic e Pezzella. Tutti e due sono forti nel gioco aereo, Pezzella è il vero regista della difesa e Milenkovic il marcatore principale. Pezzella, anche se è molto esperto, a volte commette errori ingenui.

Il centrocampo.

I tre  centrocampisti sono Castrovilli, Badelj e Pulgar. È un reparto di piedi buoni, più portato alla costruzione del gioco che alla riconquista della palla. Castrovilli e Pulgar solo le mezzali: più dinamico ed imprevedibile il primo,  più forte fisicamente e con più personalità il secondo, che si fa apprezzare anche per le sue doti da rigorista e per suoi calci da fermo. Badelj, ritornato a Firenze dopo una stagione opaca alla Lazio, è bravo nell’impostazione e nel dettare i tempi della manovra, anche se è un po’ lento: ricorda per certi versi il nostro Radovanovic.

L’attacco.

I 3 giocatori offensivi sono Chiesa, Boateng, che agisce da finto centravanti, e Sottil. Chiesa è il top player: veloce e imprendibile quando è lanciato in profondità, possiede un ottimo dribbling e un tiro da fuori area forte e preciso. Giocatore difficile da affrontare, va sempre raddoppiato, peccato che sia portato alla simulazione. Sottil, figlio di Andrea, nostro ex difensore oggi allenatore, è l’altro esterno offensivo: dribbling secco e velocità sono le sue peculiarità. Anche lui è un prodotto del vivaio viola ed è al primo vero anno di massima serie. Boateng, la punta centrale, agisce in questa posizione per necessità di formazione. Buona prestanza fisica abbinata a eccellenti doti atletiche, il Boa è pericoloso nelle conclusioni e anche se non ha mai indossato la maglia rossoblu, è stato un giocatore genoano. Ribery, che potrebbe  entrare a partita in corso, è un esterno vecchio stile, tutto dribbling e cambi di direzione: alcuni anni addietro era considerato tra i migliori giocatori d’Europa.

Come si comportano sulle palle inattive?

Su quelle a sfavore alternano marcatura ad uomo a marcatura a zona a seconda degli avversari. In fase offensiva i corner e le punizioni dalla trequarti sono calciati da Pulgar e Chiesa, mentre i saltatori sono Pezzella, Milenkovic,  Boateng e Badelj, ai quali si aggiungono uno o due giocatori.

In conclusione?

Il Genoa dovrà continuare nel percorso intrapreso già nel ritiro di Neustiff e le componenti sembrano esserci. Andreazzoli, il suo staff e i giocatori hanno imboccato la strada giusta. Dovranno continuare il percorso intrapreso attraverso l’impegno giornaliero degli allenamenti e con la ferma volontà che tutti insieme, squadra e tifoseria, si possano ottenere risultati importanti e insperati.


LE PROBABILI FORMAZIONI

GENOA (3-5-2): Radu; Romero, Zapata, Criscito; Ghiglione, Schöne, Radovanovic, Lerager, Barreca; Kouamè, Pinamonti. Allenatore: Aurelio Andreazzoli.

FIORENTINA (4-3-3): Dragowski; Lirola, Milenkovic, Pezzella, Ranieri (Venuti); Pulgar, Badelj, Castrovilli; Sottil, Boateng, Chiesa. Allenatore: Vincenzo Montella.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.