“Appena mi si è presentata questa opportunità di venire al Genoa, a me e alla mia famiglia è sembrata buona. Si tratta di una nuova avventura e di un’occasione che mi dà l’opportunità di giocare in Serie A: anche alla mia età, è una buona opportunità. Le prime due settimane sono state grandiose così come penso che sia stato ottimo per noi il 3-3 a Roma. Continuiamo e continuo a lavorare: abbiamo un’ottima squadra e possiamo fare una bella stagione quest’anno”. Ha esordito così Lasse Schöne, per la prima volta di fronte alle telecamere dei giornalisti presenti nelle vesti di nuovo giocatore del Genoa. Si è dovuto attendere quasi un mese per ascoltarne le prime parole; Schöne, danese di nascita ma olandese d’adozione, si presenta ai giornalisti come un vero amsterdammer: scarpe da skater, calzini attillati, sorriso abbagliante.

Le prime impressioni di società e squadra?

“Molto buone. A Genova fa un po’ più caldo che in Olanda. La città è grandiosa e così le persone che ruotano attorno al club sono state molto buone con me. Mi hanno aiutato molto, me e la mia famiglia. La squadra poi è fantastica: bravi giocatori, ma anche brave persone. È stato facile ambientarsi perché ci si diverte quando si è assieme e quando ci si allena. Quando ci si allena ci si allena bene e duramente. Le prime impressioni sono state assolutamente positive”.

E domenica sera la tua prima gara al Ferraris…

“Sarà bello. Tutti mi hanno parlato dello stadio e dei tifosi. Domenica penso proprio che ci sarà una straordinaria atmosfera: non vedo l’ora di giocare al Ferraris”. 

Che tipo di allenatore è Andreazzoli?

“Il mister è diverso da quelli che avevo prima all’Ajax, ma penso sia un ottimo tecnico. Vuol giocare a calcio ed è quello giusto. Se si vuol giocare palle lunghe io non sono il giocatore giusto. Lui vuole giocare a calcio, vuole avere e giocare tanto il pallone e in questa idea di gioco mi trovo molto bene. Non è contento se giochi OK, ma se giochi bene. Ci rispetta molto e si aspetta molto da noi ed é giusto che sia così”.

Dall’Ajax al Genoa

“L’ultimo è stato un grande anno all’Ajax, ma dopo 7 anni ho deciso di vivere un’altra avventura. Di giocare in Serie A e venire in una grande città, dove c’è un club che vuole crescere e che ha un ottimo spogliatoio”.

Dove può arrivare questo Genoa?

“Richiedimelo fra dieci partite, ne sarò più sicuro. Dovremo fare meglio dell’anno scorso e possiamo farlo. Abbiamo giocato una sola partita, seppur difficile, ma in una decina di partire vedremo e capiremo meglio. Con questo gruppo possiamo fare ottime cose”. 

Cosa cambia in tattica e allenamenti dal calcio olandese a quello italiano?

Gli allenamenti qui sono un po’ più duri e senza dubbio ci sono differenze. Il calcio olandese è famoso e conosciuto per il fatto di attaccare e difendere tutti assieme, quello che voi chiamate “calcio totale”, ed è molto differente rispetto all’Italia. Il sistema con cui giochiamo qui al Genoa è diverso rispetto a quello con cui giocavo nell’Ajax, ma penso che la Serie A sia una delle serie migliori nel mondo. Bello vedere che tanti grandi giocatori stiano tornando qui e che squadre stiano investendo in giocatori importanti per far sì che la Serie A torni fra le migliori competizioni al mondo”.

Provi i calci di punizione come facevano Maradona o Pirlo alla fine degli allenamenti?

“Se vuoi essere bravo in qualcosa devi allenarti duramente: nella pre-season mi sono esercitato un po’ meno sul tiro, perché ho fatto allenamenti un po’ duri e non mi era permesso. Gol su punizione contro l’Imolese? Ecco, in quel senso è stato un bell’inizio”.


Genoa-Fiorentina, gara affidata a Giacomelli. Banti al VAR