Poco più di 24 ore separano Aurelio Andreazzoli e il suo Genoa dall’esordio in campionato contro la Roma di Paulo Fonseca. Alla vigilia della prima partita della Serie A 2019/2020, il tecnico rossoblu ha preso la parola dal centro sportivo “Signorini”. Di seguito le dichiarazioni, in sintesi:

Sui lavori di restyling al centro sportivo Gianluca Signorini

“L’impressione è ottima, un bel vedere. Sarà solo questione di tempo per mettere anche le cornici a tutto questo: veramente complimenti alla società per un lavoro bello e necessario”. 

Sulla partita contro la Roma

“Ai ragazzi chiediamo di fare le cose come hanno fatto fino ad oggi, in maniera seria e con le idee più chiare possibili. Tutte le squadre avranno le stesse difficoltà nel provare ad esprimersi compiutamente: per ora noi siamo soddisfatti, avremmo desiderio di fare meglio ma bisogna anche accontentarsi.” 

Pregi e difetti della Roma di Fonseca

“I pregi credo siano quelli fatti vedere anche la scorsa stagione. Le ultime formazioni parlano di 10/11 di ragazzi che si conoscono e questo probabilmente sarà un vantaggio. Io ho visto che c’è già la mano del nuovo allenatore, perché la squadra ha una fisionomia ben precisa che cercherà di seguire. Penso che anche loro, come tutti e come dicevo prima, abbiano le lora difficoltà. In questa fase bisognerà vedere chi saprà e riuscirà ad approfittarsi di qualcosa e di che cosa. Come sempre”. 

Veniamo da 12 sconfitte consecutive a Roma? 

“L’ho saputo poco fa. I numeri a volte sono impietosi ma possono essere anche amici. Dovremo affrontare la gara senza nessun carico particolare rispetto al passato: cercheremo di fare il meglio possibile, ben consapevoli di avere di fronte un’atmosfera particolare ed una squadra con grosse responsabilità ed aspirazioni. Noi cercheremo di esprimerci al meglio, sperando di riuscirci”. 

Dubbi di formazione

“Non ho nessun dubbio”.

Dove può arrivare il Genoa?

“Cosa potrà fare? Lo dirà il tempo. Come ho detto quando sono arrivato a Genova, le parole contano poco e contano solo i fatti. Bisogna che ce la mettiamo tutta, non solo noi che andiamo in campo ma anche la società: ho la convinzione che quando fai le cose seriamente e con convinzione il risultato è il massimo che tu possa ottenere. Il rapporto con il presidente è stato sempre chiaro: ci siamo prefissati una linea e cerchiamo di seguirlo e l’abbiamo seguita fino ad oggi. Chiaro, non esiste un allenatore che non gradisca che il gruppo di lavoro possa essere migliorato. La società vuole andare in quella stessa direzione e se ci fosse una posibilità di migliorare il gruppo allora ben venga. Abbiamo però fissato delle regole relative al numero, perché io non voglio allenare un gruppo di 28-30 calciatori. Due giocatori per ruolo, come detto dall’inizio, poi se ci sono necessità da seguire oppure occasioni di mercato da prendere…ben vengano”.

Cosa si aspetta di vedere, quali miglioramenti, dal Genoa?

“La Coppa Italia è passata da una settimana, noi abbiamo provato a metter dentro qualcosa in relazione al prossimo avversario. Abbiamo analizzato qualcosa che può esser migliorato e che potrà esserci utile per affrontare la Roma, di cui conosciamo forze e peculiarità. Se ci daranno spazio dovremo esser bravi a controbattere. Siamo in una fase delicata: se fino ad oggi abbiamo cercato di dare una struttura facile da raggiungere, ovvero un modo di essere e la condizione fisica, ora bisogna curare i dettagli. Che sono infiniti e sono la parte più difficile nel gioco del calcio. Ce ne sono alcuni che necessitano di ulteriore esercizio e ripetizioni, il lavoro è complicato e lo è per tutti: mica solo per me. Se uno vuole l’utopia di arrivare a questo punto del campionato e dire che la squadra è pronta, io non lo dico: per grosse linee lo è, ha dimostrato di aver acquisito una certa identità, ma da qui a dire che è pronta ce ne passa.” 

Torna a Roma da avversario

“Non sono ancora tornato da avversario perché l’anno scorso ero a riposo: andavo in bici in quel periodo (sorride, ndr). Nell’ambiente ho tanti amici, ho vissuto anni fra i migliori della mia vita e fra amici, che sono ancora tanti. Essere ospitato da una squadra che mi ha dato tanto sia sotto l’aspetto affettivo che professionale è una cosa che faccio volentieri. Ho però degli obblighi e spero di dargli un dispiacere, come penso sia normale”. 

I giornali oggi parlano del campionato e mettono tutti il Genoa come possibile sorpresa. Può essere d’accordo, anche se nessuno è ancora pronto? 

“Chiaro che sia l’auspicio di tutti ed anche il mio. Io ho la certezza di far bene. Quanto bene non lo posso dire, dipenderà soltanto dalle mie certezze, sensazioni e capacità di essere importanti. Ne parlavo anche con il presidente ieri, questo aspetto verrà fuori dopo un paio di gare, che ci diranno chi siamo. Da queste componenti verrà fuori il risultato più che l’aspettativa del risultato”. 

Sui falli di mano e cosa pensa della regola che cambierà rispetto all’anno scorso

“Non lo so, io ho partecipato all’ultima riunione a Milano la passata stagione e ho visto che c’era abbastanza confusione. Non confusione ma disaccordo fra addetti ai lavori rispetto agli arbitri, però ho visto anche gli arbitri in disaccordo con le regole. A mio parere bisognerebbe andare in una direzione che semplifichi la vita all’arbitro, che è il mestiere più difficile fra quelli che entrano sul terreno di gioco. Ora si fanno aiutare dalla tecnologia, spero che in futuro vengano messe nella condizione di essere aiutati ancora di più. Meno possibilità di interpretazione hanno e più sono facili da mettere in atto, meglio è; se invece la regola si trasforma in opinione diventa un problema”. 

Dopo 50 giorni di ritiro emerge una squadra entrata in accordo sul fatto di voler giocare a calcio

“Se le ha dato questa percezione, visto che ci ha seguito da vicino, sono contento. Anche a me sembra così, ma credo che il lavoro in questi 50 giorni non venga solo da me ma sia molto più ampio. Parte da Villa Rostan: non ho avuto bisogno di fare richieste particolari perché erano già condivise, siamo andati tutti nella stessa direzione. Ecco che così diventa tutto più semplice per far girare tutto. I primi 50 giorni di governo penso siano positivi”.

Squalificati?

“Abbiamo avuto Criscito con un attacco febbrile nella giornata di ieri, ma oggi si allenerà coi compagni”. 

 


Roma-Genoa, l’ultima volta che il Grifone artigliò la Lupa all’esordio segnò Criscito – VIDEO