Gessi Adamoli, firma di Repubblica, è intervenuto ai microfoni di Buon Calcio a Tutti dove ha fatto il punto sulla stagione del Genoa che sta per iniziare, sul mercato attuato dal “tandem Andreazzoli-Capozucca” e su cosa possiamo, e dobbiamo, aspettarci dal Genoa targato Aurelio Andreazzoli.

Come vedi e prevedi il campionato del Genoa?

“Vedere e prevedere è molto complicato. Le sensazioni che ci sono sono finalmente positive: vi è la convinzione che il vento sia cambiato, che ci sia qualcosa di diverso. La gente, il famoso popolo rossoblu, non aspettava altro che tornare ad entusiasmarsi, aspettava un segnale minimo che ci è stato. È arrivato un giocatore di assoluto pedigree, non la solita scommessa: questo ha portato uno sconvolgimento. Dopo anni di scommesse, di giocatori sconosciuti, di mercati fatti in base a nessun criterio logico-razionale, finalmente è  arrivata un’estate tranquilla dove i giocatori sono stati presi in base ad un progetto tattico (non sono stati presi doppioni per lo stesso ruolo), dove è stato finalmente preso un giocatore di calcio, Lasse Schöne.

Questo ha portato entusiasmo in una passione che non era mai sopita e non aspettava altro che tornare ad esplodere. Il calcio è strano, è fatto di fattori imponderabili, di ciuffi d’erba presi da un pallone che cambia le partite. Le cose sono state fatte con criterio e razionalità, è stata un’inversione di tendenza fatta in corso d’opera: i primi due giocatori presi da questa gestione, Gumus e Jagiello, non sono funzionali alla causa tant’è vero che verranno ceduti in questa fase di mercato. Preziosi dopo la grande paura si è affidato a qualcuno che guidasse la barca con un minimo di raziocinio: il tandem Andreazzoli e Capozucca. Sono arrivati tutti giocatori funzionali ad un progetto, la squadra è razionale, con delle buone individualità. Le premesse per fare bene ci sono tutte.”

Cos’ha dato Andreazzoli e cosa potrà dare? Qual è la differenza con quelli che hai conosciuto? 

“Ne ho conosciuti tanti: passiamo dalla vetta, il Professor Scoglio, a Gasperini, poi tutti gli altri. Sul podio personalmente non ci metto Bagnoli, ma è una mia convinzione personale non condivisa da molti: Bagnoli ha raccolto il frutto del lavoro di Scoglio e quando lo ha fatto poi se n’è andato, non ha portato quasi niente di suo a parte la famosa massima ‘il terzino in faccia al terzino’. Andreazzoli ha qualcosa di Scoglio, che sosteneva: “Io non faccio poesia, verticalizzo”. Andreazzoli è un malato delle verticalizzazioni. La squadra sembra messa bene in campo, a Chiavari ha dimostrato di saper cosa fare e questo è importante.

L’anno scorso c’erano due giocatori che sembravano due marziani catapultati su un campo di calcio, Lerager e Radovanovic, che contro l’Imolese hanno fatto una dignitosa partita. Questo perché c’era un canovaccio dove tutti sapevano che ruolo dovevano svolgere. Andreazzoli ha questa positività: la squadra ha una sua idea di gioco, l’abbiamo sempre vista con la palla in possesso, anche contro l’Imolese. Il Genoa di Andreazzoli con la palla in possesso è una squadra importante, sarà da vedere quando la palla l’avranno gli altro. Quando il Genoa ha la palla può far male perché gli interni partono per inserirsi: i vari Lerager, Saponara etc. Pinamonti è destinato a diventare un grande giocatore nel giro di 2/3 anni. Ci sono tutte le possibilità per fare un buon campionato.”


Senza arbitri e pallone non si gioca