Stefano Zaino, firma di Repubblica, ha fatto il punto ai microfoni di Buon Calcio a Tutti sulla situazione attuale della Sampdoria, non nascondendo la sua preoccupazione in vista dell’imminente inizio del campionato. Tra i temi toccati da Zaino anche il calciomercato: “Di Francesco avrebbe voluto almeno tre pedine e non le ha avute, quindi comincia chiaramente a spazientirsi”.

Che campionato sarà quello della Sampdoria?

“Sono abbastanza preoccupato, lo vedo in corrispondenza all’approccio che ha avuto. È stata un’estate in cui sembra che il tifoso si sia dimenticato che c’è una stagione che sta per iniziare: pensa soltanto alla vendita del club, a Vialli che potrebbe arrivare da un giorno all’altro, ogni giorno si dice che la trattativa è chiusa (in realtà, al momento, non ancora). Nel frattempo si è creato una sorta di cortocircuito: la squadra è completa, il mercato è bloccato da almeno un mese e mezzo. Di Francesco avrebbe voluto almeno tre pedine e non le ha avute, quindi comincia chiaramente a spazientirsi; Osti cerca di fare ma non ha il via libera ad investimenti sostanziosi proprio per la situazione di incertezza. In questo momento la Sampdoria non arriva preparata a dovere al campionato.”

 Come ha preso questa situazione Di Francesco?

“Giampaolo lo conoscevo molto bene, Di Francesco è nuovo anche per me, quindi non posso sapere nell’intimo cosa sta pensando adesso, posso andare a sensazione: gli erano stati promessi un paio di esterni e non ne è arrivato nemmeno uno. Secondo me non è contento in questo momento perché non riesce a mettere in campo la Sampdoria che ha in testa e che vorrebbe progettare. Poi si sa, il campo è strano: magari con la Lazio fai la partita della vita e vinci. In questo momento è uno squadra con delle lacune da colmare entro la fine del mercato, il 2 settembre.”

Tutto sulle spalle di Quagliarella?

“Questo è uno dei punti interrogativi. L’anno scorso Quagliarella ha fatto più del lecito, è chiaro è che quando hai un centravanti speri sempre vada in doppia cifra. Un conto è andare in doppia cifra, un altro fare 26 reti: sperare che Quagliarella si ripeta agli stessi livelli è un’utopia. Il valore del giocatore è alto, ma chiedere 26 gol è difficile. Si parla tanto dell’attacco, dove a mio avviso non si è ancora all’altezza è nel reparto difensivo e nel centrocampo. È una squadra da sistemare.”

Defrel può servire al Genoa o alla Sampdoria?

“Lo conosco bene: è un mistero. L’anno scorso nella Sampdoria ha segnato 11 reti, ha fatto un ottimo campionato: ha iniziato bene e finito molto bene, comunque è andato in doppia cifra. È stato utile alla causa. C’era già un prezzo prefissato per il riscatto, in più è andato via Giampaolo ed è arrivato Di Francesco. Si diceva: è stato con lui a Sassuolo, a Roma, sembrava quasi un passaggio obbligato il riscatto e non è stato così. Defrel è utile alla Sampdoria, potrebbe essere utile al Genoa perché sa fare sia l’esterno che il centravanti; può andar bene in un 4-3-3 o in un 3-5-2. Quello che mi fa pensare è che, se all’epoca non è stato riscattato e ora si torna alla carica per prenderlo, mi sembra un po’ un simbolo di confusione nella Sampdoria.”

Ti toccherà scrivere più di politica calcistica che di calcio 

“Mi auguro di non scrivere più di finanza: non so se ne sono capace. È sei mesi che parliamo di numeri, bonus, parte fissa, variabile. Vorrei che la Sampdoria trovasse un po’ di pace e un po’ di stabilita societaria. Credo che questo aiuterebbe molto anche sul campo.”


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