Prima delle ore 11:36, anche per la nostra redazione, prima del calcio viene il ricordo e la memoria delle 43 vittime della tragedia di ponte Morandi. Una tragedia che esattamente un anno fa sconvolgeva Genova e il mondo intero. Vogliamo ricordare il crollo con le parole di Monsignor Granara, che dalla Madonna della Guardia ha visto la distruzione e la morte, ma che assisterà nei prossimi mesi anche alla rinascita.

“Ho cercato solo di riassumere l’anima popolare e possibilmente dando a questa tragedia, a questo dolore un’anima, cercando di cogliere quanto di positivo potrebbe nascere da un dramma. Nulla avviene per caso e tutto può avvenire in vista di qualcosa di più grande. E questo non sta a Dio, ma sta a noi: passare da un momento così difficile al fare emergere valori grandi come la solidarietà, al riflessione, il dare l’essenziale al suo posto senza perdersi in sciocchezze, il non finire in polemiche.

Abbiamo bisogno di ricostruire ponti: non solo fisicamente, come il Morandi, ma ponti di raccordo, di nuove possibilità. Questo aspetto la gente l’ha intuito dopo l’emozione iniziale: io stesso ho chiesto a Dio stesso “perché?”. È stato istintivo, probabilmente anche naturale. Anche Gesù in croce chiese a suo padre perché lo avesse abbandonato. Ma poi alla fine disse “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito”. Sono convinto che da un dramma possano nascere cose grandi. Dio questo lo vuole e in questa direzione vuole camminare. Ora sta a noi rispondere“.


Ponte Morandi non c’è più: dopo 318 giorni riparte la ricostruzione – VIDEO