Un centrocampista di prima classe per l’arrembaggio di Gasperini in Champions League:  il suo nome è Ruslan Malinovskyi. Scottato per non aver potuto contare sul talento Emiliano Rigoni come avrebbe voluto, l’allenatore dell’Atalanta non dovrebbe (quantomeno sulla carta) temere problemi di continuità e volontà dal 26enne ucraino: centrocampista centrale ambidestro, doti e personalità da numero dieci, solido nei contrasti e tiratore scelto sui piazzati, sarà lui l’ennesimo jolly da giocare? Un giusto mix fra il Papu Gomez, Mario Pasalic e Remo Freuler, tecnica e duttilità a servizio del Gasp.

LA CARRIERA – Un astro nascente in patria, allo Zorja, consacratosi in Belgio con la maglia del Genk. Ha già giocato con Castagne, conosciuto Colley, mettendosi a capo del nuovo centrocampo dei genkies dopo la partenza di Milinkovic-Savic. Qualche osservatore italiano deve averne apprezzato le doti nell’amichevole di prestigio – la prima di spessore per la nazionale di Roberto Mancini – dell’Italia contro l’Ucraina allo Stadio Luigi Ferraris di Genova, quando Malinovskyi riuscì a beffare Donnarumma con una girata in area di rigore.

LE CARATTERISTICHE – Il sinistro è il piede preferito, corner e punizioni un’arma letale su cui fare affidamento a gara in corso. Abile a sgattaiolare fra gli avversari nella posizione di trequartista, ama disegnare traiettorie lungo il campo: un mediano vigoroso e regista part-time, merce rara nel calcio moderno. Frenato da un grave infortunio al legamento crociato nel 2016, ha recuperato dopo 8 mesi senza subire ulteriori ricadute. Senza paura di niente, men che meno della concorrenza nell’Atalanta delle meraviglie.


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