Il Genoa 2019/2020 ha intrapreso una strada volta al gioco, alla ricerca della qualità invece che del tatticismo esasperato. Tutto facile si potrebbe dire durante la preparazione. Ma cosa succederà quando tutto sarà esclusivamente incentrato sul risultato finale? Da cronista al quarto giorno sulle Tribune di Neustift, posso dire che se il buon calcio si vede dagli allenamenti Andreazzoli potrebbe nuovamente  deliziare gli appassionati di calcio anche con il Genoa. Klopp al Borussia Dortmund era solito dire che “tutti sanno correre, anche chi non gioca al calcio, ma poi la differenza la deve fare la qualità più che la tecnica. Un altro compito dell’allenatore è quello di rifinirla, anche se sono arrivati in Bundesliga. La qualità devono metterla in squadra la società, il Presidente, gli addetti al mercato”. 

Questa potrebbe essere la fotografia del Genoa attuale. Con due innesti di qualità il Vecchio Balordo potrebbe dire la sua. Andreazzoli è sempre alla ricerca della qualità. Qualcuno in Val Stubai tra i tifosi si chiede perché l’Empoli giocando bene faceva pochi punti? La risposta potrebbe essere semplice. I toscani avevano un buon sistema di gioco, cioè un gruppo organizzato di calciatori e la sua riuscita come squadra. Le prestazioni erano legate alle doti tecniche più che tattiche dei calciatori. Il risultato non arrivava non per colpa di una mancanza di sistema valido o di identità di gioco, ma per errori individuali nella propria area e in quella avversaria dopo aver creato tante possibilità di fare gol. Andreazzoli con il Genoa non vuole ripetere, come è successo non solo all’Empoli, e non vuole perdere gare per errori singoli che hanno determinato il risultato. Stessa operazione mal riuscita al Grifone la scorsa stagione.

Tornando all’allenamento di ieri, anche nei giochi di posizione c’è qualcosa di diverso rispetto a quelli visti in precedenza: tutti giocati 11 contro 11 in campo ridotto e solo ad un tocco, col pallone sempre rasoterra per obbligare i ragazzi ad un smarcamento migliore. Tutto con due jolly. Andreazzoli avrà valutato che nel Genoa attualmente ci sono buone capacità di livello tecnico-tattico, altrimenti ne avrebbe utilizzati 4 per aiutare tecnicamente il gruppo nell’esercizio.

Peccato non poter assistere alla seconda parte dei lavori, troppo lontani e troppe spese, per vedere giochi di posizione con maggior libertà senza numero di tocchi e senza jolly, un sintomo di crescita del lavoro fatto. Per il Genoa del futuro toccare il pallone negli spazi ridotti senza la paura di subire gol e divertirsi con l’iniziativa del gioco m, abituandosi ad avere il pallino del gioco per essere padroni del campo, potrebbe non solo divertire ma portare anche punti. Prima degli small sided games, Andreazzoli e i suoi collaboratori hanno fatto lavorare i calciatori per fase offensiva (tanti ad attaccare l’area avversaria con bomber Muzzi in cattedra) e quella difensiva facendo capire che non vuol creare tutti attaccanti e tutti difensori a scapito della specializzazione. Al Genoa serve una formazione specializzata, anche se non altamente, in grado di operare con efficacia in tutte le zone del campo.


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