L’Italia del pallone si stringe attorno ai ritiri delle 20 formazioni di Serie A, che forse mai come quest’anno, malgrado le richieste degli allenatori, partono incomplete. C’è qualche eccezione, come Juventus e Napoli, ma in linea generale sono poche le formazioni ad aver dato la sensazione di poter proporre l’undici che avrebbero nella mente i singoli tecnici.

CANTIERI APERTI – Guardare prima in casa è sempre un buon modo per incominciare e quindi partiremo dal Genoa, che è partito per l’Austria col proprio centro sportivo in rifacimento e un blocco di calciatori che, tra uscite ed entrate, sarà passibile di forti cambiamenti. Andreazzoli ha detto apertamente che tutto ciò che sinora è stato fatto gli piace, ma è evidente che al Genoa manchi un regista vero, tanto più che Veloso è perduto dopo che negli ultimi anni aveva sempre risposto presente. Il modulo è in cantiere, ma laddove la scelta fosse di ricorrere alla difesa a quattro manca anche un terzino destro. E nulla togliere agli attuali centravanti, c’è bisogno di una punta centrale che assicuri gol ed esperienza in Serie A.

Al cantiere aperto rossoblu ne seguono diversi altri. La Roma ha stravolto larga parte dello staff dirigenziale e tecnico, affidandosi a Fonseca. I giallorossi ad acquisti stanno a due (Spnazzola e il nuovo portiere Pau Lopez) e hanno lasciato partire Pellegrini, Manolas ed El Shaarawy senza rinnovare il contratto a Daniele De Rossi, che probabilmente dirà addio al calcio giocato. Pesa molto l’ormai ventilata cessione di Dzeko, che costringerà a cercare un nuovo attaccante così come un difensore dopo la partenza di Manolas.

Non solamente la Roma fa compagnia al Grifone: si devono contare anche la Fiorentina del neo patron Commisso, che tra riconferme e pochi innesti sta cercando di capire come muoversi sul mercato; la Sampdoria, a cui manca un difensore che sostituisca Andersen dopo aver affollato la corsia di destra con De Paoli; il Milan, che una volta escluso dalla UEFA ha ricalibrato il tiro su elementi che possano innescare la prolificità sotto porta di Piatek. Manca senz’altro un portiere che sostituisca Donnarumma in caso di addio, e non solo.

CONFERME – Sono poche le squadre che confermano in toto la rosa della passata stagione cercando di migliorarla. Juventus e Napoli ne sono l’emblema, ma Atalanta e Torino non sono da meno. A bianconeri e partenopei manca comunque qualcosa: ai primi un pilastro difensivo, ai secondi un centrocampista avanzato che agisca dietro le punte e uno che dia respiro al terzetto Allan, Zielinski e Fabian Ruiz. In casa bergamasca non cambia la filosofia: entra un giocatore, ne esce un altro. Arrivato Muriel, si attende un innesto difensivo di spessore per affrontare Champions e campionato. Infine c’è il Toro, che non ha toccato nulla della sua formazione e, in ottica preliminari di Europa League, sta cercando di piazzare il primo, vero colpo di mercato.

IDEE CHIARE O RIVOLUZIONI – Nessuno è perfetto a questo punto della preparazione, ma c’è qualche formazione che sta mostrando di avere le idee abbastanza chiare. Bologna e Spal su tutte: dopo aver confermato la guida tecnica (e non è poco di questi tempi), le due formazioni emiliane sono andate a tappare subito alcuni buchi lasciati vuoti nella scorsa stagione. Il Bologna ha investito molto all’estero, dal Giappone all’Olanda passando per l’Argentina, e specialmente per rafforzarsi dalla cintola in giù, mentre la Spal ha pescato dalla Germani il difensore Igor. Ma i ferraresi dovranno sostituire Lazzari, i felsinei trovare un altro Santander se dovesse restare fuori dai piani del mister. Non tutto può dirsi completato.

Alla voce “rivoluzioni” quella più evidente è targata Inter. Il solito fair play finanziario incombente è coinciso con l’ennesima cessione di un’intera Primavera ad altri club ha fatto storcere il naso, ciononostante permesso di spendere, ma Antonio Conte non può comunque godersi tutto quello che aveva chiesto. Ancora mancano un paio di profili, dal centrocampo all’attacco, e se non altro sono quelli utili per rimpiazzare Nainggolan e Icardi, tagliati fuori dal ritiro di Lugano.

NEL LIMBO – Né carne né pesce e difficili da decifrare sono per adesso i movimenti di Cagliari, Sassuolo, Lazio, Udinese e Parma. Qualche tassello è stato inserito, ma quasi sempre per andare a rimpiazzare precedenti partenze, da Srna a Romulo e Basta passando per l’addio di Massimo Gobbi. Si parla di un quintetto di squadre che necessita ancora oggi di vari innesti. Il Cagliari dovrà cautelarsi se partirà Barella, il Sassuolo pensare di rimpolpare il centrocampo e la difesa dopo le cessioni eccellenti di Sensi e Demiral. La Lazio ha convinto  Lazzari e cerca un portiere, con l’idea Perin che si è fatta insistente nelle ultime ore. Udinese e Parma vorrebbero evitare i patemi d’animo della scorsa annata, ma per adesso non ci sono grossi acuti. Sempre che Rodrigo Becao o Laurini possano definirsi tali.

LE NEOPROMOSSE – La più attardata è il Brescia, che ancora non ha ufficializzato acquisti se non Florian Ayé, attaccante del Clermont Ferrand. La squadra di Cellino deve mettere altro fieno in cascina per giocarsi la permanenza in Serie A. Lecce ed Hellas ci provano e coprono fin da subito le rispettive falle.

I salentini hanno messo mano in tutti i reparti, pescando dall’estero e scommettendo su Benzar (Steaua Bucarest), Bryan Vera (Leones) e Shakhov (PAOK Salonicco). Esigenza primaria resta quella di trovare una punta e un centrocampista, oltre puntellare la difesa. Per Liverani il lavoro di assemblaggio non mancherà. L’Hellas, dal canto suo, ha messo mano alle priorità: la prima era rafforzare totalmente la difesa, ma dalla cintola in su c’è ancora bisogno di innesti che possano garantire una stagione di lotta per la permanenza in Sere A.