L’Italia femminile ritorna a Valenciennes, allo Stade de Hainaut, dove all’esordio aveva brindato alla vittoria contro l’Australia, e affronta un Brasile ferito, a serio rischio qualificazione ai quarti di finale. In palio c’è molto del futuro di questo Mondiale femminile: la qualificazione, ma anche l’opportunità di passare da prima in classifica che assicurerebbe tra le 48 e le 72 ore di riposo in più per preparare la sfida. Milena Bertolini se la gioca con Girelli punta centrale e Bonansea e Giacinti a giocarle a fianco, sempre pronte a scambiarsi posizione. A dirigere una gara che appare fin da subito molto combattuta e fallosa, senza colpi risparmiati, è l’arbitro messicano Lucila Venegas.

Al quarto d’ora, dopo due ripartenze pericolose dell’Italia valse un paio di calci d’angolo e il cartellino giallo rimediato dall’azzurra Bartoli, è Giuliani ad essere miracolosa su un bellissimo colpo di tacco della brasiliana Debinha, prima occasione di 180” di forcing offensivo verdeoro. Si tratta del periodo di gara, nel primo tempo, che evidenza più di tutti come il Brasile non sia sceso in campo per il pareggio. Oltretutto da Grenoble arrivano fin da subito notizie del vantaggio dell’Australia sulla Giamaica, il che lascerebbe terza la nazionale brasiliana.

Al 24′ un cross a rientrare di Cernoia diventa un’azione pericolosa che sfila di mezzo metro alla destra di Barbara, portiere verdeoro, e al 28esimo viene annullata la rete del possibile vantaggio dell’Italia a Cristiana Girelli, in evidente posizione di fuorigioco. Alla mezz’ora sarà la stessa Girelli a colpire tutta sola in area di rigore, con la testa, e impattare sul corpo di Kathellen, centrale difensivo avversario.

Al 37esimo primo episodio VAR della partita: l’azzurra Linari, girata di spalle, colpisce col gomito un colpo di testa di Cristiane. Carlos Del Cerro Grande, in cabina, analizza e mantiene la decisione di non assegnare il penalty. Alla ripresa del gioco sarebbe poi stata grandissima l’occasione dell’Italia: Cernoia sfonda centralmente, allarga per Guagni che va al cross alla ricerca di Barbara Bonansea a centro area. Il suo destro al volo viene neutralizzato dal portiere avversario e sulla respinta non è abbastanza concreta Giacinti per ribadire in rete.

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Nella ripresa, che si apre sullo 0-0, è nuovamente il Brasile a spingere con maggiore convinzione e dettare i ritmi del gioco. L’Italia si chiude e concede qualche piazzato di troppo, tant’è vero che ne nascono prima la traversa su punizione di Andressinha (50′), poi il colpo di testa in mischia di Kathellen (55′) che esce di pochissimo a lato.

Al minuto 62′ primo cambio azzurro con Bergamaschi che rileva Giacinti, poco prima colpita alla schiena. Il modulo resta il 4-3-3, come indicano anche i gesti della neo entrata alle compagne. Il Brasile risponde al 64esimo con Beatriz al posto di Cristiane.

Al 70esimo prosegue la girandola dei cambi: Milena Bertolini toglie Bartoli, ammonita, e inserisce Boattin. Ma è al 72esimo l’episodio che fa svoltare la gara: per l’arbitro messicano è calcio di rigore la chiusura di Linari su Debinha in area di rigore. Il VAR non interviene e conferma nuovamente la scelta del campo. Rigore particolarmente generoso che Marta non sbaglia: Brasile in vantaggio al 74esimo.

L’uno a zero certifica ancora che l’Italia, per differenza reti, si troverebbe al primo posto. La spinta verdeoro si alza notevolmente alla ricerca del secondo gol che significherebbe sorpasso sulle azzurre. Azzurre che si giocano l’ultimo cambio: Mauro sostituisce Girelli. All’83esimo fuori anche l’autrice della rete del vantaggio verdeoro, Marta, e dentro Luana.

All’84esimo l’Italia reclama un rigore su Bergamaschi, ma non c’è nulla: il contatto è di fianco e arriva dopo che la giocatrice azzurra ha già calciato. L’Italia gioca più coi risultati e col cronometro che per cercare realmente il pareggio, prendendo campo e sfruttando un Brasile che va a folate, ma risente sempre più della stanchezza. Dopo un recupero di 4′ e un’ultima azione a favore della Azzurre, la partita termina col risultato di 1-0 a favore del Brasile.

Risultato che mantiene l’Italia al primo posto, mentre condanna il Brasile per scontri diretti e differenza reti al terzo posto (sfiderà la Francia nella giornata di sabato 22 giugno, ndr). Seconda classifica l’Australia, che ne rifila quattro alla Giamaica e andrà a giocarsela contro la Norvegia. L’Italia tornerà in campo a Montpellier martedì 25 giugno (ore 18) contro la migliore terza dei Gironi A, B e F, che ad oggi sarebbe la Cina. Ma attenzione anche all’ipotesi Nigeria.

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