Il presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, ha rilasciato la seconda intervista alla Gazzetta dello Sport nel giro di un mese. L’aveva fatto prima della sfida di Bologna, poi persa, parlando di un crocevia fondamentale, che in caso di sconfitta avrebbe fatto dire addio alla Serie A. Complice il lentissimo procedere del Genoa, l’Empoli è riuscito a risalire al quartultimo posto e si giocherà la salvezza a Milano contro l’Inter. E infatti l’intervista parte subito con una “battuta”, che fan ben poco sorridere vista la situazione generale di classifica e, per esteso, del calcio italiano.

“Domenica l’Empoli si gioca la permanenza in Serie A, per Spalletti conquistare la qualificazione in Champions League sarebbe solo un’altra ciliegina in una carriera formidabile. Io sto peggio di lui. Come fare per battere l’Inter a San Siro? Come dice Andreazzoli, cercando di tenere palla più possibile. Perché se la palla l’abbiamo noi gli avversari non possono segnare. Temo comunque il risveglio di Icardi e la squadra nerazzurra, che ha una difesa di livello mondiale. Ma noi ormai siamo pronti a scalare qualsiasi montagna. Dopo il pareggio di Falque in quanti avrebbero scommesso un euro su una nostra vittoria per 4 a 1 contro il Toro? Andreazzoli ci fa sentire forti e coraggiosi“.

Dai timori della trasferta di Milano alle speranze che il presidente empolese vuole riporre in Vincenzo Montella, cresciuto nelle giovanili dell’Empoli. “Con Vincenzo Montella nell’ultimo derby ci siamo abbracciati – ha esordito Corsi – e lo abbiamo fatto con la sincerità tipica di chi è amico vero. Purtroppo Vincenzo è tornato alla Fiorentina in un momento sbagliato, anche se lui non ha responsabilità. La squadra viola deve vincere per tanti motivi col Genoa, ha bisogno di chiudere in maniera positiva una fase delicata. Se mi aspetto ancora il derby toscano l’anno prossimo in Serie A? Non ci aspettiamo certo regali dagli altri. Vogliamo conquistarci da soli la salvezza”.


Lotta salvezza, tutti gli incastri salvezza per Genoa, Fiorentina ed Empoli