Di fronte alla cornice di pubblico delle grandi occasioni, assicurata dalla decisione in settimana di tornare dentro lo stadio interrompendo momentaneamente la contestazione al presidente Preziosi, il Genoa chiude la sua stagione in casa sfidando il Cagliari. Una tappa fondamentale, da veri Grifoni, per incrementare, a 180′ dalla fine, quell’unico punto di distacco dal terzultimo posto occupato dall’Empoli, impegnato domani controlli Torino. I rossoblu, che non vincono da marzo contro la Juventus, sfidano un Cagliari tutt’altro che irresistibile lontano dalla Sardegna, dove ha fatto meglio soltanto di Chievo ed Empoli. A dirigere la sfida Paolo Valeri della sezione di Roma 2. Al VAR La Penna (Roma 1).


NOTIZIARIO

Col cielo nuvoloso, ma senza pioggia, e con una temperatura intorno ai 17 gradi: si presenta così la sfida del Ferraris tra Genoa e Cagliari. In tribuna Oscar Hiljemark, ritornato dalla Svezia per dare sostengo ai compagni di spogliatoio. In Gradinata Nord un solo striscione: “Welcome Pablo”. Per il resto, tutti asserragliati per sostenere il Grifone nella battaglia più difficile del recente passato, per tenere lontano l’Empoli terzultimo. Sono 143 i tifosi del Cagliari presenti nel settore ospiti del Ferraris. Sono oltre 18mila i tifosi rossoblu al Ferraris (18004).


LE FORMAZIONI UFFICIALI 

GENOA (3-5-2): Radu; Biraschi, Gunter, Zukanovic; Pedro Pereira, Bessa, Radovanovic, Veloso, Criscito; Pandev, Lapadula. Allenatore: Cesare Prandelli.

CAGLIARI (5-3-2): Cragno; Srna, Pisacane, Klavan, Cacciatore, Pellegrini; Barella, Bradaric, Ionita; Cerri, Pavoletti. Allenatore: Rolando Maran.


LA PARTITA

Il Genoa tiene fuori Lerager e Kouamè, entrambi diffidati, e getta nella mischia dal primo minuto Bessa, con Pandev a supportare Lapadula. Maran si copre, inserisce cinque difensori in quello che potrebbe essere un 5-3-2 in fase difensiva, coi tre centrali difensivi che sono, da destra, Cacciatore, Pisacane e Klavan. Srna e Pellegrini molto larghi. Ma le squadre schierate in campo diranno di più. Il primo coro che si alza dalla Nord è di contestazione a Preziosi. Poi la curva inizia a cantare a gran voce per sostenere il Genoa, appena sceso in campo.

Calcio d’inizio battuto dal Cagliari, che attaccherà subito sotto la Nord. Dopo 30 secondi subito punizione per gli ospiti dai trenta metri, con pallone rigettato fuori da Radovanovic di testa. In Nord fa la sua comparsa lo striscione “Preziosi Infame“.

Il Cagliari cerca subito di imporre il proprio ritmo alla partita, Col Genoa che arretra e contiene. Al quinto di gioco un’uscita di Radu coi pugni non permette a Ionita di fare suo il pallone. Nell’occasione, gioco fermo perché Zukanovic si scontrerà col proprio portiere, ma senza conseguenze.

Il Grifone getta fuori la testa nei minuti successivi, cercando di trovare coi palloni a scavalcare la difesa gli inserimenti di Bessa e Pedro Pereira. Le difficoltà non mancano perché il Cagliari sta operando ottime marcature preventive, spesso anticipando le idee di Criscito e compagni. Il primo tentativo di tiro (un tiro corso per la verità) è di Bessa, che al nono colpisce solamente l’esterno della rete.

Al 12esimo ci prova Criscito dalla distanza: pallone alto e fuori misura. Al 13esimo risponde Barella, ma la sua conclusione è strozzata e termina ampiamente sul fondo. Al minuto 14′ Pandev si procura un fallo dai venti metri, dalla tegola che potrebbe essere ideale per Miguel Veloso. Si incaricherà lui della battuta, col mancino: il pallone gira, ma c’è troppa potenza e sfila alto di un paio di metri rispetto alla porta difesa da Cragno.

La partita, quando siamo a ridosso del 20esimo di gioco, continua ad essere molto dura, con tanti falli a centrocampo e molti fischi da parte di Valeri. Al 21′ primo giallo della gara per Klavan, che atterra in ripartenza Pandev.

Al minuto 22′ primo calcio d’angolo della partita dopo la maggiore occasione a favore del Genoa, con Lapadula che viene chiuso da Pisacane nel calciare a rete. La battuta di Veloso è direttamente in porta: Cragno devia in angolo dalla parte opposta. La difesa cagliaritana rigetta il pallone fuori dall’area, dove Bessa tenta una conclusione al volo col destro. Pallone fuori.

Al 25esimo altra occasione ghiotta per il Grifone, che in una triangolazione Lapadula-Pandev-Bessa trova quest’ultimo in inserimento. A tu per tu con Cragno, comunque miracoloso, il numero 24 rossoblu si farà recuperare da una diagonale provvidenziale di Cacciatore. 

Al 28esimo terza occasione per il Grifone, forse la più ghiotta delle tre: Pandev batte un rigore in movimento senza incrociare e cercando l’interno sinistro, ma Cragno si supera e chiude lo specchio. 

All mezz’ora ammonito Criscito, che concede una insidiosa punizione all’altezza della bandierina del calci d’angolo di destra. Srna batterà il piazzato, la difesa genoana respingerà, però Valeri ravviserà fallo su Radovanovic. Si riparte dal calcio di fondo di Radu. Al minuto 32′ terzo corner per il Genoa, il secondo dalla zona di destra. La traiettoria disegnata da Veloso termina direttamente sul fondo dalla parte opposta.

Al 36esimo corre un brivido lungo la schiena di tutto il Ferraris perché Pavoletti, in uscita neutralizzato da Radu, potrebbe colpire a porta vuota, ma Biraschi è fondamentale per chiudere lo specchio e deviare in corner. L’ex attaccante del Genoa era scappato alla marcatura di Gunter.

Al 39esimo scintille tra Radovanovic e Cerri. Dalla punizione a centrocampo, battuta da Bradaric, che ne scaturisce una dormita di Gunter permette a Pavoletti di stoppare il pallone in area di rigore, girarsi e battere a rete per il vantaggio ospite. Siamo al 40esimo.

Il Genoa tenta subito di reagire, ma il gol di Pavoletti è una doccia fredda. Prima Pandev, poi Lapadula sono parecchio frettolosi nel cercare di calciare in porta. Mentre la Gradinata nord intona un coro per chiedere di tirare fuori gli attributi, il quarto uomo indica un solo minuto di recupero.

Riprende la gara del Ferraris e lo fa senza senza Pereira, sostituito da Kouamè. Il Grifone subito in attacco: non potrebbe essere altrimenti, vista la situazione di punteggio. La Gradinata Nord non smette di incitare gli uomini di Prandelli, che al 47esimo conquistano il primo angolo della ripresa.

Dal tiro dalla bandierina scaturisce ben poco, ma l’occasione per ripetersi arriva al 49esimo, questa volta dalla zona di sinistra. La battuta è bassa e corta, la difesa cagliaritana spazza. Al 50esimo ci proverà Kouamè col destro, senza servire Pandev dentro l’area.

Il Grifone colleziona calci d’angolo, la Nord cresce nei decibel: il sostegno dell’ambiente non sta mancando di certo alla squadra. Il Cagliari, dopo un inizio ripresa in apnea, sta cercando di ritrovare le misure per non permettere al Genoa di attaccare con costanza. Un buon break lo troverà al 58esimo con una punizione dai trenta metri scodellata in area e respinta dalla difesa genoana.

All’ora di gioco arriva il sesto tiro dalla bandierina per il Genoa. Da un primo corner ne scaturisce un secondo: Kouamè viene murato al momento di calciare. Sarebbe angolo, ma il pallone era uscito al momento della battuta di Veloso.

Al 65esimo gioco fermo per un problema fisico di Pavoletti, costretto ad uscire dal campo e fare posto a Joao Pedro. Al 67esimo ci prova Kouamè di testa, ma per Cragno è facile neutralizzare. Un minuto dopo, buona opportunità per il Genoa con una punizione da spedire in area di rigore dalla zona di sinistra. Sulla battuta del calcio piazzato viene ravvisato un fuorigioco del colpitore di testa rossoblu, che era Lapadula.

Si replica dalla stessa posizione al 70esimo, questa volta per un fallo su Pandev. Ancora Veloso alla battuta, questa volta bravo a trovare Zukanovic: il suo colpo di testa è centrale e preda facile per Cragno. Ma sarebbe al 72′ di gioco la grande occasione del secondo tempo, se Lapadula non colpisse malissimo, col mancino, il pallone che Kouamè gli recapita colpendo di testa. Lo stadio è inferocito perché il tiro è stato senza arte né parte. E Lapadula verrà sostituito al minuto 73′ per Sanabria.

Intanto il Genoa è ancora dalla bandierina. Valeri fischia però fallo: Pandev lo ha commesso ai danni del portiere avversario. Maran risponde all’ingresso di Sanabria togliendo Cacciatore e inserendo Romagna. Al 76esimo ammonizione per Veloso. Al 79esimo fuori Cerri, dentro Birsa nelle file del Cagliari: si tratta dell’ultima sostituzione disposta dal tecnico cagliaritano.

Il Genoa attacca, senza precisione, e continua a calciare dalla bandierina senza frutti, come accade anche all’80esimo. Prandelli si troverà costretto a sostituire Biraschi per crampi all’82esimo: al suo posto Pezzella. Il numero 14 rossoblu è l’unico dei sostituiti ad uscire fra gli applausi del Ferraris.

All’83esimo miracolo di Radu su Romagna: il portiere rossoblu tiene in vita il Genoa in questo finale di gara. Intanto il gioco si ferma ancora: a terra c’è un giocatore del Cagliari che ha ricevuto un colpo al volto.

All’88esimo assegnato calcio di rigore al Genoa (col VAR) per fallo di mano di Bradaric in area di rigore su spizzata di Romagna. Sul dischetto andrà Criscito: il suo mancino spiazza Cragno per la rete del pareggio. Saranno cinque i minuti di recupero, ma nel finale concitatissimo del Ferraris si finisce anche in inferiorità numerica per il fallo di Pezzella su Barella, che Valeri non ha dubbi a punire col rosso diretto. Il Grifone, non più padrone del proprio destino, dovrà attendere con ansia il risultato di Empoli-Torino ma può aggrapparsi alla rete di capitan Criscito.