Tornato dalla trasferta di Ferrara con un buon punto per l’anemica classifica, oggi a Marassi il Genoa affronta la Roma. Purtroppo però dovrà fare ancora a meno della frangia più rumorosa della sua tifoseria, entrata in rotta di collisione con la dirigenza genoana, soprattutto con il presidente Enrico Preziosi. A mio avviso, una frattura difficilmente risanabile. Sarà una partita molto difficile per lo spessore dell’avversario, per la situazione di classifica e per la condizione ambientale. Sarà importantissimo non perdere: con 4 partite da disputare e 6 punti di vantaggio sull’ Empoli anche un punto diventa fondamentale.

Uno sguardo d’insieme sulla Roma.

La squadra capitolina, dopo l’esonero di Di Francesco, è sta affidata a Ranieri, che sembra abbia  ridato forza e vigore ai giocatori giallorossi, e  sta lottando per un posto in Champions League. La Roma di Ranieri scende in campo con un 4-2-3-1 molto ordinato. Per il mister romani sono  importanti il rigore tattico e la predisposizione al sacrificio. I giallorossi, quando non sono pressati in maniera feroce, escono dalla propria area con il fraseggio, altrimenti optano per il lancio lungo per Dzeko che fa da boa. È importante il lavoro degli esterni offensivi, che si accentrano per sorreggere l azione.

L’analisi reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa.

Tra i pali gioca Mirante. L’ex portiere del Bologna ha sostituito Olsen, che ha pagato un rendimento mediocre e pieno di errori. Mirante assicura un rendimento regolare, è sufficiente in tutte le caratteristiche del ruolo e trasmette sicurezza alla retroguardia cosa non da poco. Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov formano la linea a quattro. Florenzi e Kolarov sono gli esterni bassi. Il primo, un instancabile motorino sulla fascia destra, preferisce ricevere la palla quando è in corsa; non sempre attento nei movimenti difensivi, calcia in maniera pericolosa da fuori area. Kolarov sulla sinistra è forte fisicamente e ha nel suo piede sinistro zuccherato il punto di forza,è dotato di forte personalità e ha doti balistiche di primordine. Manolas e Fazio sono i due centrali difensivi, una coppia oramai collaudata ed esperta. Più marcatore e veloce il greco, più tecnico e ragionatore l’argentino, che va in difficoltà nell’uno contro uno in campo aperto. Entrambi sono molto pericolosi in fase offensiva sulle palle inattive.

Il centrocampo.

I due mediani sono Nzonzi e Cristante. Il francese è un lungagnone dalla discreta tecnica, forte nel gioco aereo, ma lento nelle movenze. Cristante, ex Milan, Benfica ed Atalanta, è uno dei tanti giocatori che devono ringraziare Gasperini, ha un buon piede destro ed ottime capacità di inserimento con o senza palla.

L’attacco

I tre giocatori offensivi dietro Dzeko sono Zaniolo, Pellegrini ed El Shaarawy. Zaniolo, l’enfant prodige del calcio italiano, struttura fisica importante abbinata ad una buona tecnica, ha una elevata abilità negli inserimenti. Lanciato da Di Francesco, con Ranieri sta completando il suo percorso di crescita: impiegato da esterno offensivo per esigenze tattiche predilige il ruolo di centrocampista. El Shaarawy, autore di un ottimo campionato, ha corsa, dribbling e tiro, e quando si accende può dare grossi problemi; il suo tiro ad effetto con il piede destro è spesso letale, mai lasciarlo nell’uno contro uno con il difensore. Pellegrini, il trequartista, nonostante la stazza ha una buona agilità, calcia con entrambi i piedi e possiede notevole capacità d’inserimento. Direi che i tre giocatori dietro la prima punta sono da considerare il reparto più importante della squadra. Dzeko è la punta centrale ed è la ciliegina sulla torta: ottimo realizzatore, capace di creare spazi in area per i compagni, fisico imponente, è veloce e rapido, calcia con entrambi i piedi, ed è soprannominato il cigno di Sarajevo.

Come si comportano sulle palle inattive?

Sulle palle ferme a sfavore difendono a zona, sono una squadra molto forte fisicamente, quindi è difficile sorprenderli con la classifica palla calciata in mezzo all area. In fase offensiva, sui corner e sulle punizioni laterali, hanno un punto di forza: salgono Fazio e Manolas, che con Dzeko, Cristante, Nzonzi e Zaniolo si dividono l’area. I corner sono calciati da Kolarov ed El Shaarawy, le punizioni dal limite dell’area sono appannaggio di Kolarov, che ha un calcio potente e preciso, e di Dzeko.

In conclusione?

L’esperienza di Ranieri ha riportato tranquillità in casa Roma, poi alcune vittorie hanno fatto il resto. Certamente, per la rosa di giocatori e le aspettative che c’erano in estate,  i risultati sono stati negativi. Il Genoa dovrà disputare una partita attenta, non andrà trascurato niente, nemmeno il particolare più piccolo, ogni giocatore dovrà rispettare le consegne date da mister Prandelli, senza pensare al proprio ego, ma all’interesse della squadra, della maglia che rappresentano. L’alibi dello scontro tra la tifoseria e Preziosi non regge più, è facile andare a baciare la maglia sotto la gradinata Nord dopo un gol. I colori rossoblu bisogna amarli e rispettarli SEMPRE!


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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.