Giornata di sostanziale tranquillità per il VAR, sebbene qualche protesta abbia interessato quelle sfide dove la posta in palio era altissima. Si è partiti dalle recriminazioni di mister Andreazzoli a fine Bologna-Empoli, specialmente per un intervento falloso di Sansone nel recuperare il pallone servito ad Orsolini per la rete del 2-1 felsineo. Si è arrivati a Walter Mazzarri, allontanato in Torino-Milan per una protesta per mancato giallo a Suso.

Ma sono proteste che non intaccavano propriamente il VAR, che è intervenuto solamente per verificare la correttezza di alcune scelte di campo (come il rigore concesso ieri sera alla Fiorentina e poi sbagliato da Veretout, ndr) e, soprattutto, annullare la rete del 2-0 del Sassuolo al “Franchi” per un fuorigioco davvero millimetrico di Demiral (immagine sotto).

Ci sono altre due gare che hanno fatto discutere alla moviola, specialmente il giorno dopo e nel dopo gara. La prima è Inter-Juventus, già carica di aspettative per la storia che porta con sé, ha visto una serie di episodi che hanno semplicemente dimostrato, nuovamente, che il VAR non solo agisce con un metro di giudizio differente, ma che poche sono state le squadre penalizzate per davvero. In primis il Genoa.

Nella sfida di San Siro, né Pjanic (su Politano) né Emre Can (su Vecino) verranno ammoniti per gli interventi di cui le immagini sottostanti documentano la dinamica. Se quello di Pjanic è meno grave, come intervento, rispetto a precedenti dove meritava quantomeno un cartellino “arancione” per il piede a martello, l’irruenza di Emre Can a palla lontana avrebbe probabilmente meritato qualcosa in più di una semplice ramanzina arbitrale. Banti non interverrà in nessuna delle due occasioni, così come il VAR Mazzoleni. Impossibile che non tornino in mente i rossi diretti a Criscito e Sturaro, confermati quando non suggeriti dalla tecnologia.

Chiudiamo con due episodi avvenuti durante Spal-Genoa, che aveva fatto discutere anzitutto per la mancata espulsione di Felipe un paio di minuti dopo la realizzazione della rete del momentaneo vantaggio. Che Felipe l’avesse fatta grossa lo dicono anche le sue mani sul volto dopo aver placcato Pandev (39′), una gestualità complice quasi a chiedere venia prima di vedersi cacciare fuori. L’arbitro Massa, però, si dirige verso Vicari per ammonirlo. Non è affatto un errore per scambio di persona (sarebbe intervenuto a quel punto il VAR Irrati), ma configura la scelta di andare ad ammonire l’autore del fallo che si era verificato ad inizio azione su Lerager.

Arriviamo quindi al secondo episodio, il presunto fallo di Romero su Floccari nel secondo tempo. Già in cronaca testuale scrivevamo che non c’era nulla, ma le immagini confortano questa tesi. Floccari sfugge alla marcatura di Romero, ma il difensore argentino rimedia e viene a contatto con l’attaccante spallino soltanto sfiorandolo con braccio sinistro (la gamba sinistra trae in inganno, ma un contatto non c’è). Il dopo è noto: l’attaccante ex Genoa cade con estrema facilità dopo essersi allungato il pallone, perdendolo dalla propria disponibilità. Floccari protesterà, ma neppure con troppa veemenza. Qualche recriminazione arriverà nel dopogara, ma senza particolari strascichi.


Floccari: “Il rigore su di me era evidentissimo. Fallo anche su Kurtic”