Torna il campionato e il Genoa è subito di stanza in Friuli, alla Dacia Arena, per sfidare l’Udinese reduce dal cambio di allenatore. Alla vigilia della sfida che metterà contro rossoblu e bianconeri sono arrivate le parole di mister Cesare Prandelli direttamente dalla sala stampa di Villa Rostan, dove erano presenti cinque bambini che prenderanno parte, nei prossimi giorni, al Genoa Tribe e alle sfide della Values Cup.

Prima delle domande, il tecnico rossoblu ha voluto sottolineare l’ottimo percorso della Primavera alla Viareggio Cup. “Dobbiamo complimentarci col nostro settore giovanili. Se arrivi in finale, non ci arrivi per caso, ma perché c’è del buon lavoro dietro. Complimenti al direttore sportivo, al responsabile, a Carlo Sabatini che ha mantenuto alta la concentrazione per arrivare in finale con una squadra molto interessante. Chi arriva a disputare la finale del Viareggio, di solito ha giocatori importanti anche per le prime squadre. Mi auguro che l’anno prossimo ci possano essere in prima squadra 3/4 ragazzi che hanno fatto un percorso anche con noi. Complimenti anche al Bologna, squadra che qualche anno fa è dovuta ripartire da zero e so cosa vuol dire ripartire da zero”. Due parole anche sull’anno dalla scomparsa di Emiliano Mondonico (“un saluto e un abbraccio alla famiglia“).

Sulla Nazionale, sui problemi che possono creare le pause in periodi chiave della stagione e sull’opportunità di avere una sola finestra per le nazionali a fine campionato:

Domanda interessante perché tutti noi vorremmo che in squadra ci fossero tanti giocatori da nazionale, che abbiano la possibilità di fare esperienza, crescere e confrontarsi a livello mondiale. Non ci si deve lamentare, ma è difficile per le squadre che hanno tanti giocatori in nazionale mantenere la concentrazione anche quando sei deficitario numericamente. Ho detto subito a tutti di essere convinto di avere professionisti seri, e la serietà è la cosa più importante. Quando ritornano qui, in sede, e si rimettono la maglia del Genoa devono velocemente entrare nel clima campionato. L’ho ripetuto in questi giorni ai giocatori che sono tornati. E infatti sono convinto che faremo una grande partita contro una squadra che probabilmente cambierà anche sistema di gioco. Dovremo metterci molta, molta attenzione”.

Sull’importanza di fare una grande partita dal punto di vista mentale contro l’Udinese:

“Secondo me va di pari passo col fatto che la squadra in campo sia ordinata e compatta. Così si hanno molta più concentrazione e attenzione. Dovremo ripetere la prestazione e metterci ancora qualcosa in più perché si tratta di una gara insidiosa, dalla quale vogliamo portare via punti”. 

Su come ha trovato i nazionali al rientro:

“Sanabria ancora non l’ho visto, arriverà a minuti. Mi auguro che dal punto di vista mentale stia bene, ma credo sarà così. Ha giocato una partita, la seconda non ha giocato. Per quanto riguarda gli altri, sono arrivati tutti in buone condizioni. Solamente Goran Pandev ha preso una gomitata al costato venti giorni fa, gli fa ancora un po’ male, però caratterialmente non molla mai e la disponibilità l’ha data al cento per cento”.

Su Tudor, nuovo allenatore dell’Udinese:

“Penso sia un allenatore che rispecchi nella sua idea di gioco il suo modo di interpretare il calcio da giocatore. Era un giocatore molto forte fisicamente, ma sapeva giocare a calcio e vedeva gioco pur essendo un difensore. Aveva un’idea ben precisa su come sviluppare il gioco e automaticamente, quando diventi allenatore, porti queste tue conoscenze. Troveremo un’Udinese aggressiva e molto ordinata, che cercherà di metterci in difficoltà. L’ambiente sarà carico, caldo, impegnativo. Dovremo arrivare mentalmente preparati sia oggi che domani”. 

Sulla pausa e la possibilità che abbia un po’ spento la “sana paura” di cui Prandelli ha spesso parlato:

“Per quanto mi riguarda no, e mi auguro sia così anche per i miei giocatori. Sulla mentalità e la voglia di ripetere le prestazioni abbiamo lavorato. Come ti alleni, poi giochi: lo ripeto sempre ai giocatori. Una sana paura devi sempre averla per essere consapevole di cosa vai ad affrontare, senza paura e senza speculare su nulla, per scendere in campo per vincere la partita”. 

Sulle possibili scelte in attacco, visto anche il tardivo rientro di Sanabria:

“Dal punto di vista delle scelte non entro nel merito per non dare nessun tipo di vantaggio. Mi piace pensare che tutti i giocatori, prima di dare la formazione, siano mentalmente pronti per vestire la maglia da titolare. Tutti devono mettermi in difficoltà nelle scelte, come sta facendo, ad esempio, Lapadula. E come stanno facendo altri. Quando ho più possibilità di scelta, sono contento. Ma oggi non darò vantaggi a nessuno”. 

Sull’ipotesi di pensare al turnover in vista delle tre partite:

“Possiamo fare un grande errore e sarebbe pensare alla seconda partita e non a quella di domani. Dobbiamo sapere cosa fare domani: finita la gara con l’Udinese, penseremo a cosa fare la partita successiva”. 

Sugli indisponibili:

“Abbiamo mandato Favilli con la Primavera perché ha bisogno di fare almeno due partite con la giusta intensità. Il volume di lavoro e la condizione generale adesso sono buone, ma gli manca proprio la gara. Con la Primavera andrà anche Schafer“. 

Su Kouamè e le sue parole sul fatto che si trova meglio come prima punta:

“Ho un bellissimo rapporto con Kouamè. Un ragazzo solare, che ha voglia di dimostrare il suo valore ed è molto propositivo e generoso: gli si concede ogni tanto qualche piccolo errore. Averne di giocatori così. Avrà detto forse che gioca dove il mister vuole (non sempre). Ma l’importante è che il giocatore abbia capito le sue caratteristiche: se un calciatore le capisce, è già sulla buona strada”. 


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