Di prima mattina, per poter poi rifinire gli ultimi dettagli sul campo, il tecnico rossoblu Cesare Prandelli si è presentato alla stampa per descrivere le tematiche che circondano la prossima sfida contro il Chievo.

Come arrivate alla sfida col Chievo dopo l’ultima settimana post Lazio?

Diciamo che quando vinci – e quando vinci all’ultimo minuto – ci sono tante cose che puoi mettere insieme, però da martedì abbiamo iniziato a pensare a questa gara, che ritengo la più importante della stagione. Fondamentale. Mi auguro che siamo pronti per affrontare questa gara e cercare di vincere. Il Chievo non merita la classifica che ha: ha cercato sempre di fare gioco e ribaltare certe situazioni. È una squadra viva, che sa stare in campo con carattere e idee. E ha giocatori interessanti, soprattutto nelle verticalizzazioni. Dovremo saper stare in partita. Per me sarà la partita più difficile dal momento che il pericolo c’è sempre, in agguato. Se non sbaglio, è già capitato che nelle ultime stagioni si siano perse alcune partite con le ultime in classifica. Ci siamo però preparati bene, sappiamo chi dobbiamo affrontare e come affrontarlo. Dovremo arrivare con la determinazione giusta.

A che punto è la crescita del suo centrocampo dopo le 3/4 partite dei nuovi innesti?

“Possiamo migliorare nel palleggio, nell’ordine nelle situazioni d’emergenza, possiamo migliorare i tempi di giocate e ripartente. La squadra è sempre pronta a ricevere nuove conoscenze. Sono arrivati giocatori nei ruoli e grandi difficoltà non ce ne sono. Dobbiamo cominciare però a capire le caratteristiche di questi giocatori, ognuno con la sua specificitài: in queste settimane abbiamo proprio lavorato per esaltare queste loro peculiarità”. 

Domani ci sarà la possibilità dall’inizio Pandev o Bessa dietro le due punte?

“Per me Goran non è mai fuori a prescindere. Chiaro che poi si possono dettare i tempi anche nelle mezzore finali come dall’inizio: dipende dalla scelta che uno fa. Penso che per esaltare Pandev la squadra deve trovare una buona compattezza, essere corta come nel secondo tempo contro la Lazio. Allora, a quel punto, Pandev può darci qualità, personalità e tocco importante come lui ha”. 

In queste prime partite in rossoblu, Radovanovic l’abbiamo visto spesso molto basso, quasi un quinto centrale di difesa. È la sua posizione ideale oppure può fare qualcosa di più, avanzato, avendo anche visione di gioco e tiro da fuori?

“La considerazione è giusta. Abbiamo analizzato la sua posizione e in certi momenti è basso perché il suo modo di giocare era quello di costruire dal basso. In questo momento la nostra squadra ha qualche difficoltà ad iniziare dal basso e quindi è inutile forzare una situazione. Abbiamo lavorato per poterlo avere un po’ più alto, proprio per queste sue caratteristiche che lo porterebbero a verticalizzare e andare al tiro”. 

Vincere contro il Chievo cosa significherebbe? Perché per lei è la gara più importante?

“La ritengo la più importante perché, purtroppo per loro, hanno una brutta classifica e ogni gara è un’esame per il loro futuro di squadra. Sarà la più difficile perché, se trovi continuità, trovi molte sicurezze. E se vinci affronti le prossime gare con più coraggio e determinazione, per consolidare tutto il lavoro che stai facendo. I miei giocatori sono molto attenti, ma la benzina più importante sono i risultati. Con quelli potremo vedere il Genoa ancora più convinto”. 

Come gestirà Radovanovic il suo ritorno a Verona? 

“Dal punto di vista della gestione del ritorno di Radovanovic a Verona, la gestirà al meglio. Parliamo di un professionista serio e straordinario. Proverà le sue emozioni, ma sa di dover dare tutto quello che ha per la sua nuova squadra. Più a suo agio in un modulo piuttosto che in un altro? Si parla spesso di modulo e numeri, ma non mi piace la rigidità nel calcio. In certi momenti possiamo provare un modulo di gioco, in altri momenti possiamo provarne un altro. La cosa importante che, quando siamo riusciti a cambiare a gara in corso, la squadra abbia risposto bene”. 

Gli infortunati?

“Per quanto riguarda gli infortunati, diciamo che stanno seguendo il percorso prestabilito e non ci sono novità sinché non li vedremo in campo. La vera novità è che Sturaro sta lavorando bene, sente meno dolore rispetto a prima e stiamo cercando di condizionarlo nella maniera migliore. L’unico aggregato a noi in questo momento è lui. Lunedì comunque giocherà con la Primavera”. 


Tegnise au Ventu