Domenico Criscito ha deciso nel recupero con un sinistro al volo pregevole la gara interna contro la Lazio. Tre punti pesantissimi che permettono al Genoa di allontanarsi ulteriormente dalla zona retrocessione. Contenere la felicità? Impossibile per un giocatore che non segnava da quasi dieci anni con la maglia del Grifone e che in estate è tornato perché certi amori, alla fine, fanno giri immensi, ma poi ritornano. L’ultimo suo gol  rossoblu venne siglato il 22 novembre 2009 contro il Livorno. Ecco le sue parole ai microfoni di Radio Nostalgia e Buoncalcioatutti.

Un gol te l’avevano tolto col Parma, ed era pesante. Ma questo è pesantissimo

Sì, pesantissimo. E arrivato all’ultimo dopo aver fatto una buona partita. Contento dell’affetto dei compagni, della squadra: non sapevo cosa fare. Ero felice come un bambino. Tornare qui e segnare sotto la Nord è qualcosa di meraviglioso”. 

Qualcuno ha parlato di gol alla Branco o alla Roberto Carlos. Rimarrà una cartolina per te

“Ci ho provato come a Bologna e oggi ci sono riuscito. L’ho presa davvero bene la palla, è stato un gran gol. Appena colpita ho capito che sarebbe entrata. A chi lo dedico? A mia moglie e ai miei figli. Che se fossero stati al Ferraris oggi sarebbero entrati in campo al gol”. 

Il centrocampo del primo tempo, nulla togliere a nessuno, senza la fantasia di chi è entrato nel secondo tempo, non è piaciuto

È la dimostrazione che chi è entrato è un grande giocatore, avendo fatto davvero bene. Avere giocatori che subentrano in questa maniera è davvero importante. Con Bessa e Pandev siamo riusciti a fare girare velocemente il pallone, creando tante occasioni. Come nel primo tempo, del resto, quando però in occasione del vantaggio laziale siamo stati un pochino passivi”. 

Kuoamè vicino a Sanabria ha cambiato la partita, anche se la Lazio era un po’ ai minimi termini

“In questo frangente di partita l’abbiamo capito tutti che era il momento di ribaltare la partita: noi e lo stadio. Siamo stati grandi noi e sono stati grandi loro. Questa è la vittoria di tutti. Con questa mentalità possiamo fare grandi cose.”

Sturaro intanto giocava 45′ con la Primavera?

“Già il fatto che abbia giocato con la Primavera dimostra che sta lavorando duramente. Sarà per noi un giocatore importantissimo, che arriva da un brutto infortunio. Non vediamo l’ora possa darci una mano”.

Prima della gara si era un po’ depressi per i gol di Pavoletti e Piatek, per la cosiddetta “P&P”. Ma anche Sanabria tocca pochi palloni, ma quando li tocca…

“Mettiamoci anche la S vicino a questa “P&P”. Speriamo possa continuare così. Si è messo subito a disposizione, è un grande giocatore”.

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