Stasera si gioca la Supercoppa Italiana, ma in tanti cominceranno a fare riflessioni e avere impressioni sull’inizio del girone di ritorno del Campionato 2018/2019. Riflessioni che dovranno tenere conto più che dei risultati delle prestazioni di tutte le squadre nelle gare di Coppa Italia, dove sia le vincenti sia le perdenti hanno messo in risalto i soliti pregi e difetti del girone di andata e poche news da calciomercato.

Sono bastate mezze squadre (scelta non condivisibile  per gli spettatori, pochi, che sono andati allo stadio) di Juventus, Inter e Napoli per conquistare i quarti di finale contro il Bologna, Benevento e Sassuolo.

La Juventus è l’unica giustificata con lo schieramento delle seconde linee considerato che stasera si giocherà la Supercoppa. Allegri ha tenuto in naftalina Dybala visto che a Gedda mancherà Mandzukic infortunato. L’unica novità è stata far debuttare Spinazzola. Solo 60’ di calcio per la Signora dopo melina e palleggio contro i felsinei poco concentrati sulla Coppa e pensierosi sul campionato. I tifosi del Bologna si sono difesi dopo essere statiaccusati di “buu” contro il giovane Kean affermando che erano sfottò. Meglio evitarli.

L’unica partita quasi vera viste le formazioni in campo è stata Sampdoria-Milan. Gara andata ai supplementari dove il Diavolo deve ringraziare Cutrone per l’ennesima volta e Reina, altro che Higuain. Gattuso ha  fatto debuttare Paquetà: “bello e impossibile” canterebbe la Nannini, per adesso subito nel campionato italiano. Grande protagonista Reina che la panchina non ha arrugginito. Samp domina, bellina come sempre ma poco concreta. VAR fuori servizio per un presunto rigore richiesto dai doriani anche con il numero della tecnologia in cabina TV, Irrati di Pistoia.

La Lazio che travolge il Novara, squadra che galleggia in serie C a metà classifica, non è una notizia. Tutto è stato sporcato dai soliti cori anti-semiti da parte dei soliti imbecilli senza nessun provvedimento del direttore di gara. L’Inter si diverte con il Benevento giocando al tiro a segno come ai baracconi in uno Stadio vuoto.

Il Torino di Mazzarri, come in campionato, squadra muscolare e difficile da superare nel cuore del gioco, ma pur sempre con poche idee. Ai Viola sono bastate due accelerazioni di Chiesa per “matare” il Toro. Ha debuttato Muriel con i gigliati ma non ha convinto. Il VAR con i soliti capricci e dubbi sul tocco di mano di un granata, con tanto di consulto video,  e su un fuorigioco di centimetri a sfavore dei granata con gol annullato.

Spalletti e Pioli sperano che le doppiette di Lautaro Martinez, Candreva e Chiesa possano essere un rimedio non solo di Coppa Italia. È bastata una doppietta di Chiesa per far sobbalzare il prezzo del cartellino fino a 70 milioni di Euro. Cifre che dovrebbero far ragionare chi pretende di avere il cartellino di Piatek come al Supermercato 3×2.

Il Napoli batte il Sassuolo ma Ancelotti non si può esaltare. Sassol come in campionato: tanto fumo poco arrosto. Al lunedì di Coppa-Italia l’Atalanta domina in Sardegna, il Cagliari  cerca di resistere. Ci pensa Zapata dopo che la Dea aveva sprecato il possibile e l’impossibile. Gasperini scontento per la fatica nel  battere i sardi, ma pronto a sfidare la Juventus nel prossimo turno. Alla sera la Roma fa durare un minuto il sogno dell’Entella. Schick vede la Liguria e realizza una doppietta. Perde la curva giallorossa per gli insulti contro Napoli e i napoletani.

Riparte il campionato e ci saranno le solite tre corse per la Champions. Per lo scudetto la Juventus gareggerà da sola. La speranza in casa bianconera è che la facilità di fare risultato in Campionato non nasconda i difetti che potrebbero sorgere in Coppa, come è successo anche nelle precedenti partecipazioni. La gara per il secondo posto potrebbe essere la più attraente se Napoli e Inter la smetteranno di giocare a chi fa meno in alcune gare.

Per il quarto posto corsa quasi ad handicap tra Milan, Lazio e Roma. La spunterà chi avrà mascherato e sopportato i propri limiti che senza colpi da mille e una notte al calciomercato non sono d’incanto spariti dopo la lunga sosta invernale. Per l’Europa League ambita da molte squadre fino alla fine di Aprile e, dopo un fastidio da digerire, la candidata più seria è l’Atalanta di Gasperini.

Per la zona retrocessione le emiliane Bologna e Spal si affidano al calciomercato. L’Udinese a 18 punti, poi Genoa e Cagliari a 20 non potranno fare passi falsi: ne bastano pochi per scivolare nella zona rossa.

Le candidate alla retrocessione, anche dopo 15 giorni di calciomercato, appaiono Empoli, Frosinone e Chievo, se ai clivensi ridaranno i tre punti di penalizzazione. Anche se, attenzione, in fondo alla classifica negli ultimi anni il film del campionato è stato più movimentato che al vertice.

Girone di ritorno che riparte con poche novità dal calciomercato che ancora una volta si è dimostrato quasi inutile. Sono più tante le trattative imbastite per il prossimo giugno. Paquetà (Milan), Muriel (Fiorentina), Soriano (Bologna), Sansone (Bologna), Viviano (Spal), Okaka (Udinese), Birsa (Cagliari), Zeegelar (Udinese), Gabbiadini (Sampdoria), Kucka (Parma) e Valzania (Frosinone) sono le dieci operazioni ufficiali riportate dal sito della Lega Serie A. Quelle più altisonanti, s’intende. Dodici se ci si aggiungono i neo rossoblu Jandrei e Pezzella, ancora non ufficializzati dal Genoa. Ad ogni modo, anche considerandoli, si parla di meno di un’operazione di rilievo al giorno.

Si potrebbe obiettare che mancano 10 giorni alla fine del calciomercato dopo l’ultima partita della prima di ritorno, Genoa-Milan, ma sulla piazza della Samarcanda del calcio italiano all’orizzonte non ci sono altri CR7 o Pelè che potranno risolvere le gare da soli.

Se il calciomercato fosse finito venerdì prossimo sarebbe stato più logico e positivo senza attesa dei saldi. Se avverrà qualche ingaggio in queste ore, alla prima del girone di ritorno difficilmente sarà utilizzato. E anche al Fantacalcio saranno impiegate le formazioni dell’ultima partita prima di Capodanno.

Riflessioni e impressioni sul campionato che sta per riprendere sabato prossimo. Quanti  sorsi o medicinali di calciomercato intorno al  girone di ritorno del campionato 2018/2019. In tanti cercano la via d’uscita, il sole poteva e potrebbe esserci se  si pensasse alle necessità mancate nel girone di andata, ma non c’è. Non è più un mercato di riparazione.

Capitolo Genoa. Dopo la gara in Spagna con i tedeschi di terza categoria del Wurzburger Kickers, al di là del risultato che non conta nulla, il Vecchio Balordo dovrà fare riflessioni sulla solita mancanza del calciatore giusto nel cuore del gioco. Lasciando da parte tutte le chiacchiere su Piatek e Kouame. Il Genoa non potrà cercare alibi con la loro partenza a gennaio. Il Genoa ha venti punti in classifica perché ha funzionato la zona nobile del campo con il Pistolero e la Gazzella.

Da guarire in questo calciomercato è la vera debolezza del Grifone, quella a centrocampo.  dove i play, Sandro e Veloso, sono mancati pur con una carriera deliziosa, bravi, belli a vedersi quando sono stati o sono in forma, uno per gli acciacchi e l’altro per sei mesi o quasi di inattività.

Il calcio di oggi va a velocità doppia. Se Prandelli non vorrà rinunciare a loro, in particolare a Veloso, più facile ritrovare la condizione fisica che guarire da acciacchi continui. Dovrà accompagnarli con  due mediani che abbiano corsa, potenza e tecnica in qualsiasi strategia tattica o numero di modulo, che non conta nulla.

La partita al caldo spagnolo ha riportato a galla i vecchi problemi  nel cuore del gioco del girone di andata, per di più con Hiljemark e Veloso in Italia e Sandro ai box. Prandelli non ha smentito contro i tedeschi tutte le supposizioni di cambio modulo: se avverrà, sarà nel tempo. Centrocampo ai minimi termini contro i tedeschi con riproposizione di Lisandro Lopez a centrocampo per necessità, e non virtù, come successe nella prima amichevole contro l’Imperia.


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