Carlo Ancelotti aveva già criticato aspramente il cartellino rosso sventolato in viso a Kalidou Koulibaly nel corso della partita del Napoli contro l’Inter (“a mio avviso ha determinato il risultato”), confermando di aver avuto un confronto con il direttore di gara Mazzoleni e la Procura Federale anche in merito a una serie di cori razzisti piovuti da qualche settore di San Siro: “Abbiamo chiesto alla Procura federale tre volte la sospensione della partita. Koulibaly si è innervosito, è normale. Solitamente è educato e professionale. Hanno fatto tre annunci, ma non si è fatto niente di più. La soluzione? Interrompere la partita, vorremmo solo sapere quando. La prossima volta lasceremo il campo noi, al limite ci daranno partita persa. Non è una scusa: non riguarda il Napoli ma tutto il calcio italiano”.

È poi anche lo stesso Kalidou Koulibaly, affidatosi al proprio profilo Instagram, a commentare l’episodio incriminato, tanto quello sul campo quanto i cori razzisti sugli spalti: “Mi dispiace la sconfitta e soprattutto avere lasciato i miei fratelli! Però sono orgoglioso del colore della mia pelle. Di essere francese, senegalese, napoletano: uomo”.

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