Michele Sbravati, responsabile del settore giovanile del Genoa, ha sempre un occhio di riguardo per ciascuno dei suoi ragazzi. Per tutti una buona parola, un consiglio, un suggerimento, perché è dai dettagli che nascono le migliori realtà. Col piccolo difensore Honest sotto braccio, il più piccolo rossoblu ad essere ospitato in Convitto, e l’infortunato Ascioti a fianco, col quale oggi si sdrammatizzava dopo la grande paura delle ore passate. L’ha vissuto anche così il dopo partita di Arenzano di questo pomeriggio nuvoloso su cui ha gettato luce la vittoria del Genoa sulla Juventus.

Ma il settore giovanile del Genoa è questo: una grande famiglia. Oramai da anni al vertice di quella grande piramide e famiglia che è il settore giovanile del Genoa c’è proprio Sbravati, che a margine del successo in rimonta sulla Juventus ha tracciato ai nostri microfoni un bilancio complessivo del 2018 in chiave settore giovanile. Auspicando un 2019 positivo come lo è stato quest’anno, temprati nello spirito dalla tragedia di Ponte Morandi.

“È stata una stagione difficile, soprattutto nella seconda parte per via delle problematiche dal punto di vista strutturale e logistico, col crollo di Ponte Morandi che ha colpito sicuramente settori molto più importanti dello sport in questa città e in questa regione. Ma anche lo sport è stato penalizzato e quindi si è dovuta fare di necessità virtù. Genitori, dirigenti e staff si sono dovuti fare in quattro per riuscire a portare avanti le attività. Abbiamo tenuto duro, come nello spirito dei liguri, dei genovesi e del Genoa, e per questo faccio un plauso a tutti.

Il bilancio tecnico, ad ogni modo, è positivo: la stagione scorsa è stata altamente positiva con tutte le squadre del settore giovanile che sono andate ai playoff. Quest’anno c’è un’altra situazione positiva dall’Under 17 in giù, con qualche difficoltà per la Primavera che però ha valori e sono certo si riprenderà. Ma il nostro obiettivo rimane quello di formare giocatori e, alla fine, la ciliegina sulla torta della stagione è aver portato due giovani come Salcedo e Pellegri, ancora sedicenni, agli onori delle cronache e anche del mercato, facendoli diventare in età molto precoce dei calciatori professionisti. Questa è la mission che abbiamo sempre avuto.

Auguro un buon Natale e un buon Anno a tutti i lettori di un Buoncalcioatutti, una testata che fa fede veramente a quello che è il nostro augurio in chiave generale e che fa di tutto per creare serenità all’interno di tutti noi, di tutto il settore giovanile. Perché la serenità è l’aspetto principale, soprattutto tra i giovani, affinché possano crescere con equilibrio. Il mio augurio è che i lettori possano continuare a seguirlo con grande distacco e serenità, aspetti fondamentali quando si tratta di parlare di ragazzi”.


Edoardo Ascioti sta bene e ringrazia i compagni. Quando l’unione fa la forza

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