Un solo punto conquistato, ma la consapevolezza di aver disputato un ottima partita: sono queste le due certezze che ha lasciato al Genoa il derby della Lanterna. Ora lo sguardo verso la partita odierna contro il Torino, una squadra costruita in estate per stare nelle prime posizioni, ma per ora il rendimento dei granata non è stato consono alle attese, troppo altalenante il cammino dei torinesi.

Partiamo con un flash sull’allenatore.

Walter Mazzarri, dopo una settimana di riposo forzato a causa di un malore improvviso, dovrebbe tornare oggi in panchina. Il tecnico livornese è un ex blucerchiato e non è ben visto dalla tifoseria rossoblu. La sua squadra scende in campo con un 3-5-2 molto pragmatico e schematico, dove la corsa e la fisicità la fanno da padroni.

L’analisi reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa.

Sirigu, rientrato in Italia dopo alcune esperienze all’estero, si sta imponendo come uno dei portieri italiani più forti: ha regolarità di rendimento ed è bravo in tutte le componenti del ruolo, eccelle per reattività e nelle uscite basse. Il reparto difensivo, formato da Izzo, Nkouolu e Djidji, è forte fisicamente e tecnicamente. Izzo, fino alla passata stagione un nostro idolo, è rapido e scaltro, gioca molto sull’anticipo e dispone di buone proprietà tecniche, anche se alcune volte ne abusa. Nkoulou, camerunense, veloce e resistente, è abile nel gioco aereo ed ha buon piede destro. Djidji invece è un francese naturalizzato ivoriano, anche lui rapido e bravo nell’anticipo. I tre giocatori del reparto difensivo sono destrorsi e non hanno un elevata statura.

Passiamo al centrocampo.

Qui giocano De Silvestri, Baselli, Rincon, Meitè ed Ansaldi. De Silvestri a destra ed Ansaldi a sinistra sono gli esterni: in fase di non possesso si abbassano sulla linea dei difensori in modo da formare un 5-3-2, cosa basilare nel gioco di Mazzarri. De Silvestri ha ottima corsa e capacità di inserimento senza palla: pericolosi i suoi raid e i suoi tagli sulle palle inattive, sovente i suoi cross non sono precisi. Ansaldi, sempre alle prese con qualche problema fisico a causa della sua massiccia muscolatura, possiede forza nelle gambe e calcia con entrambi i piedi, non è molto attento alla fase difensiva e il gioco aereo non è il suo forte. Baselli è la mezzala di destra: forte negli inserimenti con e senza palla, bravo nel ribaltare l’azione da difensiva ad offensiva, non ha grande fisicità e forza nelle gambe. Rincon, altro ex di giornata, è il comandante del centrocampo, difficilmente il suo apporto alla squadra scende sotto la sufficienza: ha buone doti tecniche abbinate ad un ottima forza sulle gambe, però non gode di un elevata statura ed alcuni suoi interventi a volte vanno aldilà del lecito. Meité è la mezzala di sinistra: ottimo recuperatore di palle, alle capacità tecniche unisce una buona visione di gioco. Anche lui è giocatore dal rendimento elevato. Il difetto di tutto il reparto è la mancanza di velocità e rapidità.

Infine l’attacco.

I due giocatori offensivi sono Iago Falque ed il “Gallo” Belotti. Lo spagnolo è un attaccante atipico, staziona prevalentemente sulla zona di destra per poi convergere con il suo piede sinistro dolcissimo e pericolosissimo. In Italia da qualche anno va spesso in doppia cifra quanto a gol segnati. Difficilmente fa movimento per il compagno o si muove senza palla e non è un mostro nel gioco aereo. Belotti è la punta centrale, il bomber per antonomasia, fortissimo fisicamente e abile in acrobazia: sempre pericoloso, calcia da posizioni improbabili, è un pericolo costante. Ultimamente ha avuto qualche problema fisico ed il suo rendimento ne ha sofferto.

Come si comportano sulle palle inattive?

Su quelle a sfavore marcano ad uomo: non sono una squadra con fisicità, però compensano con un’eccellente reattività ed un’ottima attenzione. In attacco i corner sono calciati da Iago Falque, oppure fanno il gioco a due con uno dei centrocampisti. Salgono a colpire Djidji e Nkouolu che con Bellotti, Baselli e De Silvestri compongono la batteria dei saltatori, Belotti e De Silvestri sono i più pericolosi. Mazzarri è un allenatore che durante la settimana lavora molto sui calci da fermo. Le punizioni dal limite sono calciate da Iago quando deve tirare un mancino, con il destro gli incaricati sono Belotti e Baselli.

Uno sguardo d’insieme sul Toro.

È una squadra molto aggressiva e forte sotto il piano della corsa, il suo centrocampo ha giocatori di sicuro affidamento anche se con poca fantasia. I due esterni sono propositivi e partecipano al gioco d’attacco, basato principalmente sul movimento di Belotti. A gara in corso potrebbero entrare Soriano e Zaza. Il primo è centrocampista con una buona qualità ed è pericoloso in zona gol. Il secondo un attaccante con un piede sinistro importante e molto propenso alla lotta. Stiamo parlando di due giocatori che fino a poco tempo fa erano nell’orbita della Nazionale.

In conclusione?

Per il Genoa sarà un impegno tra i più insidiosi. Nel derby e contro il Napoli di Ancelotti, il Grifone ha dimostrato che la strada intrapresa è quella giusta. Ora bisogna continuare e perseverare, anche perché fornire altri alibi non conviene né ai giocatori né ai massimi dirigenti rossoblu. Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte, solamente così si approderà in un porto sicuro.


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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.