Punto insperato ma meritato e prezioso quello conquistato dal Genoa in casa di una Juventus che sino ad ora aveva sempre vinto sia in Italia sia in Europa, ora bisogna dare continuità al gioco e ai risultati, è questo che si chiede a Juric e ai suoi uomini. Oggi il Grifone sfiderà l’Udinese a Marassi, un’Udinese in crisi di risultati e di gioco che, dopo un buon avvio di campionato, è incappata in quattro sconfitte consecutive. La squadra friulana è allenata da Velazquez,  il tecnico più giovane della serie A: si vocifera che in caso di sconfitta verrà esonerato.

Uno sguardo d’insieme sull’Udinese

Proprio  per questa allarmante situazione la formazione e il sistema di gioco dei bianconeri saranno svelati soltanto pochi minuti prima dell’inizio del match: infatti nelle ultime gare sono stati numerosi i cambi di uomini edi sistema. Velazquez in Spagna ha guidato squadre di seconda divisione e all’inizio della sua avventura italiana  prediligeva il tiqui taca spagnolo, ma ora per esigenze di classifica e per ordini di scuderia ha dovuto rivedere le sue idee. Si ipotizza che oggi le zebrette friulane scendano in campo con un 4-1-4-1 schema inconsueto nel panorama italiano. L’Udinese è al momento una squadra che alterna il gioco corto, per trovare la qualità degli esterni, al gioco lungo, per cercare la profondità di Lasagna. In mezzo al campo ha giocatori di regolarità e forza, sicuramente queste quattro partite senza punti hanno lasciato scorie e tolto sicurezze.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

Il portiere Scuffet, giovane prodotto del vivaio bianconero, ha avuto sino ad ora un rendimento altalenante: è svelto e reattivo tra i pali, ma palesa alcune incertezze quando deve uscire dai pali e anche con i piedi va in difficoltà. Ottimo il senso della posizione, nonostante la verde età. Larsen e Samir sono i due esterni difensivi. Larsen, forte di gamba e veloce, ama essere lanciato in profondità e può essere utilizzato anche sulla fascia opposta, dove c’è Samir brasiliano bravo nei fondamentali e con un ottimo piede sinistro, anche se soffre cali di concentrazione e non è avvezzo alla marcatura (preferisce avanzare palla al piede). Opoku e Troost-Ekong sono i due difensori centrali. Il primo è un nigeriano sconosciuto ai più, giovane ed inesperto ma con buona tecnica di base e notevole stazza fisica. Non è veloce, ma è molto sicuro quando deve intervenire in tackle e non ha timori reverenziali verso gli avversari, è destro ma usa anche il piede sinistro, Ekong invece è difensore che ha già calcato i campi di vari tornei europei: forte nel gioco aereo e fisicamente prestante, è lui che guida i movimenti difensivi, cosa che nell ultimo periodo è riuscita in maniera approssimativa perché non erano movimenti di reparto ma singoli.

Il centrocampo

Behrami gioca davanti alla linea dei difensori, è un ex rossoblu che qui da noi non ha lasciato un ricordo indelebile e che nella stagione scorsa è stato il marcatore nella gara di ritorno. Falloso e spesso irritante, è dotato di buon tiro dalla distanza, gioca molto di esperienza, parla molto con arbitro e compagni. Pussetto, Mandragora,  Fofana e De Paul formano la linea dei quattro in mezzo. Pussetto e De Paul sono i due esterni offensivi, entrambi argentini e dotati di piedi buoni. Pussetto, rapido e intraprendente, non ha ancora messo in mostra tutte le sue qualità, ha un ottimo tiro e capacità di inserimento, ma non gli piace correre all’indietro. De Paul è il giocatore con più tecnica e fantasia: molto insidiosi i suoi tiri da fuori area e i suoi tagli dall’esterno verso il centro, pericolosi i suoi nei calci da fermo. I due centrocampisti centrali sono Mandragora e Fofana. Mandragora, nostro ex enfant prodige, non ha mantenuto le promesse che lo vedevano come possibile top player,  comunque si parla sempre di un giovane che già vanta molte presenze nella massima serie: bravo nella tecnica di base e forte fisicamente, non è rapido nei movimenti brevi e nonostante un elevata statura può e deve migliorare nel gioco aereo. Fofana ha gamba e buona tecnica, tatticamente non è attento nei movimenti e nelle scalate, ma sa rendersi pericoloso con le penetrazioni palla al piede e i tiri da lontano.

Infine l’attacco.

Lasagna è l’unica punta: molto veloce quando viene lanciato in profondità, non ha piedi sopraffini soprattutto il sinistro, ma ha un fisico importante, può essere devastante nelle ripartenze ed è forte nel gioco aereo.

Come si comportano sulle palle inattive?

In fase difensiva, sui corner e sulle punizioni dalle fasce, la squadra marca a uomo essendo una squadra fisica. In fase offensiva salgono i due centrali difensivi, mentre  Lasagna, Mandragora e Samir fanno movimenti prestabiliti. Incaricato della battuta è quasi sempre De Paul. A volte giocano corto per trovare ‘uomo che si inserisce dalla parte opposta. Dal limite dell area è nuovamente De Paul il prescelto o Samir se bisogna usare il piede mancino. 

In conclusione, che cosa bisogna aspettarsi dal Genoa?

La scelta di riaffidarsi a Juric è stata bene accettata dal gruppo, lo spogliatoio considera il croato tecnico moderno e preparato, ma soltanto i risultati positivi potranno sciogliere i dubbi nella testa della stragrande maggioranza della tifoseria rossoblù. Oggi i 3 punti e una buona prestazione sarebbero una ottima medicina.


LE ULTIME DI FORMAZIONE

GENOA (3-5-2): Radu; Biraschi, Romero, Criscito; Pedro Pereira, Romulo, Sandro, Bessa, Lazovic; Kouamè, Piatek. Allenatore: Ivan Juric.

UDINESE (3-5-1-1): Scuffet; Opoku, Troost-Ekong, Samir; Pussetto, Barak, Mandragora, Fofana, Stryger-Larsen; De Paul; Lasagna. Allenatore: Julio Velazquez.


Juric: “Mi aspetto una grande partita. Romero? Finché gioca così ha la mia fiducia” – AUDIO