Primo turno infrasettimanale di Serie A, impegno casalingo per il Genoa di Davide Ballardini, che torna al Ferraris nella speranza di far sbiadire quanto più possibile il pesantissimo score incassato nelle due trasferte a Reggio-Emilia e Roma: 9 gol subiti, 4 messi a segno di cui ben 3 da Krzysztof Piatek.

L’AVVERSARIO – Il Chievo di mister D’Anna, reduce dalla sconfitta nell’ultimo turno contro l’Udinese, fatica a risalire la china e resta a -1 in coda alla classifica. Nella sfida del Bentegodi, decisa dalle reti di Rodrigo De Paul e Kevin Lasagna nel secondo tempo, le occasioni più importanti della prima frazione sono arrivate sulla catena di destra, sull’asse Birsa-Cacciatore con l’aiuto di un solido Stepinski. Nella ripresa il bolide del numero 10 bianconero, nel finale un clamoroso errore sotto porta e un gran colpo a giro sferrato da Giaccherini, prima che da un lancio lungo di Radovanovic (il collante fra difesa e centrocampo insieme a uno fra Obi ed Hetemaj), mal controllato dagli attaccanti clivensi, propiziasse un contropiede orchestrato dal già citato De Paul e concluso proprio da Lasagna, a difesa mal posizionata. Sarà sfida tra due difese notoriamente solide, crollate in maniera a tratti inaspettata nelle prime cinque giornate del nuovo campionato. Si è aspettato il primo mercoledì sera per una svolta decisiva? 

Ballardini ha deciso: Radu in porta al posto di Marchetti, in campo Lazovic e Pedro Pereira. D’Anna punta sul classe 1998 Medhi Leris, già in campo in due spezzoni di partita contro Roma e Udinese. Per il giovane talento francese si tratta della prima da titolare con la maglia del Chievo. Queste le formazioni che scenderanno in campo alle ore 21:

GENOA (3-4-1-2): Radu; Biraschi, Spolli, Criscito; Pereira, Hiljemark, Romulo, Lazovic; Pandev; Kouamè, Piatek. Allenatore: Davide Ballardini

CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciaore, Tomovic, Rossettini, Barba; Rigoni, Radovanovic, Hetemaj; Leris, Stepinski, Giaccherini. Allenatore: Lorenzo D’Anna

NOTIZIARIO – Clima tutt’altro che estivo nei pressi del Ferraris di Genova, dove sono arrivati 20 sostenitori da Verona per sostenere i clivensi. Le squadre scendono in campo accompagnate da qualche fumogeno rosso aperto in Gradinata Nord, gremita di pubblico. 

PRIMO TEMPO – Criscito, Spolli e Biraschi compongono la difesa rossoblù, accompagnata sulle fasce da Pedro Pereira e Darko Lazovic. E’ proprio l’esterno serbo ad innescare Kouamé nella prima occasione del match: la difesa avversaria chiude in corner. Due corner di fila per il Genoa. Sugli sviluppi del secondo, la palla arriva ancora a Lazovic, che da fuori area azzarda un colpo al volo che si spegne a lato. Tiro potente, fuori non di molto.

Al 9′ è Giaccherini a rendersi pericoloso per il Chievo, sfiorando la rete del vantaggio in una combinazione conclusa da un tiro in diagonale. Radu si distende, la palla si spegne a fil di palo. Poco dopo il Genoa ha una clamorosa palla gol, sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Romulo cerca la  testa di Spolli, che imbecca Goran Pandev a pochi passi da Sorrentino, caparbio nel fermare con il corpo un gol certo. Tanti ribaltamenti di fronte, qualche gioco sporco e ritmi particolarmente sostenuti mentre ci avviciniamo al quarto d’ora di gara.

Andrei Ionut Radu s’impossessa del primo pallone al 12′ in uscita comoda su un tentativo di intromissione in area. Due ammonizioni in successione per il Grifone: prima Criscito, quindi Kouamé a due minuti di distanza.

Spolli impedisce a Stepinski di girarsi in comodità, Pandev fa partire e cerca di concludere il contropiede rossoblù, reso vano da un rapido ripiegamento in difesa da parte di tutti i giocatori avversari a creare trambusto. Il solo Stepinski, proprio come per larghi tratti della sfida contro l’Udinese, resta baluardo offensivo oltre il centrocampo. Piatek cerca di domare palloni alti, Kouamé si dimostra propositivo ma è costretto a fare i conti con Barba. La seconda palla gol della partita, per i padroni di casa, parte da un contrasto di Criscito e dall’estro di Pandev, che pesca proprio Piatek al limite dell’area: tiro senza pensarci su due volte, palla alta sopra la traversa. Lazovic ruggisce su un pallone lungo, lo toglie a Cacciatore che ha la forza per chiudere in corner: il pubblico gradisce.

Al 26′ calcio di punizione per il Genoa, affidato ad uno fra Criscito ed Hiljemark. La difesa avversaria compone un “trenino” di 7 uomini, fermi in prossimità della linea orizzontale che divide l’area di rigore. Il gruppo di giocatori si abbassa a dovere non appena il pallone parte verso la porta, e la difesa allontana senza pericoli. Poco dopo è Rossettini a salvare in spaccata, poi il Genoa conquista un calcio di punizione sull’out di destra in seguito a un intervento scellerato di Perparim Hetemaj su Romulo. Centrocampista finlandese ammonito, tentativo sventato dal blocco difensivo con tanto di possibile contropiede per gli ospiti in maglia gialla. Giallo come il cartellino mostrato a Goran Pandev allo scoccare del 30′: tutta colpa di un brutto fallo su Cacciatore, calcio di punizione molto simile a quello a favore del Genoa assegnato qualche minuto prima. Anche il colpo di testa di Stepinski, come quello di Piatek, finisce di molto a lato.

Al 33′ fa rumore il palo colpito da Krzysztof Piatek, che si gira con maestria e lascia partire un bolide, tiro che sbatte sul palo alla sinistra di Sorrentino. Sulla ribattuta non arriva Kouamé. Pochi istanti dopo l’episodio che può cambiare la partita: il Genoa recupera un pallone potenzialmente mortifero sulla trequarti, il pallone arriva al bomber polacco che salta un uomo e si lascia cadere. Tutti pensano al calcio di rigore, ma arbitro e VAR indicano con un braccio alzato il segno del fuorigioco. Piatek viene ammonito per simulazione, la situazione verrà chiarita in sede di intervallo.

Tre palle gol per il Chievo nel giro di 3′: prima un numero di Giaccherini, fermato all’ultimo centimetro da Biraschi, poi un tentativo di Leris respinto da Radu, poi un mancato tap-in di testa da parte di Stepinski. Il Grifone, dopo il possible rigore, soffre la rinascita avversaria.

GOL! Genoa in vantaggio grazie al solito Krzysztof Piatek, che si muove con destrezza in area di rigore e fulmina Sorrentino sul palo lontano. Grande corsa ed assist di Darko Lazovic, Genoa avanti. A pochi istanti dal duplice fischio del direttore di gara Pasqua è ancora il bomber polacco a sfiorare, di testa, la rete del raddoppio. Squadre negli spogliatoi, un Piatek inarrestabile risolve un primo tempo frizzante e sofferto.

SECONDO TEMPO – Il giocatori del Genoa partono forte, senza riuscire a concludere granché, tallonati nella moltitudine di maglie gialle nella metà campo adiacente alla Gradinata Nord. Al 2′ si accascia al suolo Nenad Tomovic, che chiede il cambio e viene sostituito da Fabio De Paoli. Al 6′ un brivido corre lungo la schiena di Spolli e Radu: il difensore rossoblù anticipa Stepinski e l’estremo difensore rumeno con un colpo verso le stelle, allontanato successivamente dalla difesa.

GOL! Goran Pandev raddoppia con un colpo d’autore: l’azione parte sulla destra, propiziata ancora una volta da un accesissimo Darko Lazovic, arriva nei pressi di Kouamé e poi del macedone, che danza sul pallone mandando al bar il marcatore avversario. Poi un colpo radente che passa alla destra di Sorrentino e fa saltare in piedi tutto il popolo rossoblù. Movimento da campione. Applausi a scena aperta per Lazovic e proprio per Pandev, che al 10′ lascia il campo per far spazio a Daniel Bessa. Poco prima, nel Chievo, dentro l’ex Birsa per Hetemaj. Ammonito anche De Paoli.

Il Genoa continua a macinare gioco, sospinto dal furore dello stadio, può usufruire di un calcio di punizione vanificato dall’intervento difensivo di Barba, reattivo sul primo palo e poco dopo su un tentativo di ripartenza da parte del velocista Kouamé. Ora la squadra di D’Anna lascia 3 uomini nei pressi del centrocampo (Giaccherini, Leris e Stepinski) con Walter Birsa pronto ad innescare i possibili contropiede. Si rivedono le prodezze del Flaco Spolli in versione libero, libero di allontanare i tentativi avversari con i piedi e con il corpo.

Su un corner assegnato al 21′ è ancora Piatek a spizzare di testa da posizione centrale, senza trovare la potenza necessaria ad impensierire anche minimamente Sorrentino. Poi una discesa superba di Biraschi, che semina avversari e metri prima di vedersi respingere il tentativo. Sul pallone si avventa Piatek, abile a girarsi cercando un tiro simile a quello scoccato contro il Bologna ma trovando una deviazione provvidenziale di De Paoli. Al 23′ Mariusz Stepinski spreca sotto porta, servito a dovere dallo stesso De Paoli.

La squadra di Ballardini sembra dare qualche segnale di cedimento quando Spolli non riesce ad allontanare la sfera per due volte, aiutato in posizione centrale dall’intervento di Daniel Bessa, poi fermato dagli avversari in posizione sfavorevole al Genoa. La difesa cerca di riposizionarsi, il Chievo alza il livello di pericolosità ma rischia di perdere anche De Paoli, che si ferma ai box per qualche secondo. Al 29′ dentro Zukanovic al posto di un applauditissimo Darko Lazovic.

PARATA! – Al 30′ Andrei Ionut Radu salva il risultato con un intervento prodigioso su Barba, il cui stacco di testa viene sventato con due mani senza trovare una ribattuta a rete. Il Genoa soffre, Luca Mazzitelli entra al posto di Oscar Hiljemark.

Il giovane Leris fa spazio a Pellissier, l’ex della serata Rossettini viene ammonito al 40 per un fallo su Kouamé. Al 42′ si alza il primo coro indirizzato al nuovo pistolero rossoblù: “C’è Piatek che fa gol, la Nord esulta”. Sarà invece tutto lo stadio ad alzarsi in piedi al triplice fischio dell’arbitro Pasqua, che dopo aver segnalato 6′ di recupero pone fine anche alla terza gara casalinga della nuova stagione rossoblù. Terza vittoria: Ferraris blindato di fronte ad oltre 18mila spettatori.