All’Olimpico di Roma, Davide Ballardini consoliderà la sua posizione di decimo allenatore più longevo della storia del Genoa segnando la sua 80esima panchina in rossoblu (282° da professionista). Lo farà sfidando una sua ex squadra, la Lazio, a pari punti in classifica col Genoa dopo le vittorie consecutive contro Frosinone ed Empoli. Arbitrerà il fischietto palermitano Rosario Abisso, coadiuvato al VAR dal campano Maresca, che era anche l’arbitro dell’ultimo successo (5 febbraio 2018, ndr) all’Olimpico contro la Lazio, alla 23° giornata del campionato scorso.


NOTIZIARIO

Il terreno di gioco dello stadio “Olimpico” si presenta in ottime condizioni. Grande caldo ad avvolgere la stadio, oggi tino di biancoceleste: la temperatura percepita è superiore ai trenta gradi. Potrebbe rappresentare una variabile nell’arco dei 90′. Il Genoa, come confermato dalle formazioni ufficiali, partirà con Günter quinto di destra a centrocampo e Bessa davanti alla difesa. Attenzione però all’ipotesi Biraschi avanzato a centrocampo. Inzaghi privilegia Caicedo rispetto a Luis Alberto: l’attaccante ecuadoriano farà coppia con Immobile. Fitto colloquio nel pre-gara fra Basta, Lakicevic e Lazovic, tutti e tre calciatori di nazionalità serba. In tribuna fa capolino il presidente Preziosi accompagnato dal direttore sportivo Donatelli e da quello generale Perinetti.


PRIMO TEMPO

Le squadra, alle 14,45, hanno fatto rientro negli spogliatoi. Intanto l’aquila che anticipa la gara della Lazio contro il Genoa si staglia nei cieli sopra l’Olimpico, senza però planare sullo stemma della squadra capitolina, bensì sulla pista d’atletica recuperata prontamente dall’addestratore. Qualche fievole applauso per Marchetti all’annuncio delle formazioni.

Il Genoa giocherà con la terza maglia, coi pantaloni rossi e la maglietta blu. Come nella passata stagione. Confermato Gunter a destra sulla linea dei centrocampisti, Medeiros alle spalle di Piatek. Caicedo e Immobile giocano molto vicini, con l’ecuadoriano che si abbassa spesso a recuperare il pallone fra le linee.

Al 2′ graziato il capitano Criscito che atterra Marusic trattenendolo e concedendo punizione dalla destra per la Lazio. Abisso non estrae il cartellino giallo. Sul calcio piazzato Wallace è bravo a colpire di testa, ma con deviazione della difesa rossoblu che concede il primo corner. Corner sui cui sviluppi Spolli involontariamente colpisce con una gomitata Gunter, che resta a terra rialzandosi un minuto più tardi. Anche Wallace coinvolto nel contrasto si rialzerà senza problemi.

Più spavalda e offensiva la formazione di casa in questi primi 5′ di gioco. Persi già diversi palloni dalla squadra rossoblu nel tentativo di ripartire. Particolarmente libero di svariare Milinkovic-Savic, che servirà l’assist al minuto 7′ per Caicedo che porta avanti la Lazio con un tap-in di testa da pochi metri. Il numero 21 biancoceleste aveva smistato un pallone dalla destra verso Wallace, che premia l’inserimento tutto solo dello stesso Milinkovic-Savic in area di rigore per propiziare l’azione del vantaggio. Difesa rossoblu che ha completamente perso la marcatura sul calciatore serbo senza seguire nella chiusura di un triangolo chiuso da 30/40 metri di distanza.

Al 10′ ammonito Spolli per un fallo su Immobile che produce una punizione poco fuori dalla lunetta dall’area di rigore. Sul pallone Milinkovic-Savic col destro. La barriera devia in calcio d’angolo, il secondo per una Lazio che sta dominando la gara. Al 13′ il Genoa si affaccia con un coast to coast di Romulo dalle parti di Strakosha ma senza guadagnare tiro dalla bandierina. Al 14′ tiro di Piatek col destro letto bene dall’estremo difensore della Lazio. Primo tiro in porta per il Grifone, che sta cercando di fare circolare maggiormente il pallone dopo la pressione iniziale dei padroni di casa.

Passato un quarto d’ora di gioco, il Genoa sta poco a poco uscendo manovrando anche sulla propria trequarti. Al minuto 19′ tentativo dalla distanza di Romulo abbondantemente alto: importante però che il Genoa provi a fare paura alla Lazio. A Romulo risponde un minuto più tardi Parolo, la cui conclusione è altrettanto fuori misura.

Al 22′ il risultato cambia ancora a favore della Lazio. Bessa perde un pallone sanguinoso sulla trequarti e l’immediata verticalizzazione di Immobile – non in fuorigioco secondo la revisione al VAR di Giua – porta l’ex rossoblu a incrociare col sinistro e battere nuovamente Marchetti in uscita. Raddoppio della formazione biancoceleste. Al 25′ cooling break concesso dall’arbitro Abisso vista l’elevata temperatura. Ne approfitta Ballardini per impartire ai suoi giocatori ulteriori indicazioni per cercare di rientrare in partita e per comunicare a Spolli che lascerà il campo per Kouamè. Il Genoa passa a un 4-2-3-1 con Medeiros che si va a marcare Lucas Leiva e Kouamè ad affiancare Piatek. Gunter e Zukanovic centrali di difesa, Criscito a sinistra e Biraschi a destra.

Buona occasione sul sinistro di Medeiros al minuti 29′ quando una deviazione sulla conclusione del portoghese permette al Genoa di poter usufruire solamente del primo angolo della sua partita. Passata mezz’ora, il Grifone deve recuperare dal risultato di 2-0. Al minuto 33′ ci riprova Medeiros dal limite dell’area col mancino: tiro fuori misura.

Al 35esimo terzo corner per la Lazio, che ha cercato di portarsi sul 3-0 attraverso un’azione insistita. Al 38esimo del tutto velleitario il tentativo, col destro, di Kouamè, costretto a vedere sfilare quasi in rimessa laterale il proprio tiro. Nel finale di prima frazione insiste la formazione di casa per trovare la via del terzo gol, il Genoa si chiude nuovamente e cerca di evitare un passivo peggiore per andare all’intervallo e prendere ulteriori precauzioni. Al minuto 42′ secondo tiro dalla bandierina per il Genoa.

Sugli sviluppi un tocco di Lucas Leiva su Hiljemark, che cade a terra toccandosi il volto, non viene considerato falloso in area di rigore dall’arbitro Abisso. Con 2′ di recupero, chiude in avanti il Genoa con un corner dalla sinistra di Criscito, dal quale però si innesca una rapida ripartenza della Lazio arginata da una buona diagonale di Romulo che evita guai peggiori. Il duplice fischio arriva dopo un destro di Kouamè che finisce tra i guantoni di Strakosha.


SECONDO TEMPO

Nessun giocatore del Genoa si è riscaldato nell’intervallo. Preziosi non si è neppure alzato dalla propria poltroncina in tribuna. Ballardini ha voluto l’intera squadra nello spogliatoio. Sono le 16:06 e le due formazioni tornano nuovamente in campo. Un lunghissimo applauso accoglie Marchetti sotto la curva nord dei tifosi laziali. Riparte la gara senza cambi e, pronti-via, Acerbi scaraventa sul corpo di Piatek l’assist per il momentaneo 2-1. Il difensore centrale biancoceleste lamenta un tocco di mano del centravanti rossoblù, che alla fine accorda la rete. La quinta in campionato per il polacco.

Un gol che è un autentico toccasana per il Grifone, essendo arrivato al 46′ di gioco e su un’ottima chiusura difensiva pochi secondi prima di Biraschi che ha evitato guai peggiori sul suggerimento di Lucas Leiva. Sale anche l’urlo dei tifosi rossoblu, sotto il cui settore attacca il Genoa in questa seconda frazione.

In campo si vede un’altra partita. Peraltro in panchina torna a scaldarsi Sandro. Senza dubbio due buone notizie sia il vederlo a bordo campo, sia l’essere rientrati subito in gara. Come nel finale di primo tempo, a prodursi in un maggiore sforzo offensivo sulla zona di sinistra è Hiljemark, che lascia le competenze sulla linea mediana a Bessa e Romulo.

Al 53esimo allunga nuovamente la Lazio col gol di testa di Milinkovic-Savic. Il cross di Lulic dalla sinistra trova la testa del calciatore serbo, su cui Criscito non riesce a chiudere. La conclusione è potente e Marchetti non trova il modo di opporvisi. Lazio sul 3-1. Ballardini corre subito ai ripari e toglie Romulo per inserire Lazovic.

Milinkovic-Savic, che il pubblico biancoceleste attendeva di rivedere al meglio, continua ad agire indisturbato, in questa seconda frazione prevalentemente sulla zona di sinistra. Al 61′ dentro Correa per Caicedo, ma soprattutto fuori Medeiros per Sandro, che fa il suo esordio in rossoblu andandosi a collocare davanti alla difesa.

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Al minuto 63′ Parolo va vicinissimo al quarto gol biancoceleste con un leggero tocco di destro a centro area. Contrastato, non trova di pochi centimetri lo specchio della porta a Marchetti battuto. Al 65′ contropiede del Genoa in velocità con Biraschi che innesca Kouamè, ostacolato da Marusic con una spinta. La dinamica insospettisce dalla tribuna ma evidentemente non dal campo e dalla cabina VAR, che analizza la situazione senza invitare Abisso a rivederla. Nel caso sarebbe stato infatti fallo da ultimo uomo. Resta più di qualche dubbio.

Al 70′ standing ovation per Milinkovic-Savic, rilevato da Badelj. Si tratta della seconda sostituzione per Simone Inzaghi. Al minuto 73′ buona chance per il Genoa con una punizione dalla zona di destra da recapitare a centro area. Della battuta si incarica Hiljemark. La difesa laziale libera dal pericolo in fallo laterale.

Al minuto 78′ Correa fallisce tutto solo davanti alla porta l’occasione del 4-1. Al 79esimo, invece, ammonito Badelj per la Lazio. All’83esimo, il direttore di gara concede il secondo cooling break della partita per le due formazioni. La gara sta procedendo verso il triplice fischio senza particolari sortite offensive da parte del Genoa, che sembra accusare il gran caldo che solamente l’ombra tracciata dalla copertura dell’Olimpico tende poco a poco ad attutire. All’85esimo ultimo cambio per la formazione biancoceleste che inserisce Patric per Marusic.

All’89esimo è servito il poker laziale: Correa viene murato da Marchetti in uscita, ma il pallone carambola sui piedi di Immobile che a porta sguarnita segna la quarta rete per la Lazio. Dopo tre minuti di recupero e un ultimo tentativo di Criscito dalla distanza, la gara finisce con un rotondo successo per Simone Inzaghi.

FINE PARTITA – Primi venti minuti di dominio laziale e nessuna opposizione su Milinkovic-Savic. Genoa fermo a sei punti, Lazio a nove. Migliore in campo Biraschi, che innesca con un’ottima chiusura la ripartenza che porterà all’unica rete genoana di Piatek in un pomeriggio particolarmente cupo sull’Olimpico. Prime due trasferte, nove reti subite.