Per chi pensava che fosse finita, per chi pensava che con la decisione del CONI di riammettere in Serie B la Virtus Entella e il dietrofront del TAR rispetto alla decisione di valutare l’ipotesi dei ripescaggi in Serie B si potesse mettere una parola “fine”, oggi la grande commedia del calcio italiano ha aggiunto un nuovo capitolo. Come si apprende dal sito del CONI, “il Collegio di Garanzia dello Sport ha ricevuto un ricorso presentato dalla società U.S. Avellino 1912 s.r.l. contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), nonché contro le società U.S. Città di Palermo S.p.A. e Arzachena Costa Smeralda SRL, avente ad oggetto l’impugnativa, da parte della U.S. Avellino 1912 s.r.l., della delibera del Commissario Straordinario della FIGC, pubblicata sul Comunicato Ufficiale n. 59 del 30 agosto 2018“.

Tutto chiaro? Macché. In pratica l’Avellino sta chiedendo al Collegio di Garanzia del CONI di essere riammesso in Serie B. Perché? Perché altre dodici società (Palermo e Lecce in Serie B; Arzachena Costa Smeralda, Cuneo, Juve Stabia, Lucchese, Matera, Pro Piacenza, Reggina, Rende, Siracusa e Teramo in Serie C) avrebbero presentato le proprie fideiussioni attraverso la FinWorld S.p.a, società che il medesimo comunicato FIGC del 30 agosto scorso definisce “soggetto non più legittimato ai sensi della normativa statale vigente“. Ecco che allora la Federazione, in quello stesso comunicato di tre settimane fa, aveva prorogato la presentazione della nuova documentazione al 28 settembre prossimo.

Per questo motivo, come si apprende dalla nota apparsa sul sito del CONI, l’Avellino “chiede al Collegio di Garanzia di accertare e dichiarare l’illegittimità, l’inammissibilità e/o l’erroneità della delibera del Commissario Straordinario della FIGC, pubblicata sul Comunicato Ufficiale n. 59 del 30 agosto 2018, nella parte in cui omette di concedere lo stesso termine ed il medesimo regime sanzionatorio anche all’U.S. Avellino 1912 s.r.l. […]; di disporre l’immediata ed incondizionata ammissione della predetta Società al Campionato di Serie B 2018/2019, anche in sovrannumero, previa concessione alla stessa della relativa Licenza Nazionale per l’evidente disparità di trattamento, così come diffusamente argomentato in narrativa; in subordine, di annullare l’impugnata delibera del Commissario Straordinario della FIGC n. 59 del 30 agosto 2018 nella parte in cui omette di concedere lo stesso termine ed il medesimo regime sanzionatorio anche all’U.S. Avellino 1912 s.r.l., ordinando alla FIGC di adottare ogni provvedimento consequenziale all’accoglimento del presente ricorso ed utile ai fini dell’ammissione, anche in sovrannumero, della società esponente al Campionato di Serie B 2018/2019, stante l’acclarata disparità di trattamento.

C’è ancora una piccola speranza per la società irpina, che però avrà un problema da dirimere. Peraltro il medesimo che incombe sulla Virtus Entella. Anche laddove l’Avellino fosse riaccolto in Serie B dal Collegio di Garanzia, resterebbe il fatto che ha già disputato la prima partita del suo campionato di Serie D perdendo in casa contro il Nola. Si attendono quindi novità da Roma, da un Collegio di Garanzia sempre più impegnato sul fronte calcio.


Il CONI riammette la Virtus Entella in Serie B. Il TAR ritorna sui propri passi