Dopo nove anni di digiuno il Genoa di mister Ballardini, giunto alla sua 79esima panchina in rossoblu festeggiata col 27esimo successo sulla panchina del Grifone (il 19esimo al Ferraris, ndr), è tornato a vincere le prime due sfide casalinghe della stagione sportiva: non sarà banale evidenziare come non succedesse dalla stagione 2009/10 quando il Genoa ebbe la meglio consecutivamente prima contro la Roma, poi contro il Napoli. Quella stagione, peraltro, è fra le più recenti quella in cui il Genoa dopo quattro turni aveva marcato più reti (9).

Nel pomeriggio di ieri contro il Bologna, a spedire in archivio due settimane di analisi e fantasmi è stata la quarta rete in campionato di Piatek. Una rete pesante, valsa al centravanti polacco non soltanto la vetta della classifica cannonieri a braccetto col blucerchiato Defrel, ma pure il paragone con Juan Carlos Verdeal e la possibilità di seguire le orme del Diego Milito della stagione 2008/09 e del Rodrigo Palacio della stagione 2011/12. Sono infatti gli ultimi attaccanti rossoblu ad aver messo a segno quattro reti al termine del quarto turno di campionato. Piatek in realtà li ha già agguantati con sole tre partite disputate e la quinta ancora da giocare, all’Olimpico contro la Lazio. Attenzione anche al capitano Domenico Criscito, che col pallone condotto e recapitato a Piatek prima del gol ha consolidato la leadership nella classifica dei migliori assist-man della Serie A.

LE STATISTICHE DI GENOA-BOLOGNA

Venendo alla partita, bastano i dati statistici a smentire quanto dichiarato dal tecnico del Bologna in sala stampa. La gara che il Bologna avrebbe dovuto vincere ai punti non c’é stata, così come non c’è stato uno strapotere genoano. Semplicemente si è trattato di una gara profondamente in equilibrio, dal possesso pallone al numero dei passaggi riusciti passando per il baricentro mantenuto sempre costante dalle due formazioni. Il primo dato risulta leggermente sbilanciato a favore del Bologna, il secondo a favore del Genoa. Il terzo è quasi speculare. Le occasioni da gol parlano di 6-4 a favore dei felsinei, ma è pur vero che si tratta dello stesso numero che si trova alla voce “tiri fuori”. Non a caso si ricorda un solo intervento di Marchetti su punizione di Orsolini.

La differenza l’hanno fatta i cambi, come ripetuto già questa mattina nel nostro editoriale, e la caparbietà nello strappare dai piedi di uno smarrito Svanberg il pallone che prima Mazzitelli, poi Criscito avrebbero recapitato a Piatek. La gara ha preso dunque la piega a favore del Genoa – e meritatamente – quando a centrocampo si è preso il sopravvento. Ieri, nella zona nevralgica del campo, il Genoa di mister Ballardini ha passato in rassegna quasi l’intero parco giocatori scambiandoli frequentemente di posizione sino ad arrivare alla soluzione finale di Bessa davanti alla difesa. Difficile prendere contromisure da parte di Inzaghi, che non ha pressoché mai avuto il sostegno del trio Poli-Pulgar-Dzemaili: lo testimonia anche il dato (immagine poco sotto) che evidenzia come la produzione di manovra offensiva nella zona centrale del campo sia stata pressoché inesistente (4%) in casa di un Bologna che, portato a farlo a causa del buon lavoro svolto dalla squadra allenata da mister Ballardini nel giocare stretta e compatta, ha prevalentemente cercato sbocchi sulle corsie presidiate da Dijks (56%) e Mattiello (40%). Una tendenza vista anche contro l’Inter, ma risultata profondamente inefficace visto che i felsinei ancora non hanno segnato neppure un gol in questo campionato.

Tornando alla scelta di Bessa davanti alla difesa, questa avrebbe permesso al Genoa di trovare il suo migliore equilibrio, come confermato anche da Biraschi in zona mista. E non sarà casuale se l’ex Hellas Verona è stato il rossoblu ad aver percorso più chilometri nella sfida contro il Bologna e il secondo ad avere avuto la maggiore percentuale di passaggi riusciti rispetto ai palloni giocati (84%). A precederlo il “libero” Spolli con l’88% di precisione nei passaggi. A seguire Bessa c’è Günter col 74 per cento.

Ma altri numeri non suoneranno casuali. Ad esempio quelli che accompagnano Romulo, diventato un punto di riferimento nel centrocampo del Genoa, che giochi mezzala o quinto di destra. Ieri ha toccato 70 palloni, più di qualsiasi altro compagno di squadra, e assieme a Biraschi (7) e Criscito (6) ne ha intercettati sedici, oltre la metà di quelli recuperati in totale dal Genoa al Bologna. È un Genoa di corsa, grande cinismo e manifesto sacrificio e le statistiche, in ripresa, lo accompagnano alla trasferta dell’Olimpico contro la Lazio.

Spolli, posizione e prevenzione. Il modo migliore per ricominciare


LE STATISTICHE DEI SINGOLI ROSSOBLU DOPO GENOA-BOLOGNA


I NUMERI DI BALLARDINI DA TECNICO DEL GENOA IN CAMPIONATO (aggiornati alla 4° giornata della stagione 2018/19)

  • PARTITE TOTALI: 74 (79*)
  • VITTORIE: 27 (36,4%)
  • PAREGGI: 21 (29,1%)
  • SCONFITTE: 26 (34,5%)
  • GARE A PUNTI: 48
  • % GARE A PUNTI: 64,8%
  • GOL FATTI: 83
  • GOL FATTI/partita: 1,12
  • GOL SUBITI: 84
  • GOL SUBITI/partita: 1,13
  • CLEAN SHEET: 28 (37,8%)
  • PUNTI CONQUISTATI: 102
  • VITTORIE IN CASA: 19
  • PAREGGI IN CASA: 8
  • SCONFITTE IN CASA: 10
  • VITTORIE IN TRASFERTA: 8
  • PAREGGI IN TRASFERTA: 13
  • SCONFITTE IN TRASFERTA: 16

*considerando anche le partite di Coppa Italia

I NUMERI DEL GENOA 2018/2019 (aggiornati alla 4° giornata della stagione 2018/19)

  • PARTITE GIOCATE: 3*
  • VITTORIE: 2
  • PAREGGI: 0
  • SCONFITTE: 1
  • GOL FATTI: 6
  • GOL FATTI/partita: 2
  • GOL SUBITI: 6
  • GOL SUBITO/partita: 2
  • GOL FATTI IN CASA: 3
  • GOL FATTI IN TRASFERTA: 3
  • GOL SUBITI IN CASA: 1
  • GOL SUBITI IN TRASFERTA: 5
  • CLEAN SHEET: 1
  • PUNTI CONQUISTATI: 6
  • VITTORIE IN CASA: 2
  • PAREGGI IN CASA: 0
  • SCONFITTE IN CASA: 0
  • VITTORIE IN TRASFERTA: 0
  • PAREGGI IN TRASFERTA: 0
  • SCONFITTE IN TRASFERTA: 1

*una gara da recuperare (Milan-Genoa, 31 ottobre 2018)


Genoa 1-0 Bologna, Piatek la risolve con freddezza glaciale. Ed è capocannoniere della Serie A