Questa mattina un sentito minuto di silenzio, alle 11.36, senza confini né differenze. Vi abbiamo mostrato Genova dall’alto, i rintocchi delle campane, il momento in cui anche i calciatori si sono fermati per ricordare le vittime di Ponte Morandi ad un mese dalla tragedia che ha colpito il capoluogo ligure.

Le parole di Monsignor Granara ci hanno accompagnato in una giornata che, in quanto testata giornalistica con sede a Genova, non dedicheremo allo sport ma alla nostra città. A partire dalle ore 17,30, in piazza De Ferrari, le Amministrazioni avevano dato appuntamento ai genovesi per ricordare le vittime della tragedia. Una messa solenne è stata poi celebrata nella cattedrale di San Lorenzo. Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Volontari, bambini, giovani, famiglie, genitori e figli, primi cittadini e personaggi pubblici sparsi tra la folla: questo pomeriggio, a un mese di distanza, c’erano davvero tutti. A testimoniare che Genova, “derubata e colpita al cuore”, è già ripartita. 

 

Un Tullio Solenghi commosso ha ricordato i nomi di quelle 43 vittime che hanno fatto scendere più di una lacrima ai tantissimi presenti. “Una vita troncata, tutta una vita da immaginare: Genova non ha scordato perché è difficile dimenticare” cantava un certo Guccini. Un certo Faber, venerato per i vicoli e le vie della città come un semidìo, aveva invece scritto un frammento, letto da Dori Ghezzi prima che Luca Bizzarri provasse a chiudere l’abbraccio collettivo con la storia di una nascita nel pomeriggio in cui si ricordavano le morti. Al termine di un breve intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sulle note di Ma Se Ghe Pensö la fontana di Piazza De Ferrari ha ricominciato a sprizzare acqua da tutti i pori, fra gli applausi e i sorrisi del pubblico spontaneo. Genova, “la solita madre affettuosa e generosa”.

LE FOTOGRAFIE DELL’INIZIATIVA IN PIAZZA DE FERRARI


VIDEO – Crollo Ponte Morandi, alle 11:36 Genova si è fermata