Sbarca in Italia a 24 anni Ivan Lakicevic, esterno destro basso di provenienza Vojvodina. Nello spogliatoio lo descrivono come un insospettabile trascinatore: amante della musica e del teatro, oltre che della lettura, l’ex laterale del Vojvodina (cresciuto nelle giovanili della Stella Rossa e tra le file del Dornj Strem, ndr) ha le idee chiare sulla grande opportunità che gli darà il Genoa di approcciare con la Serie A e provare a scalare le gerarchie per raggiungere la nazionale serba in vista di Qatar 2022. E che le idee fossero chiare lo ha dimostrato ieri pomeriggio in sala stampa quando ha risposto alle domande della stampa, accendendo subito il derby con la Sampdoria.

Come è nato l’interesse del Genoa?

“Sono stato voluto da mister Ballardini e dal presidente Preziosi, e per questo li ringrazio. Per avermi dato la chance di giocare nel Genoa. Per la mia carriera e la mia famiglia è un passo assai importante”.

A destra Lakicevic, a sinistra Lazovic. Due giocatori serbi fanno volare il Genoa…

“Voglio dire che non sono il solo giocatore a giocare a destra. C’è anche Pereira, un gran giocatore e una gran persona. Ho intenzione di dare sempre il cento per cento, ogni allenamento e partita, per conquistarmi una maglia da titolare”.

Che differenze hai trovato fra la prima e la seconda amichevole?

“Lo Zenit è una grande squadra, che ogni anno gioca le coppe europee. Una buonissima formazione. Per me, per la mia carriera è stato importante aver giocato contro questa squadra. Una grande esperienza. Cosa mi aspetto dalla Serie A? Per me, ad oggi, tutto è una novità. Per la prima volta però arrivo in un club italiano. E in questo caso voglio ricordare ancora una volta che due anni fa ho battuto la Sampdoria nelle qualificazioni di Europa League col Vojvodina. Adesso voglio batterla indossando la maglia del Genoa”. 

Nel calcio moderno, gli esterni contano quai più di trequartisti o attaccanti. È vero? Cosa ne pensi?

“Ogni posizione in campo è importante e tutti noi dobbiamo correre tanto, avanti e indietro. Ogni ruolo è davvero importante: sicuramente, gli esterni sono davvero importanti. Qui ho trovato un’ottima atmosfera, tutti ragazzi molto bravi. Lazovic, Pandev, Zukanovic mi hanno dato una mano ad ambientarmi, soprattutto con la lingua. Quello del Genoa è un capitolo straordinario della mia carriera. Quando ho ricevuto la telefonata dal Genoa sono rimasto di sasso.  Devo ringraziare tutti, a partire dalla mia famiglia, che mi supporta. Questo è un successo di famiglia”.

Hai già visitato Genova: che sensazioni hai avuto?

“Sono un grande amante del mare e delle barche. A Genova ho trovato molte barche e il mare e una bellissima città con tanti teatri, musei. Una città che è stata capitale della cultura. Oggi vivo ancora in hotel, ma al ritorno dal ritiro di Bardonecchia troverà un appartamento e tutta la mia famiglia arriverà qui”.


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