Il coordinatore tecnico della Scuola Calcio del Genoa, Andrea Bianchi, è stata una presenza fissa ai Genoa Summer Camp di Neustift lavorando fianco a fianco con un figlio d’arte, Andrea Bittolo. Siamo andati ad incontrarli e il coordinatore tecnico Bianchi ci ha raccontato un po’ della sua storia da ex giocatore allenato da Scoglio e Bagnoli, oltre che del futuro del settore giovanile rossoblu.

“Cos’è cambiato in questo calcio rispetto a quanto ci insegnavano Scoglio e Bagnoli? Ho avuto una fortuna: Bagnoli predicava un calcio semplice. Il calcio del gioca dove vedi, della semplicità e della velocità d’esecuzione. Tutti principi di gioco che sono oggi di Sarri o Guardiola. Bagnoli era già all’avanguardia. Nella tattica e nel modo di fare, Scoglio era un Mourinho: era preciso in ogni cosa, in ogni movimento sia col pallone che senza. Fortuna mia aver avuto due allenatori che erano di 20/30 anni fa ma che avrebbero potuto allenare anche oggi senza problemi. E Scoglio avrebbe marcato Ronaldo come Mourinho lo marcò con Santon. Come Torrente con Maradona. Marcatura “ad personam”

“Noi cerchiamo di portare la nostra didattica di allenamento anche nei Genoa Summer Camp e fare allenare i ragazzi entro quei criteri. Se poi superano determinati requisiti di tecnica individuale e tecnica applicata e capacità di scelta, sono ragazzi che sicuramente dopo ogni stage estivo entrano a far parte della Scuola Calcio del Genoa. Che stagione arriverà? A livello di ragazzi credo nel ragazzo ligure, genovese e sono convinto che come quest’anno hanno fatto Salcedo, Serpe, Russo, Pellegri, Girgi, Bianchi, altri ragazzi del 2003/2004 possano seguire le loro orme”.