Il direttore generale del Genoa, Giorgio Perinetti, non dorme. Non dorme perché ieri sera era ancora a Napoli a fianco della squadra rossoblu reduce dalla sconfitta di Benevento, mentre stamattina era subito al San Carlo di Voltri a seguire due sfide importanti per Under 15 e Under 16 rossoblu, rispettivamente impegnate contro Avellino e Bari per andare avanti nelle fasi finali. Ecco le sue parole, dopo aver ricevuto molti saluti da tifosi baresi accorsi in Liguria per seguire il Bari Under 16 (che sfiderà alle ore 13 il Genoa, ndr).

Direttore, ci sono giocatori fra le Under e la Primavera a fare il salto?

Il settore giovanile del Genoa tradizionalmente ha sempre fornito giocatori alla prima squadra. Chiaro che bisogna aspettare: bisogna infatti che lavorino, si sacrifichino e raggiungano la loro più spiccata personalità per poter poi salire in prima squadra. Coi giovani bisogna avere pazienza, ma ho fiducia che qualche giovane del Genoa possa arrivare alla prima squadra.

Un suo giudizio sulle seconde squadre?

Sono utili se ben organizzate e programmate. Oggi va di moda definirle la panacea di tutti i mali: non è così perché bisogna cambiare i criteri di formazione dei giovani calciatori. La seconda squadra è un aiuto per le società nel fare controllare i propri calciatori. Per un ricambio generazionale del nostro calcio bisogna lavorare di più e meglio sulla formazione, aspetto che nelle altre nazioni   avviene mentre in Italia è rimasto a livello non dico embrionale, ma tale per cui bisogna ancora lavorare sul concetto di formazione dei giovani giocatori.