Manca poco alla fine del campionato,  vincendo oggi il Genoa conquisterebbe una miracolosa salvezza:  a quattro giornate dal termine sarebbe una grande impresa. Il Genoa affronta a Marassi il Verona penultimo in classifica che si gioca le ultime speranze di salvezza.

Uno sguardo generale sull’Hellas.

Gli scaligeri sono guidati da Fabio Pecchia, ai tempi vice di Rafa Benitez al Napoli. Pecchia è allenatore giovane e meticoloso che in questa annata ha dovuto sopportare molte critiche dalla tifoseria e dalla stampa. Il Verona gioca con il 4-3-3, è una squadra giovane e nell’ultimo mercato di gennaio ha sostituito alcuni giocatori.  È  una squadra non molto ordinata e non ha dei principi di gioco fissi, e fa dell’agonismo e della carica emotiva i suoi cardini. Formazione antipatica da affrontare proprio per la sua mancanza di punti di riferimento e perché non ha più nulla da perdere. Senz’altro sarà un match scorbutico e nervoso, il Genoa non dovrà cadere nella trappola e mantenere sempre le giuste distanze tra i reparti e non cedere alle provocazioni.

L’analisi reparto per reparto: la difesa.  

Nicolas, brasiliano, è un portiere sufficiente nelle caratteristiche tecniche del ruolo, ma non eccelle in niente, soltanto coi piedi ha qualcosa in più. La linea a quattro è formata da Romulo, Caracciolo, Vukovic e Souprayen. Romulo, centrocampista adattato a esterno basso di fascia, è il capitano, è esperto ed ha ottima corsa, spinge molto, ma soffre se deve difendere. Souprayen è il terzino sinistro: buon piede mancino, sufficiente velocità e discreta attenzione nei movimenti di difesa. I due difensori centrali Caracciolo e Vukovic, coppia rocciosa e forte nel gioco aereo, non sono brillanti e reattivi nel breve.

Il centrocampo.

Il reparto è composto da Zuculini, Danzi e Calvano, un terzetto con poca qualità, ma con molta corsa e grinta. Zuculini va molte volte in pressione solitaria, ma in maniera scriteriata e procura problemi alla squadra, incorre sovente in cartellini gialli o addirittura rossi. Danzi, giovane del vivaio alle prime apparizioni sui palcoscenici della Serie A, bravo tecnicamente, non è velocissimo e sul piano fisico non è ancora preparato. Calvano, giovane di scuola Milan ha gamba forte e non si fa pregare quando c’è da tirare da fuori.

L’attacco.

I tre giocatori offensivi sono Verdi, Fares e Cerci: tutti e tre mancini e nessuno è un attaccante vero e proprio. In partenza Verdi e Cerci sono i due esterni di fascia e Fares la punta centrale, ma durante la partita si scambiano spesso ruolo e competenze. Hanno caratteristiche similari, buon dribbling e piede sinistro educato, rapidi nel breve, Cerci è veloce anche se negli anni ha perso un po’ di smalto. Non hanno attitudini nel gioco aereo e preferiscono ricevere il pallone sui piedi.

Come si comportano sulle palle inattive?

Su quelle a sfavore difendono a zona e non essendo una squadra fisica confidano nell’aiuto di Nicolas e a volte effettuano marcature preventive.  In fase offensiva si affidano parecchio a i due centrali difensivi e all’ abilità nel calciare da parte di Cerci e Verdi. Anche Romulo e un centrocampista a turno riempiono l’area. Spesso sui corner non calciano direttamente, ma giocano il pallone per via orizzontale.

In conclusione?

La vittoria con il Crotone è stata fondamentale, basta un ultimo sforzo e l’obiettivo della salvezza sarà raggiunto in anticipo. A mio parere la differenza di qualità è tanta e bisognerà tirarla fuori.

LE ULTIME DI FORMAZIONE

GENOA (3-5-2): Perin; Biraschi, Rossettini, Zukanovic; Lazovic, Bertolacci, Cofie, Hiljemark, Laxalt; Medeiros, Lapadula. Allenatore: Davide Ballardini

HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Romulo, Caracciolo, Vukovic, Souprayen; Zuculini, Danzi, Calvano; Cerci, Fares, Verde. Allenatore: Fabio Pecchia