Il gol di Medeiros al 90’ minuto contro il Cagliari ha riportato tranquillità ed ora si può affrontare la stracittadina nella maniera più adeguata. I derby con la Samp sono i due match più sentiti dell’intero campionato, valgono un torneo, e dopo aver perso all’andata la tifoseria genoana muore dalla voglia di rifarsi nel ritorno di oggi.

Analizziamo la Samp. Cominciamo con uno sguardo globale.

Dopo un periodo di crisi, la Samp è tornata alla vittoria nel recupero di martedì contro l’Atalanta di Gasperini. I blucerchiati stanno disputando un buon campionato e stanno lottando per un posto in Europa League. Marco Giampaolo è ottimo allenatore e ottima persona, non dice mai una parola di troppo e non cede a polemiche da bar.  Un tecnico tatticamente preparato, con collaboratori fidati e tra i più bravi. La squadra scende in campo con un 4-3-1-2 molto ordinato e propositivo, i blucerchiati cercano sempre di giocare il pallone e fanno del possesso palla una loro prerogativa. La loro ragnatela di passaggi può risultare stucchevole, ma serve ad allargare ed allungare la squadra avversaria per poi colpirla con accelerazioni improvvise. Fanno molto densità in mezzo al campo lasciando le fasce laterali un po’ scoperte: serviranno cambi di campo veloci e precisi per sfruttare questa loro lacuna.

Il focus reparto per reparto. Iniziamo dalla difesa.

Viviano, portiere esperto e di qualità, reattivo e pronto tra i pali, è sufficiente nelle uscite aeree e quando deve giocare con i piedi è bravo, ma a volte incorre in errori marchiani per troppa sicurezza. Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Murru formano la linea a quattro molto “alta”, omogenea e compatta. Palleggiano spesso tra loro, soprattutto i due centrali, che in fase offensiva si allargano per far sì che un centrocampista si abbassi tra loro per dar inizio alla manovra, lavoro che solitamente svolge Torreira. I due esterni bassi Bereszynski e Murru hanno entrambi corsa e spirito di sacrificio, il polacco è molto migliorato e i suoi inserimenti senza palla possono creare problemi. Invece Murru, partito come riserva, non è ancora riuscito ad essere protagonista, alterna buoni momenti a grandi distrazioni e a mio avviso rappresenta l’anello debole della catena. I due difensori centrali sono bravi nel gioco aereo ed attenti nella marcatura, più roccioso e forte fisicamente Silvestre, più tecnico e con un buon piede sinistro Ferrari.

Il centrocampo

È formato da Linetty, Torreira e Praet, che sopperiscono con tecnica, rapidità e corsa alla mancanza di fisicità; Torreira,  il metodista, forte nell’aggredire e pericoloso nei tiri da fuori, è seguito da molte squadre d’élite; Linetty non ha qualità importanti, ma sa fare tutto; Praet, dopo un anno di apprendistato, ora sta mostrando le sue notevoli qualità, in particolare quella dell’inserimento palla al piede.

Infine l’attacco.

Il reparto avanzato è formato da Gaston Ramirez trequartista più Zapata e Quagliarella di punta. L’uruguaiano, autore di un gol all’andata, ha un sinistro zuccherato, ma alterna giocate di alta scuola ad enormi pause, e non ha una grande corsa. I due attaccanti Zapata e Quagliarella compongono una coppia ben assortita: forza fisica e tecnica per il colombiano; velocità, rapidità nei movimenti e tiro da ogni posizione per il napoletano. Può essere della partita anche Caprari: l’ex Pescara è molto pericoloso nell’uno contro uno, è sgusciante ed imprevedibile, ma non assicura sufficiente copertura e tatticamente risulta un po’ lacunoso.

Come si comportano sulle palle inattive?

Su quelle a sfavore difendono a zona e anche Zapata retrocede. Sulle punizioni e sui lanci dalla difesa avversaria tengono la linea molto “alta”, per poi scappare all’indietro. Tutto questo è frutto del lavoro quotidiano e meticoloso svolto in allenamento. I corner sono competenza di Ramirez da una parte e di Praet dall’altra, a volte fanno il gioco a due o provano qualcosa di alternativo. I due difensori centrali vanno a saltare, Zapata e Quagliarella stanno in agguato dentro l’area. La Samp è una compagine che non eccelle per il gioco aereo, ma bisognerà prestare attenzione più del solito, ogni piccolo dettaglio può essere determinante.

In conclusione?

Bisognerà giocare con coraggio, umiltà e tanto cuore, cose fondamentali in un derby. La Nord vuole trascinare i rossoblu alla vittoria, che sarebbe un giusto premio per tutti dopo due anni di sofferenza. I giocatori dovranno però mostrare la voglia di farsi trascinare da un gradinata ribollente e carica come non mai.

LE ULTIME DI FORMAZIONE – Al netto di un allenamento da svolgersi ancora questa mattina per Genoa e Sampdoria, queste potrebbero essere le due formazioni a scendere in campo dal primo minuto al “Ferraris”. L’ultima parola spetterà allo speaker del Ferraris.

GENOA (3-5-2): Perin; Biraschi, Spolli, Zukanovic; Lazovic, Hiljemark, Bertolacci, Rigoni, Laxalt; Pandev, Lapadula. Allenatore: Davide Ballardini.

SAMPDORIA (4-3-1-2): Viviano; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Murru; Linetty, Torreira, Praet; Caprari; Quagliarella, Zapata. Allenatore: Marco Giampaolo.