Riprende il campionato dopo la sosta di gennaio e il Genoa è atteso da una trasferta difficilissima sul campo della Juventus. La Juve, pur non giocando un calcio bellssimo,  è seconda in classifica e dispone sicuramente della rosa più forte del campionato. La squadra torinese è allenata da Max Allegri, tecnico moderno, innovativo, ma soprattutto molto scaltro e arguto.

Allegri sa leggere le partite dalla panchina in maniera intelligente e razionale, e cambia sistema di gioco a seconda degli avversari e delle situazioni che si presentano. Ultimamente la squadra scende in campo con un 4-3-3 molto propositivo e camaleontico. La Juventus cerca sempre di ripartire con la palla al piede dalla propria area, quando in prima battuta gioca spesso con il portiere. Pjanic è il vero catalizzatore della manovra, sa alternare il gioco corto a quello lungo. I bianconeri sfruttano molto le fasce laterali e giocano spesso con triangolazioni  veloci e mai banali.

Analisi reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa.

In porta, causa infortunio del monumento Buffon, gioca Szczesny, portiere polacco, ex Roma,  che non sta facendo rimpiangere il Gigi nazionale. Bravo in tutti i fondamentali del ruolo, Szczesny  sta migliorando anche nel gioco coi piedi. La linea a quattro è formata da De Sciglio, Benatia, Chiellini e Alex Sandro. De Sciglio ed Alex Sandro sono gli esterni bassi, entrambi bravi tecnicamente, più tattico il primo e più offensivo il secondo. De Sciglio difficilmente raggiunge il fondo campo, però è sempre molto attento e si propone con continuità. Alex Sandro ha accelerazioni importanti ed  ha un piede sinistro zuccherato. La coppia centrale  Benatia-Chiellini unisce forza, esperienza e cattiveria sportiva. A mio parere sono una delle coppie di difensori centrali meglio assortite del torneo.

Il centrocampo

Matuidi, Pjanic e Khedira formano un reparto forte e compatto, Matuidi garantisce corsa e pressione, Pjanic tecnica e geometria, Khedira ordine tattico e inserimenti.

Infine l’attacco.

I tre giocatori offensivi sono Douglas Costa, Higuain e Mandzukic. Douglas Costa gioca sulla fascia destra, ma è un tutto mancino velocissimo e dotato di dribbling ubriacante. Mandzukic staziona sulla corsia opposta, è fisicamente devastante e utilissimo sia nella fase offensiva sia in quella difensiva. Higuain,  la punta centrale, è letale dentro l’area di rigore, bravo a duettare coi compagni anche fuori dai 16 metri, e calcia molto bene con entrambi i piedi. Può essere della partita anche Bernardeschi al posto di Douglas Costa: anche lui è tutto mancino, anche se meno veloce.

Come si comportano sulle palle inattive?

Sulle punizioni laterali e sui corner difendono a zona e sono molto concentrati. Squadra forte fisicamente, di rado si fanno sorprendere in queste situazioni. In fase offensiva i corner vengono calciati da Pjanic e Douglas Costa, i due centrali difensivi salgono e si rendono pericolosi. Anche Mandzukic con la sua fisicità crea problemi, mentre Higuain è sempre pronto sulle respinte e sulle palle sporche. Sulle punizioni dal limite Pjanic col destro è quasi infallibile, mentre le punzioni da battere col sinistro sono competenza di  Alex Sandro e Douglas Costa.

In conclusione?

Quella odierna è una partita in cui non si ha nulla da perdere e proprio questo potrà essere il fattore determinante, per fare una buona prestazione e magari uscire dall’Allianz Stadium con un risultato positivo e insperato.

LE PROBABILI FORMAZIONI

JUVENTUS (4-3-3): Sczeszny; Barzagli (De Sciglio), Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi; Bernardeschi (Douglas Costa), Higuain, Mandzukic. Allenatore: Massimiliano Allegri.

GENOA (3-5-2): Perin; Izzo, Spolli, Rossettini; Rosi, Rigoni, Cofie (Veloso), Bertolacci, Laxalt; Pandev, Taarabt. Allenatore: Davide Ballardini.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.