Non ci sono parole: di riffa o di raffa, di deretano con l’elogio del furto,  Genoa, Grifone, Vecchio Balordo, domani devi fare risultato contro il Torino. È l’ultima spiaggia per rimanere in Serie A: te la sei cercata, ma adesso cerca con tutti i mezzi di tirartene fuori. Nuota bene. Tutti, dalla Società ai tifosi che te lo dimostreranno, staranno dalla tua parte: a stamattina più di 25mila a spingerti. Adesso tocca a voi, Burdisso e compagnia.

Il passato è stato snodabile, organizzato oggi solo per parlare e scrivere: se qualcuno del Torino avesse ancora ricordi del 2009, dove il Genoa si giocava residue speranze di Champions – o forse una delle poche, anzi l’unica – calcisticamente parlando la avrebbe potuta dimenticare. Passato il Torino, a Roma può giocare anche la Primavera.

Il Torino è squadra difficile da affrontare e come tutte le altre si chiude con dieci uomini e riparte. Rispetto al passato il cambio modulo di Mihajlovic potrebbe lasciare crepe. L’idea di gioco di Juric non sarà quella di aspettare il Toro e dopo coglierlo di sorpresa, ma credo che per ipotecare la salvezza matematica dovrà fare il suo gioco senza aspettare notizie dai cartelloni provenienti dagli altri campi. Per fare risultato dovrà funzionare il dispositivo difensivo con atteggiamento e concertazione dell’intera linea arretrata.

Juric chiederà alla squadra di tenere il baricentro alto contro la velocità in ripartenza dei granata. In qualche modo il piano partita del Pirata sarà chiaro: togliere profondità a Belotti, costringere gli avversari a un attacco posizionale, occupazione razionale del campo attraverso lo spostamento del pallone, non perfettamente nelle corde del gioco del serbo.

Importante contro il Torino, soprattutto se Mihajlovic proporrà il 4-2-3-1 delle ultime gare, sarà la posizione del playmaker rossoblu. Ljajic nella posizione di trequartista non è capace di seguirlo ad uomo e potrebbe lasciare a Veloso una prima costruzione di gioco agevole.

Vedendo il Torino delle ultime prestazioni, Juric metterà un mediano perfettamente funzionale nell’interdizione in grado di offrire la giusta copertura nella zona più sfruttata dai granata: la catena di sinistra.

Occorre domani un Genoa su misura per sé stesso e per il Torino, che potrebbe essere una squadra da affrontare al meglio soprattutto nella versione di due centrocampisti e tre trequartisti: attaccare ma anche limitare le azioni offensive dei granata sarà la soluzione sulla carta più giusta, cercando di sfruttare la protezione dello spazio tra le linee di centrocampo e difesa del Toro che non è non sempre ottimale.

Occhio particolare ai tagli verso il centro degli esterni per lasciare le corsie laterali a Zappacosta, Molinaro o Barreca. La formazione, con il solito dubbio Ntcham per tirare da fuori area o Cofie per difendere davanti a Lamanna. Simeone ci sarà. La risposta alla conferenza di Juric delle 13.45.

Capitolo Torino. La partita contro i folletti del Napoli e il risultato non sono da tenere in considerazione, malgrado il Napoli abbia saputo punire l’atteggiamento sbarazzino del Toro con il modulo squilibrato a centrocampo mostrando anche una certa carenza di motivazioni a reagire alla forza degli avversari.

Dopo la gara contro l’Udinese (2-2) della 30° giornata pareggiata all’Olimpico piemontese,  Mihajlovic aveva detto di voler cambiare modulo dalla gara successiva passando al 4-2-3-1 dal momento che Ljajic, se spostato dalla trequarti centrale all’esterno sinistro, poteva rendere molto di più.

Tutto fatto contro il Cagliari la domenica successiva vincendo con lo stesso modulo in Sardegna. Modulo che il tecnico serbo non ha cambiato più neanche nel derby allo Stadium contro la Juventus, anche se dopo la vittoria contro gli isolani sono arrivati 3 pareggi ed una vittoria.

Anche quando il modulo in corso di gara passa  dal 4-3-1-2 o 4-2-3-1 – ed anche il 4-3-3 – Ljajic ricopre sempre la posizione di trequartista centrale alle spalle di Belotti, unico vero riferimento per l’attacco granata. In questo valzer di moduli i ruoli dei trequartisti esterni sono stati ricoperti in prevalenza da Iago Falque, Iturbe o Boyè. Scelti in particolare modo i primi due nominati essendo in grado di giocare sia a destra che a sinistra.

Domenica contro il Napoli il Torino ha ballato in difesa per l’assenza di Moretti squalificato e a centrocampo per quella di Acquah, anche lui ai box per cartellino rosso. Baselli e Benassi hanno ballonzolato nel cuore del gioco. Con qualsiasi schema tattico il Torino è sempre rimasto sempre esposto tra le linee, quasi avesse un difetto strutturale non risolto dal tecnico “filosofo per citazioni altrui”, il quale mantiene sempre il medesimo difetto: la  difesa tende a rimanere bloccata mentre i centrocampisti si alzano a prendere ad uomo i centrocampisti avversari.

Se Belotti ha tolto tante castagne dal fuoco granata con i suoi gol di forza e di astuzia pur rimanendo nelle grinfie dei centrali avversari, ultimamente con il 4-2-3-1 non è riuscito più ad andare in gol e non segna da 4 giornate. Zappacosta nell’allenamento di giovedì si è quasi fratturato una mandibola e domani non ci sarà. Dopo le solite fake news, Iago e Ljajc in campo. Mihajlovic li rischierà anche se giovedì si sono fermati per piccoli problemi muscolari. Non si escludono sorprese.

La formazione del Torino al “Ferraris” con i rientri di Moretti e Acquah: Hart; De Silvestri, Rossettini, Moretti, Barreca (Molinaro); Acquah, Baselli; Iago Falque, Liajc, Boyè; Belotti.

Direttore di gara di Genoa-Torino sarà Guida di Torre Annunziata, classe 1981, consulente commerciale, nato a Pompei e arbitro dall’età di 15 anni. Dopo solo due anni di serie C (un record) è stato promosso in serie B ed è stato bruciato per soli tre mesi da Peruzzo di Schio come più giovane debuttante alla Can B. Nel 2011 passa alla Can A e nel gennaio del 2014 diventa internazionale.

Sono 103 le gare dirette in serie A con 28 rigori e 25 espulsi. In stagione invece se ne contano 13 che si compongono di 4 segni 1,  di 4 “X” e di 5 successi esterni. Concessi anche 3 rigori e comminate 3 espulsioni. Delle 13 gare dirette in stagione nessuna con il Genoa, mentre una con il Torino sconfitto  per 4 a 1 contro la Roma sotto il cupolone.

In carriera con il Grifo, 3 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. L’ultima in ordine di tempo è la vittoria in casa dell’Atalanta del gennaio 2016. Con il Toro, 11 gare (3 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte).

Il primo assistente sarà Cariolato di Legnago, il secondo Carbone di Napoli. Quarto uomo Ranghetti di Chiari. Addizionali Russo di Nola e La Penna di Roma.

Diffidati Genoa: Pinilla; diffidati Torino: Castan, Ljajic.