La 17ma giornata di campionato va in archivio, e lo fa sapendo che il numero 17 nella smorfia napoletana viene considerato “a’ desgràçia”. La sfortuna certamente non è per il Ciuccio che infila una cinquina sulla ruota di Napoli contro il Torino. Lo è certamente per il Genoa che ha rinverdito la sua sfilza di record perdendo all’ultimo minuto l’imbattibilità casalinga contro l’ultima della classifica.
Prima del Napoli, la Juventus ormai fa poca notizia: campione d’inverno con due giornate di anticipo con 100 punti in 12 mesi e 25 vittorie casalinghe. Da segnalare l’esplosione di Mertens nelle ultime due gare: 7 reti al pari di Higuain con il problema della fase offensiva partenopea senza prima punta sfondatrice risolto d’incanto. Qualcuno sotto il Vesuvio incomincia a chiedersi se serva veramente Pavoletti, per di più con Milik pronto per febbraio.

La Lazio partita senza allenatore si mette intanto sul gradino più basso del podio, approfittando del fatto che Roma e Napoli si scambiano in modo utopico e ambizioso il titolo di anti-Signora dello scudetto. Spalletti si dimentica che ha perso 4 volte su nove in trasferta e Sarri, solo adesso liberatosi di Higuain. è tornato l’allenatore bancario di Empoli provando a fare gioco e non confidando solo nelle giocate singole. De Laurentis ha sbagliato il titolo del cinepanettone: sarebbe stato meglio “Natale a Napoli” – e non a Londra.

Per quanto riguarda il Torino scelte sbagliate da parte dell’allenatore ad inizio partita e rimescolare nel secondo tempo non è bastato. Presuntuoso schierarsi a specchio contro il Ciuccio, lasciandosi demolire le corsie laterali.

Nebbia a San Siro. Il Milan gioca meglio rispetto alle gare precedenti grazie a Bertolacci play basso però conclude meno. Gasperini fa giocare l’Atalanta, commette tanti falli (50 quelli fischiati da Massa di Imperia compresi quelli del Diavolo). La Dea ha perso benzina in qualche calciatore. Gasperini tatticamente ha avuto paura del suo discepolo costruito sotto la Lanterna (Bertolacci) e ha sacrificato Kurtic in una marcatura a uomo non riuscita lasciando a Montella il cuore del gioco. Il pareggio è giusto. La vera bellezza di Milan Atalanta è un’altra: 11 calciatori italiani arrivati dai settori giovanili.

La Fiorentina di Sousa, che mangerà il panettone, ha invece perso il filo del gioco regalando sempre un tempo agli avversari. Lotito ringrazia. Viola anche con i titolari senza equilibrio tattico.

Dopo tre mesi l’Inter ha vinto in trasferta contro un Sassuolo decimato dagli infortuni (9) e stanco. Felipe Melo “il cattivo” al nono rosso da quando gioca in Serie A. Pioli bravo a far ragionare il biscione da provinciale con prima opzione di blindarlo, seconda gara senza subire gol, terza vittoria consecutiva.

Il Cagliari ridà respiro all’Empoli, perde e va in ritiro non nel Presepe…della Barbagia. Rastelli se non fa risultato contro il Sassuolo giovedì non mangerà l’agnello sardo natalizio e sarà rimosso dalla panchina. 11 ammoniti nella battaglia di Empoli con Rizzoli al centro dello show assegnando rigori e tornando indietro su segnalazione del 5° addizionale. Giustamente non era rigore per il Cagliari. Uno della sua esperienza non deve prendere quelle cantonate, ma finisce sempre per uscirne vincitore agi occhi della critica: “è stato un atto di buon senso”

Il Bologna, dal canto suo, affonda il Delfino nell’Adriatico in 7 minuti. Oddo rischia la panchina contro il Palermo ricaricato dalla seconda vittoria in trasferta e dai gol rifilati al Grifone, considerato anche che erano 4 anni che non ne faceva 4 fuori dal Barbera.

L’Udinese e Del Neri vincono la terza gara di seguito, al contrario il Crotone 1 punto in nove trasferte lontano dallo Scida.

Harakiri doriano contro il Chievo che viaggia in carrozza nella nebbia. Colpe di Palombo non ce ne sono se gli altri si fanno infinocchiare da Meggiorini, non CR7.

Qualcosa non funziona all’Aia, l’associazione italiana arbitri, se Irrati di Pistoia dopo le “cappelle” commesse in questo campionato, clamorose anche in Lazio Fiorentina, se il primo gennaio sarà proposto come internazionale al posto di Damato, avvocato che dirigerà la SuperCoppa di Doha, per lui un premio agli errori, essendo stato l’ultimo da quinto uomo in occasione del fuorigioco di Rispoli del Palermo davanti ai suoi occhi contro il Genoa: fuorigioco di posizione e non in movimento.