Come avevamo raccontato e scritto già diverse volte nei giorni scorsi, questa mattina, sul Monte Maggio, è stata celebrata la memoria di Luigi Ferraris (di fronte a circa 350 partecipanti) nel luogo esatto in cui, il 23 agosto 1915, venne ucciso da un proiettile shrapnel scagliato dal vicino forte austriaco Doss del Sommo.

A quasi 110 anni dalla sua morte, grazie al prezioso lavoro del Gruppo Alpini di Laghi e Arsiero, della Fondazione Genoa, del Gruppo Storico Scientifico dell’ACG e grazie al supporto del Comune di Laghi, si è intrapresa una camminata che ha raggiunto l’esatto luogo di sepoltura di Luigi Ferraris, dove è stata posizionata una croce. Cinquanta metri più in là, invece, è sta svelata una bacheca con la storia dello stesso Ferraris. Il testo recita:

Il 23 agosto 1915 in questo luogo, colpito da un proiettile shrapnel austriaco da 152 mm, cadde Luigi Ferraris, Tenente di complemento del 1° Reggimento di Artiglieria da Fortezza (nato a Firenze Il 18.11.1887 e caduto I 23.8.1915)

La sua storia. La famiglia, originaria di Saluzzo (CN), dopo essersi trasferita a Firenze, dove Lulgl era nato, si sposto a Genova. Ferraris, descritto come atto, biondo, robusto e di bell’aspetto, dotato di carisma e decisione, il 16.2.1903 si Iscrisse alla sezione giovanlle del Genoa Cricket and Football Club, prima società di calcio italiana, fondata nel 1893. Debutto a quattordici anni e nel 1904 fu componente della formazione che vinse Il primo Campionato delle seconde squadre. Dal 1907 al 1911 fece parte della rosa della prima squadra del Genoa disputando, anche da capitano, trentacinque partite e segnando un goal.

Nel 1910 Luigi Ferraris e Giacomo Marassi furono i primi due calciatori del Genoa a essere convocati nella Nazionale Italiana. Nel 1911 al laureo in Ingegnerta e fu assunto prima dalla O.E.G. – Officine Elettriche Genovesi e, poi, dalla Pirelli di Milano. Allo scopplo della Prima Guerra Mondale, In quanto dipendente di un’azienda strategica, venne dispensato dalla chiamata alle armi, ma chiese ed ottenne di poter andare a combattere al fronte, in prima linea. Con Il grado di Tenente fu assegnato al 1° Reggimento di Artiglenta da Fortezza e Invtato, come umcale osservatore, al monte Coston d’Arsiero. Per meglio svolgere il suo incarico nella Valle Posina, chiese di essere impiegato a Monte Maggio (qt. 1853).

Il 23 agosto 1915 venne mortalmente colpito da un proiettile shrapnel da 152 mm, sparato dal forte austriaco Doss del Sommo, mentre si trovava a quota 1830, all’interno della baracchetta che serviva da mensa ufficiali, essendovi entrato per caso nel ritornare al suo osservatorio poche decine di metri sovrastante. Luigi Ferraris fu seppellito dal suoi compagni nelle vicinanze del luogo della morte, assieme a quattro commilitoni. Accanto a lul la tomba dell’alpino del Battaglione Vicenza Leone Blanco di Santorso (VI).

Nel dopoguerra. Il padre Ettore raggiunse Monte Magglo e dopo lunghe ricerche riuscì a trovare, il 10 dicembre 1918, l’esatto luogo di sepoltura del figlio. La salma fu esumata il 24 giugno 1919 e cremata a Vicenza il giorno successivo. Le ceneri furono trasportate a Saluzzo Il 26 giugno 1919 e tumulate nella tomba di famiglia, dove tuttora riposa e su cui furono posizionate la targa e la croce di ferro.

Lo stadio del Genoa venne a lul intitolato il 1° gennalo 1933, alla presenza della sua famiglia al completo, quale primo socio del club caduto nella Grande Guerra”. 

Lungo tutta la camminata, a cui hanno preso parte oltre una quarantina di tifosi e tifose rossoblù di tutte le età (ma 350 i partecipanti totali) e alcuni club iscritti all’ACG, dai Tranvieri Instabili Genoa Club AMT (rappresentato dal presidente Armando Tessitore Armando, dal consigliere Aldo Lombardi e dal socio Danilo) al Sette Settembre passando per Grifoni Emilia Romagna e Genoa Club Grifoni Veneti, sono comparsi anche un bandierone della città di Genova con la croce di San Giorgio e lo striscione che celebra il Ferraris come il campo del Genoa. Lo stesso striscione comparso fuori dal Ferraris prima della gara con l’Atalanta (foto qui sotto).

Intorno al luogo di sepoltura di Luigi Ferraris si è tenuta la celebrazione della Santa Messa officiata da Monsignor Mario Vaccari, vescovo di Massa Carrara, che di Luigi Ferraris, medaglia d’argento al valore militare, è il pro-nipote. Presente anche la nipote Laura, figlia del fratello di Luigi Ferraris, anche lui giocatore del Genoa.

Tra le simbologie della giornata c’è stato il trasferimento della terra che aveva accolto il corpo di Luigi Ferraris dopo la morte all’interno di un elmetto della Prima Guerra Mondiale. Il futuro di questa terra, chissà, potrebbe ricongiungersi simbolicamente con quello della terra del Ferraris, lo stadio a lui intitolato dal 1933. Quel che è certo è che il popolo rossoblù, oggi, ha consolidato la sua stretta connessione con un simbolo del Club più Antico d’Italia come Luigi Ferraris.


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