IL PERCORSO – La Macedonia di Goran Pandev, pienamente in corsa anche per un posto ai prossimi campionati Mondiali, ha conquistato uno storico biglietto per EURO 2020 in una vera e propria lotteria fra gironi e spareggi. Decisivo il primato nel girone di Nations League, certificato anche grazie alla clamorosa vittoria in trasferta (la prima nella sua storia) di Gibilterra contro l’Armenia di Mkhitaryan, risultato che spianò la strada alla nazionale giallorossa dell’attaccante genoano. Lui decisivo nella finalissima contro la Georgia, mentre nel turno precedente era bastato un gol del centrale Velkovski per avere la meglio sul Kosovo in una partita sporca e incattivita. Sarebbe un grave errore considerare la squadra di Igor Angelovski una semplice comparsa in un girone complicato ma tutt’altro che proibitivo. Olanda, Ucraina ed Austria, se incroceranno con gli occhi il sole che sorge sulla maglietta macedone, rischieranno di ritrovarsi con la vista annebbiata per un bel po’.

COME GIOCA – Soprattutto in fase offensiva, la Macedonia è tutt’altro che un avversario comodo da affrontare: il commissario tecnico ha varato una difesa a 3 uomini in un 3-4-1-2 dove a giocare un ruolo chiave sono soprattutto le mezze ali, dal ‘partenopeo’ acquisito Elmas al particolarmente duttile Alioski, fra i 120 calciatori convocati agli Europei provenienti dalla Premier League. Ademi e Ristovski le certezze di centrocampo, in attacco il peso sarà sulle spalle dell’eterno Pandev e dell’intrigante Trajkovski. Assente di lusso Nestorovski, cacciato dal ritiro nel mese di marzo e infortunatosi ad aprile: problema al ginocchio, niente Europeo.

IL TECNICO – Nell’ultima amichevole giocata contro la Slovenia, pareggiata con un pizzico di amaro in bocca per una rete concessa quasi dal nulla al 97′, Angelovski (un viaggio a Genova, nel 2015, per convincere Pandev a non lasciare la Nazionale) ha puntato su quella che potremmo definire la miglior formazione possibile: Dimitrievski fra i pali, difesa a tre formata da Bejtulai, Velkovski e Musliu, centrocampo particolarmente folto con Ristovski, Nikolov, Ademi, Alioski ed Elmas. In attacco i già citati Goran e Trajkovski. Tra i principali artefici del capolavoro macedone, il ct vivrà la kermesse europea con la leggerezza di chi sa di aver già fatto abbastanza per conquistarsi il titolo di Ancelotti dei Balcani. Del resto anche la sua conferenza stampa post-qualificazione è stata interrotta da un’invasione di campo dei giocatori, un po’ come capitò al tecnico italiano dopo aver vinto la ‘decima’ con il Real Madrid.

DA TENERE D’OCCHIO – Enis Bardhi. Risultato positivo al Covid-19 nei giorni scorsi, la sua presenza quantomeno per la prima partita del girone (13 giugno) è fortemente a rischio. Se schierato sulla trequarti campo, può risultare micidiale grazie a un tiro fuori dal comune. Specialista sui calci di punizione, stellina del Levante, a 25 anni cerca la consacrazione. Per i suoi connazionale non ce n’è bisogno: loro i ‘santini’ dei giocatori capaci di portare la Macedonia all’Europeo se li portano dietro già da qualche mese.