Era il 12 settembre 2023 e il Genoa presentava, al Museo del Genoa, il progetto della nuova Casa del Grifone. Oggi, quasi due anni dopo, a 715 giorni dall’annuncio, alla presenza di Roberto Trapani, nuovo Responsabile del Settore giovanile rossoblù, e Marta Carissimi, Responsabile del Genoa Women, la Badia di Sant’Andrea ha aperto i battenti alla stampa. A fare gli onori di casa Alessio Vernazza, Responsabile Infrastruttire e Logistica del club rossoblù, assieme all’ufficio stampa del club.
In realtà la Badia di Sant’Andrea è operativa da ben prima di oggi, da oltre un mese, all’incirca da quando terminava il ritiro di Moena della prima squadra. In quei giorni cominciava il trasloco degli uffici da Pegli agli Erzelli, in Via dell’Acciaio 139. Qui c’è la nuova casa del settore giovanile del Genoa e del Genoa Women, che ha lasciato quindi la sua sede alla Marina di Sestri.
Nello specifico, da oltre un mese la Badia di Sant’Andrea ha iniziato a dare vita al suo primo lotto, abitato da giocatori del settore giovanile maschile (dall’Under 15 all’Under 20) e dalle aree di direzione sportiva, dai tutor e dalle segreterie delle varie aree. L’apertura di un secondo lotto destinato soprattutto ad uffici è prevista entro la fine del 2026. Al momento si può dire che la struttura sia ultimata, nei suoi lavori di ammodernamento e messa in sicurezza, al 65 per cento.
Sono già iniziate – e proseguiranno – opere di abbellimento delle aree esterne con arredi e piantumazioni su un’area di circa 18.000 metri quadrati. L’ingresso della Badia di Sant’Andrea è subito un immergersi tra stucchi e soffitti affrescati, in profumi provenienti dalla vicina cucina e dall’area ristoro e dal piano superiore, adibito a convitto per i giocatori del settore giovanile. Alla destra dell’area d’ingresso una sala, al momento ancora chiusa, andrà ad ampliare la mensa per permettere anche un aumento della disponibilità di posti disponibili nel convitto, che verosimilmente da 39 passerà a poter ospitare 46 convittori. Non è stata fornita una data precisa di fine lavori per quanto concerne il campo che, da progetto iniziale, si unirà alla struttura per assicurare un’immediato accesso ad un terreno di gioco. Al momento, diverse leve stanno lavorando tra l’adiacente campo di Via dell’Acciaio (solo per allenamenti personalizzati) e campo di Borzoli, nuova casa per la Primavera.
Ma sono tante le curiosità che contornano i lavori della Badia, dalla presenza di passaggi che abbattono le barriere architettoniche e che rendono accessibile la struttura a tutti e tutte passando per la predisposizione di un lotto di camere destinate, nell’eventualità, a giocatori infortunati che necessitino di stampelle. Ma non solo: al primo posto – ed è uno dei motivi che hanno portato i lavori ad essere capillari – è la messa in sicurezza di tutte le aree. Non a caso è stato installato un sistema antincendio all’avanguardia con scale esterne come vie di fuga e il tetto della struttura, esposta sulla collina degli Erzelli, è stato dotato di un sistema anti fulmine di ultima generazione.
“Il Genoa CFC, il club più antico d’Italia, ha ora il convitto sportivo più antico d’Italia” recita la nota diffusa dal Genoa, che aggiunge: “Con l’entrata in servizio del nuovo convitto rossoblù presso la Badia di S.Andrea sulla collina degli Erzelli tra Cornigliano e Sestri Ponente, il Genoa CFC ha un nuovo e prestigioso primato: una struttura di proprietà, moderna e accogliente, in un contesto storico che risale al 1100, che è in grado di ospitare 39 atleti del settore giovanile e di dare lavoro a 24 professionisti che operano nella struttura a vario titolo. Si tratta di un investimento importante che pone l’accento sull’attenzione che la società rivolge al settore giovanile e femminile, puntando al benessere e alla corretta crescita dei propri atleti. La prima parte dell’intervento di ristrutturazione si è conclusa nel mese di agosto. I lavori ora proseguiranno con il secondo lotto che si concluderà alla fine del 2026 con una struttura completamente rinnovata e adattata alle esigenze di una società di calcio e del suo settore giovanile“.
I NUMERI DELL’EDIFICIO E LA SUA STORIA – “L’edificio principale si sviluppa su 2954 metri quadrati e ha una mensa di 370 mq, una chiesa sconsacrata e una torre per complessivi 570 mq. L’area attualmente ristrutturata è di 1893 mq. Gli spazi esterni sono composti da un parcheggio e strade pertinenziali per 1474 mq con ben 70 posti auto. A tutto questo si aggiungono terreni per complessivi 18mila mq. L’intervento sull’edificio, acquistato per 2,2 milioni di euro, è stato oggetto di un piano lavori suddiviso in due lotti. Il primo lotto, appena terminato, ha riguardato un’area di 1893 mq e, con un impegno economico di circa 2,5 milioni di euro, ha visto realizzare 21 camere, una mensa, una cucina, una sala studio, una sala relax, due uffici (uno per il settore giovanile, uno per il settore femminile), una reception, una sala riunioni, una lavanderia.
La struttura attualmente ospita 39 convittori, giovani del settore giovanile rossoblù, e dà lavoro complessivamente a 24 persone: si tratta di tutor, psicologi, tutor scolastici, addetti al servizio ristoro, alle attività di pulizie, al servizio di guardianaggio e di giardinaggio.
Il secondo lotto di lavori, che si stima possano concludersi entro il dicembre 2026, porterà al completamento del restauro della chiesa sconsacrata, all’ampliamento della zona mensa, al recupero conservativo della torre con tre ulteriori camere, al restauro del lato ovest della palazzina, alla realizzazione di una palestra con centro riabilitativo e due campetti per la riatletizzazione. Negli spazi esterni verranno poi aggiunti alberi con verde decorativo e arredi da esterno mentre nel cortile centrale verrà realizzato un pergolato“.
LA STORIA DELLA BADIA: PROGETTO, BOND E FONDI RACCOLTI – La mattina del 23 settembre 2023 una conferenza stampa congiunta del Genoa assieme a Tifosy, azienda leader nell’advisory e la raccolta di capitali nel mondo dello sport, mise alla luce in primo luogo il progetto della Casa del Grifone con un video di lancio allegato qui sotto.
Non solo. Quella stessa conferenza annunciò il lancio di un bond, un prestito obbligazionario per finanziare la nuova Casa dei giovani e della sede dell’area femminile. L’investimento stimato dalla società, all’epoca, era complessivamente di 8 milioni di euro, mentre il Bond si poneva come limite minimo di arrivare a 5 milioni.
In data 29 ottobre 2023, un mese e mezzo dopo, il Genoa avrebbe comunicato “l’emissione di un prestito obbligazionario non convertibile di Euro 5.351.000 con scadenza 27 ottobre 2028 e cedola fissa annua pari al 9%. Le obbligazioni non saranno quotate in alcun mercato regolamentato. L’operazione, conclusasi con successo in poco meno di quattro settimane, ha raccolto ordini da tanti investitori retail e istituzionali dislocati in diversi paesi nel mondo“. Obiettivo raggiunto e superato.
Due anni fa la nuova Casa del Grifone venne definita una struttura all’avanguardia in grado di ammortizzare i costi per la società con un risparmio di un milione di euro all’anno tra affitti di altre strutture e servizi di varia natura. Cos’è cambiato in questi due anni? Ad esempio, il sindaco, che da Marco Bucci è diventata Silvia Salis. All’epoca dell’annuncio il CEO Blazquez ringraziò l’amministrazione comunale “che ci sta aiutando per trovare posti interessanti per lo sviluppo della città, per diventare un motore economico anche per certi quartieri un po’ meno sviluppati”. Prossimo passo l’area adiacente a Villa Bombrini per la costruzione di ulteriori due campi oltre al campo che nascerà direttamente a fianco della Badia di Sant’Andrea.
La Badia di S.Andrea, sorge quasi mille anni fa in seguito ad un primitivo insediamento dell’Ordine di San Benedetto a Genova Cornigliano sul cosiddetto “Scoglio di Sant’Andrea”. Il convento passa ai Cistercensi che si insediano nell’attuale posizione della Badia: nelle dimensioni che conosciamo oggi viene edificata nel periodo storico che va dal 1131 al 1150. La Badia diventa presto oggetto di ampliamenti. Nel secolo successivo ospita un soggiorno di Papa Innocenzo IV e alla fine del 1400 cambia destinazione d’uso: da convento diventa residenza di campagna di Giacomo della Rovere, nipote di Papa Sisto IV. A metà 1500 torna ad essere un possedimento ecclesiastico ospitando la sede dell’ordine dei Domenicani e dell’Inquisizione. Alla fine del 1700 la Badia viene espropriata e venduta a privati che, dopo averla destinata a residenza di campagna danno vita a lavori di ristrutturazione integrale fino a quando nel 1938 la Badia torna ad essere abitata dai monaci. L’ultimo passaggio storico arriva nel 1978 quando Italstrade acquisisce l’edificio e gli architetti Gambacciani e Garibaldi lo modificano per inserire uffici.






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