In seguito a quanto riportato questa mattina dall’edizione genovese di Repubblica sulla “piena libertà di definire il nuovo nome dello stadio“, profilando la possibilità che possa non chiamarsi più “Luigi Ferraris” nell’ambito dei lavori di restyling, il Comitato Storico ACG (Associazione Club Genoani) e l’ACG hanno diramato un comunicato.
Va segnalato che la stessa Sindaca Salis ha smentito poche ore fa questa ipotesi: “Lo stadio non cambierà mai nome. So che era una possibilità che era comparsa in una proposta di accordo di un privato che voleva ricostruire lo stadio, ma assolutamente non è assolutamente in discussione. Mi ha molto stupito il fatto che abbiano montato questa polemica, tra l’altro è anche stupefacente fare polemica su cose che io non ho mai detto”. Di seguito, invece, il comunicato dell’ACG:
“Lo stadio di Genova, “il campo del Genoa”, come veniva chiamato un tempo, è intitolato a Luigi Ferraris, calciatore rossoblù, che morì durante la prima Guerra Mondiale. Proprio alla vigilia di un evento in suo onore, per ricordarlo a 110 anni dalla morte, a mezzo di alcuni organi di informazione (che certamente spiegheranno le ragioni di tale affermazione o sapranno approfondirne, comunque, fonti e paternità), è uscita la notizia che lo stadio di Genova potrebbe cambiare nome.
Senza alcun se o ma, o necessità di dibattiti, e indistintamente dai colori degli schieramenti e dalle simpatie calcistiche, è necessaria una forte e chiara presa di posizione da parte delle istituzioni e dei suoi rappresentanti per affermare e garantire che questa non è altro che una boutade estiva e che, in alcuna maniera, si può portare avanti una simile follia. È giusto guardare avanti, ne siamo consapevoli, e pensare a miglioramenti per uno stadio che certamente di questo ha bisogno, ma sempre nel rispetto della storia, che non si può né cambiare, né cancellare. E non a caso, appunto, per onorare la sua figura, domenica 20 luglio, in prossimità dei 110 anni dalla sua scomparsa, raggiungeremo il luogo nel quale Luigi Ferraris perse la vita, il Monte Maggio, al confine tra le province di Vicenza e Trento, tra il Veneto ed il Trentino.
Lo stadio di Genova porta il suo nome dal 1° gennaio del 1933 ed il suo nome dovrà essere questo per sempre. Ed è anche per questo che abbiamo scelto questa domenica di essere di persona laddove Luigi Ferraris cadde, prima ancora che come calciatore del Genoa Cricket and Football Club, come eroe di guerra e per questo gli fu concessa la medaglia d’argento al valor militare alla memoria. E per ribadire ancora una volta che nome e luogo dello stadio di Genova non si toccano, né si toccheranno mai.
Ieri, oggi, domani, Luigi Ferraris“
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