25 maggio 2023, all’incirca undici mesi fa. In quella data, nel ventre del Ferraris, l’Assemblea dei Soci del Genoa approvava il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2022. Un bilancio che riportava una perdita di 61,7 milioni di euro, stratificata in ammortamenti per 19 milioni. All’epoca venne sottolineato come l’esercizio al 31 dicembre 2022 risentisse di aspetti positivi e negativi, con costi che ci si portava dietro dalla precedente gestione, non solo legati a procuratori e agenti, ma anche a consulenze e fornitori.

Il patrimonio netto, un anno fa, risultava intorno ai 5,4 milioni di euro, con un utile intorno ai 720mila euro e un impegno economico della holding 777 Partners che già nella scorsa primavera 2023 si attestava intorno ai 105 milioni di euro, bilancio alla mano. Oggi è aumentato a 130 milioni di euro l’impegno dell’azionista di maggioranza, con un’ulteriore iniezione di 40 milioni nell’arco dell’ultimo esercizio.

I ricavi, come si evidenzia in Assemblea dove sono presenti da remoto il Presidente Zangrillo, in presenza il CEO Blazquez e il CFO Vincis assieme al DG Ricciardella, già sono superiori a 100 milioni, includendo la transazione fiscale: finiranno infatti nella parte ricavi sia l’anno fiscale 2023 sia la stagione 2023/2024 per un totale superiore ai 100 milioni.

Un dato che sembra banale, ma non lo è perché era in negativo da ormai cinque anni (dal 2019), è quello del margine operativo lordo (MOL EBITDA) che supera di poco i 2 milioni (2.496.403 euro). Nello specifico, come si legge, il bilancio “rileva un risultato di esercizio ante imposte negativo per Euro 35.254.366 che, dopo aver iscritto imposte correnti e anticipate per Euro 2.712.601 determina una perdita di esercizio di Euro 32.541.764 che unitamente a: capitale sociale per Euro 6.471.355 e riserve per Euro 100.483.979, e perdite portate a nuovo per Euro 61.728.621 determina un Patrimonio Netto positivo di Euro 12.684.950“.

Il bilancio al 31 dicembre 2023 evidenzia due passaggi significativi: la promozione in Serie A e la ristrutturazione del debito tributario maturato alla data del 31 dicembre 2022, ammontante a oltre 106 milioni di euro. “Nel mese di agosto 2023 la Società ha infatti presentato alla competente direzione dell’Agenzia delle Entrate una proposta di transazione fiscale, allo scopo di ridurre del 65% l’importo di tale debito e dilazionare il pagamento del residuo 35% in dieci anni, mediante rate crescenti al fine di agevolare il riequilibrio finanziario della Società già nel breve termine. La transazione fiscale è infatti l’istituto per mezzo del quale l’impresa che si trova in una situazione di crisi finanziaria, patrimoniale o economica può chiedere all’Amministrazione finanziaria la riduzione e/o la dilazione dei propri debiti fiscali, allo scopo di conseguire il proprio riequilibrio finanziario, patrimoniale ed economico. Poiché detta proposta ha potuto essere formulata solo nell’ambito dell’accordo di ristrutturazione dei debiti di cui all’art. 57 del Codice della crisi o del concordato preventivo (a cui generalmente si ricorre in caso di crisi meno lievi), essa è stata formulata ai sensi dell’art. 63 di detto Codice all’interno di un accordo di ristrutturazione dei debiti di cui al citato art. 57.

La proposta è stata corredata dei documenti previsti dall’art. 39 del Codice della crisi, i principali dei quali sono costituiti dal relativo piano di risanamento e dall’attestazione, resa da un professionista indipendente, della veridicità dei dati aziendali e della fattibilità del piano di risanamento. La proposta di transazione fiscale è stata approvata dalla Direzione Regionale delle Entrate della Liguria, la quale, il 31 ottobre 2023, ha sottoscritto il relativo atto, da cui discende quindi la riduzione del debito tributario di circa 70 milioni di euro e la dilazione decennale di pagamento dell’importo residuo, conformemente a quanto previsto dalla proposta stessa. Ai fini del perfezionamento dell’accordo raggiunto, nella medesima data del 31 ottobre 2023, la società ha iscritto l’atto di transazione fiscale nel registro delle imprese e ha presentato al competente Tribunale di Genova la domanda di omologazione di detto atto. L’omologazione dell’atto è giunta con sentenza del 7 Dicembre 2023″.

La voce EBITDA e ristrutturazione del debito risultano strettamente legate come si evince dal paragrafo 5 del medesimo bilancio, dove si legge: “Si segnalano di seguito le informazioni più rilevanti in ordine all’andamento finanziario, economico e patrimoniale prospettico del Genoa CFC, come anche rappresentato per il periodo economico e 2023/2033 nel piano sottostante all’accordo omologato di ristrutturazione del debito fiscale, ferme restando le inevitabili incertezze e gli inevitabili limiti connessi derivanti dalla circostanza che si tratta di stime future di natura previsionale:

  •  l’EBITDA prima della gestione dei calciatori, ovvero non tenendo conto delle operazioni straordinarie inerenti alla gestione dei calciatori, è negativo per il solo 2024, per poi tornare sempre positivo per tutta la durata del piano decennale;
  • l’EBITDA dopo la gestione dei calciatori, ovvero tenendo conto delle operazioni straordinarie inerenti alla gestione dei calciatori, è negativo solo per il 2023, per poi tornare sempre positivo per tutta la durata di arco piano decennale;
  • il risultato economico netto diviene positivo a partire dall’anno 2026, in quanto gli esercizi precedenti scontano ancora il rilascio degli ammortamenti sospesi pregressi ed un forte impatto degli oneri da indebitamento, decrescenti nell’arco temporale previsto dal piano;
  •  le disponibilità liquide, per effetto dell’apporto di nuova finanza e di anticipazioni del factor, restano positive per tutta la durata del piano;
  • il patrimonio netto, anche per effetto degli apporti del socio previsti entro i primi anni del piano, rimane positivo per tutta la durata dello stesso;
  • il piano prevede pertanto un riequilibrio patrimoniale, finanziario ed economico al termine del primo quinquennio ed un andamento pressoché inerziale per le grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie stimate per i successivi 5 anni di arco piano”

IL PARCO GIOCATORI E VALORE DELLA PRODUZIONE – Un’altra voce importante è quella legata al parco giocatori, che segna un decremento di 14 giocatori passando da 77 a 63 comprendendo anche i giovani calciatori con contratto economico ai minimi federali. “Il valore della produzione ammonta complessivamente a Euro 116,9 milioni con un incremento complessivo di Euro 32,3 milioni rispetto all’esercizio precedente. Tale incremento è riconducibile essenzialmente alla iscrizione dell’impatto netto dello stralcio del debito della transazione fiscale. I costi della produzione hanno registrato un decremento pari ad Euro 8 milioni, passando da Euro 150,6 milioni dell’esercizio 2022 ad Euro 142,6 milioni al 31 dicembre 2023. Tale decremento deriva, in particolare, dalla diminuzione del costo del lavoro per circa Eur 11 milioni rispetto al 31 Dicembre 2022, grazie al contenimento dei costi relativi alla rosa della prima squadra e dal decremento delle sopravvenienze passive, che hanno inciso in modo significativo sull’esercizio 2022; effetti parzialmente controbilanciati da un incremento degli ammortamenti e dei costi per servizi“.

Sul bilancio approvato questa mattina “pesa” la mancanza degli introiti da diritti audiovisivi della prima parte dell’anno, considerato che il Genoa sino al 30 giugno 2023 era iscritto in Serie B. Come segnalato, i costi operativi diminuiscono sull’arco stagionale 11 milioni (come costo personale, amministrativo e commerciale, non solamente i calciatori). Sulla stagione la società confida in questo specifico dato di atterrare poco sopra 50 milioni di euro.

Debito fortemente in diminuzione, pazrizlamente compensato dal debito finanziario, mentre la perdita esercizio è dimezzata rispetto all’anno scorso: si attesta intorno ai 32 mln contro i 61,7 dell’anno scorso. Calano, poi, gli ammortamenti per 28 milioni di euro legati a soli due calciatori: Sturaro e Cassata. Un dato davvero rilevante, che fa riferimento ancora ad operazioni della precedente gestione.

Il patrimonio netto della società messo a bilancio si mantiene e passa da 5,4 milioni a quasi 13 milioni di euro, un dato che beneficia di iniezioni di quasi 40 milioni di euro da parte dei 777 Partners, come già segnalato ad inizio articolo. Si conferma poi, che non solo per quest’anno a livello consolidato societario (Genoa CFC e Genoa Image) verranno superati i 10 milioni di euro in modo stabile con ricavi da stadio e hospitality. La società, peraltro, è già vicina ai 12 milioni di sponsorizzazioni per questa stagione. Come soglia ci si era dati 4 milioni, ma il dato viene ribadito che è in crescita e lo si rivedrà in aumento a brevissimo. Ancora, tra i dati rilevanti vi è l’ambizione di arrivare a risparmiare circa 15 milioni di euro sulla stagione di costo personale.

LA QUESTIONE FERRARIS – Ad esprimersi sul tema e sugli impatti di bilancio di un’opera di restyling del Ferraris risponde il CEO Blazquez, che spiega come non impatterà sul bilancio questa operazione. Proseguono i dialoghi con la Sampdoria, con la speranza di arrivare presto ad un accordo sulla governabilità della newco (che sarà solamente l’ultimo passaggio di questo percorso, una volta limati tutti i dettagli tecnici, vista anche la rapidità di una sua creazione, ndr) e ad un progetto pienamente condiviso col Comune. Progetto di restyling di cui si è fatto carico il Genoa interamente fin dalle prime battute dalla nuova proprietà, come ribadito anche in sede di Assemblea. Proseguono, intanto, gli incontri con l’Architetto della Direzione Urbanistica del Comune di Genova, Bruzzone, e con lo staff del vice-sindaco Piciocchi.

IL TEMA LICENZA UEFA E GENOA STORE – Si è parlato anche della tematica della Licenza UEFA. La società ha spiegato che Licenza UEFA è un processo in itinere. “Ci sono ulteriori adempimenti da fare entro fine mese, valuteremo se procedere o rinunciare al rilascio per completare passaggi burocratici, soprattutto relativi ai criteri strutturali. Valutiamo” ha spiegato il club rossoblù in sede di Assemblea. Sul tema Genoa Store, invece, confermate le tempistiche del Genoa Store di Piazza Banchi (entro l’inizio della prossima stagione sarà pronto, si tratta di un progetto ambizioso che unirà il merchandising ad attività di food & beverage) e rilanciato dalla società che presto dovrebbe aprirne uno anche in via XX Settembre, permanendo aperto quello attuale del Porto Antico.

DRAGUSIN, LIPANI E LE ALTRE PLUSVALENZE – Se viene spiegato come il Genoa genererà una plusvalenza di 21 milioni di euro sul fronte Dragusin, ceduto lo scorso gennaio (il dato a bilancio sarà messo nero su bianco il prossimo settembre, considerato che il bilancio cambierà data di fine esercizio dal 31 dicembre al 30 giugno, con presentazione entro il 30 settembre), prendono forma anche i numeri delle operazioni Lipani e delle altre cessioni, da Semper a Kallon.

Alla voce “Ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori” hanno generato complessivamente 9 giocatori (Vasquez, Besaggio, Kallon, Melegoni, Cassata, Yeboah, Buksa, Czyborra e Gozzi) 1,14 milioni di euro. Alla voce “Plusvalenze da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori“, invece, il dato aumenta a 6,2 milioni di euro. Nello specifico Lipani 3 milioni di euro; Semper 1,46 milioni di euro; Kallon 1,8 milioni di euro.


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