L’allenatore del Genoa, Alberto Gilardino, è intervenuto in conferenza stampa per commentare la partita contro il Frosinone terminata con la vittoria dei frusinati per 3-2 (clicca QUI per leggere la cronaca della gara).

Un commento sulla partita e sul cartellino rosso a Bani:

“Abbiamo giocato in dieci per settanta minuti, devo ancora ringraziare la squadra per come ha interpretato la partita andando in vantaggio, sotto e mantenendo equilibrio e compattezza anche nel secondo tempo, cercando di sfruttare le occasioni. Atteggiamento positivo, pur con un uomo in meno. Bisogna ringraziare i giocatori per il percorso fatto e il traguardo raggiunto; quello di oggi è stato un episodio, di cui non voglio parlare perché rimarremmo qui fino a notte fonda”.

Oggi hai dato spazio a chi nelle ultime settimane ha giocato un poco, un commento?

“Era giusto, anche perché è tutto l’anno che si allenavano a duemila. Nell’ultimo periodo hanno giocato poco, per cui era giusto dare spazio a chi ha collezionato meno minuti. Hanno fatto bene: da Ekuban ad Aramu, da Salcedo a Yalcin, da Puscas a Hefti. Era giusto dare un riconoscimento per quanto creato assieme, hanno disputato una buonissima gara”.

Oggi si sono affrontate le due squadre più forti del campionato. Che cosa prova per quanto raggiunto da quando è arrivato sulla panchina del Genoa?

“Grandissima emozione, sentimento che circola da questa settimana perché abbiamo raggiunto un traguardo incredibile. Sono stati mesi importanti di lavoro, c’è stata un’identità che siamo riusciti a trasferire ai ragazzi che sono stati bravi a recepire i messaggi mandati. C’è stato un grande segnale di compattezza tra noi, la squadra e i tifosi: fondamentale per raggiungere l’obiettivo”.

Ritiene che il campionato lo abbia vinto la squadra che più l’abbia meritato?

“Il Frosinone, nei due anni, ha mantenuto una struttura, Grosso come guida tecnica; credo che abbiano fatto cose sensate, programmate, quindi è giusto far loro un plauso. Noi, dalla nostra, abbiamo fatto una rincorsa incredibile, qualcosa di straordinario”.

Secondo lei è un caso che la generazione del 2006 sia rimasta così incollata al mondo del calcio?

“Lippi ci ha trasmesso la voglia di vincere, allenare e continuare a stare nel mondo del calcio. Sono contento per Grosso, per il percorso che ha fatto e per il traguardo che ha raggiunto; dall’altra parte, sono felicissimo per quanto fatto al Genoa e per il rapporto che siamo riusciti a creare con la squadra sia a livello umano sia a livello tecnico-tattico”.


Frosinone 3-2 Genoa, Grosso conquista il primo posto. A segno Badelj e Gudmundsson