“Scialla, Scialla” oppure “battiam battiam le mani“: è finito il calciomercato invernale 3022/23.

In questa sessione sono usciti i mercanti dal tempio del calcio: agenti, procuratori, intermediari, tutti spaventati con i dirigenti delle società dal processo sulle plusvalenze bianconere. Usciti senza provvigioni e anche preoccupati per il Regolamento FIFA che entrerà in vigore dal 1° ottobre 2023 che dovrebbe rivoluzionare le regole  con un tetto alle commissioni, un nuovo sistema di licenze, introduzione di un albo, il divieto di rappresentanza multipla e l’uscita di tanti portaborse.

Calciomercato povero, senza botti. I casi più clamorosi riguardano l’Inter che si gioca lo scudetto con Skriniar a tempo, che per giugno ha già firmato con il Paris S.G; la Roma con Zaniolo, caso pesante non solo sul campo ma anche sulle finanze della Roma con uno stipendio oneroso da pagare anche se non gioca; la Fiorentina con Amrabat, già con le valigie per andare a Barcellona fermato sull’uscio di casa fino a giugno; il Milan con Leao che non vuol rinnovare. Il colpo è solo quello del Sassuolo che ha venduto Traorè in Premier per 30 milioni di euro.

Dirigenti che hanno dovuto fare i “saltimbanchi” per necessità, come in casa Samp per far fronte alle prossime scadenze finanziarie. Calciomercato 2022/23 che andrà agli archivi come quello del “poteva essere ma alla fine non è successo nulla“, anche se si sono raddoppiate le sedi, non pagate dal calcio, poche le trattative concluse e i soldi spesi ancor meno, quasi zero, nello Stivale calcistico.

Un calciomercato sull’orlo di una crisi non solo finanziaria, ma anche di nervi si è potuto  solo rifugiare nei prestiti, addirittura per 4 mesi fino alla fine dei campionati , con allungamento del contratto al giocatore e premio all’agente  se si raggiungerà l’obiettivo, non lasciando da parte la clausola in base al rendimento e ai risultati, troppo dimenticata nelle scorse stagioni con contratti pluriennali a “presunti nuovi mostri” che non hanno visto il campo in neppure una gara ufficiale.

Anche in questa fase di calciomercato invernale ci sono state le pagelle dei giornali specializzati, altro valzer senza musica e di poco senso. La Signora del calcio italiano il fantasma del calciomercato invernale 22/23. Punita per le plusvalenze,  per “illecito grave, ripetuto e prolungato. Mole probatoria impressionante” le motivazioni del -15 in classifica.

Letta la sentenza contro la Juventus tutti si aspettano altra pena di punti in classifica con rischio retrocessione, ma la vera punizione sarebbe mettere in discussione i 9 scudetti vinti dal 2012 al 2020.

Il calcio italiano non vuole fare le riforme ma è a caccia di finanziamenti, tanto che il Gotha della grande finanza (Fondi, Holding, Banche) si è fatto avanti per salvarlo dalla crisi. A ieri sono stati tutti respinti dalla Lega Serie A, ma avendo portato il calcio sull’orlo di un crisi di liquidi non decidendo mai nulla, non potendo più giocare con le plusvalenze e i bilanci e con il rischio di perdere anche il “bancomat” dei diritti televisivi alla luce della probabile inchiesta sempre sulle plusvalenze, qualcosa accetteranno considerato che non ci sono più famiglie a gestirlo ma fondi e holding che investono soldi di altri.

Il campionato in Serie B non avuto scossoni e continuerà con molte rose del girone di andata, rimpolpate al di là delle pagelle, di calciatori che faranno fatica a fare la differenza e altri provenienti dalla serie C glorificati, probabilmente senza mai averli visti giocare. La forza nelle 16 giornate rimanenti sarà negli allenatori e i loro staff che non avranno bisogno di conoscere la rosa definitiva e la forma che dovrà prendere in campo.

Tocca a loro cercare di mettere delle pezze nei settori mancanti nel girone di andata e dopo le tre gare di quello di ritorno. Occorrerà coraggio per mandare in campo giocatori giovani del classe 2003, 2004 e 2005 come succede in tutta Europa ed anche in Italia, tanto da essere convocati per la Nazionale maggiore. Chi ambisce alla Serie A e alla salvezza dalla C  non può vivere alla giornata.

Gilardino non cambierà nulla con i nuovi arrivi rispetto a quello che ha creato, elaborato, preparato assieme al suo staff. Finito il calciomercato saranno quelli fuori da Pegli, che per lo più non seguono da vicino – o non possono farlo visto che il Pio Signorini è diventato Fort Knox – a proseguire, speriamo senza polemica, la ricerca della squadra che giocherà o il modulo e i numeri che adotterà.

Il mondo è vittima della tecnologia, figurarsi il calcio: i tifosi fanno i dirigenti, e i   dirigenti, i Presidenti spesso fanno i tifosi; i giornalisti fanno gli ultrà e gli ultrà fanno i giornalisti; i politici fanno i magistrati o i comici e viceversa fanno i politici. Tranquilli, dopo la gara con il Pisa Gilardino e lo staff avranno fatto un lungo esame su quanto successo, in particolare nel primo tempo, e qualcosa cambierà, studiando cosa mettere nella scatola della difesa a tre, a centrocampo e in attacco. Gilardino ha fatto capire nelle gare giocate che se pensa al contenitore non può trascurare il contenuto.

Nei Distinti in ogni gara dentro il Ferraris non  sventola più lo striscione con la famosa frase di Pippo Spagnolo: “sei genoano e vuoi anche vincere”, che ricordiamo con affetto al nono anniversario della morte avvenuta ieri. Quest’anno l’obiettivo è un altro.

Se si vuole raggiungere lo scopo finale da parte di tutti bisognerebbe aggiungere uno striscione: “non menare u belin” per qualsiasi argomento o situazione dentro e fuori il tempio e non tanto via social, ma via chat. Qualche volta bisogna fermarsi dal contestare o criticare senza motivo per non diventare come “Barudda e Pipia” e alla fine piangere. Adesso con la chiusura del calciomercato il pallone o pallino passa nelle mani di Gilardino e di tutta la dirigenza, facendo quadrato per non aggiungersi ai “Barudda e Pipia”.

Per Gilardino dentro lo spogliatoio, dove il pieno di fiducia e schiettezza è stato già fatto, si dovrà essere più grandi di tutti i problemi e dovrà essere il totale del lavoro di tutti non solo sul campo ma anche nei magazzini o nell’infermeria come è accaduto dal suo arrivo. Per la dirigenza, uniti tra campo e scrivanie arrivano i risultati, senza dimenticarsi della tifoseria che è il diametro giusto per chiudere tutto il cerchio.

Gilardino dal suo arrivo, qualità che non si conosceva, è stato bravo a creare questa circostanza: adesso, pochi i dubbi, sarà ancora più bravo a preservarla con i denti e le unghie contro tutti.

Keep calm colorato di rossoblu a quarti, come sempre saranno il campo e tutti gli avvenimenti che girano intorno ad essere giudici. Cogliamo l’occasione per ringraziare i corrispondenti in giro per l’Italia e l’Europa per le informazioni che ci hanno dato in questo calciomercato, permettendoci di non andare dietro a tutti i nomi uscita sul mercato.