Come da titolo, il gioco non si compra e Gilardino, appena arrivato al Pio Signorini, ha fatto vedere di non essere, come poteva erroneamente pensare qualcuno, un dilettante allo sbaraglio. Ha accumulato esperienza dopo aver giocato 18 anni in tutte le categorie calcistiche professionistiche, essere stato convocato  dall’Under 18 azzurra all’Under 21, aver partecipato alle Olimpiadi, nella nazionale maggiore aver vinto un Mondiale di calcio in una situazione particolare e aver giocato anche all’estero, in Cina.

La saggezza di Gila gli ha permesso di considerare tutto come una vecchia e non desiderabile conoscenza della follia, che ha abbracciato non solo da calciatore ma anche nelle prime esperienze da allenatore. Ha subito capito che il problema del Vecchio Balordo era fuori da qualsiasi alchimia tattica o cifra tecnica.

Fino al  cambio in panchina in gare sotto controllo tutto veniva rimesso in discussione dai cali di tensione. Probabilmente derivati dalla sicurezza di avere il risultato a portata di  mano o dalle deficienze degli avversari? Neanche i cinque cambi riuscivano a far riprendere quota al gioco del Grifone.

Un contesto che viene certificato dai dati sulla differenza tra il primo e il secondo tempo: il Genoa nei primi tempi nel girone di andata è stato in testa alla classifica dei risultati a favore, nei secondi precipita a metà classifica. Tutto ciò veniva annullato dallo sbandamento in casa e fuori.

I cali nella ripresa difficilmente hanno impedito alla precedente gestione tecnica di cercare e trovare analisi per capire se fosse colpa del gioco esasperato e del palleggio davanti portiere senza costrutto che non offriva soluzioni alla  fase offensiva oppure dei tecnici avversari che al Genoa prendevano facilmente le misure.

Gilardino questo limite di calare nella ripresa lo ha fatto subito suo e nelle quattro gare giocate è riuscito a circoscrivere il problema non solo cambiando strategia tattica, ma non facendo sconti a nessuno e inserendo i cambi al posto giusto nel momento giusto. Si è subito calato nella Serie B pur avendola frequentata poco in carriera, solo per pochi mesi a Spezia.

Con il suo secondo Caridi sono consapevoli che in cadetteria occorre un altro carattere o, per meglio dire, maggiore cattiveria quando le gare vanno recuperate, nel difendere il vantaggio o nel chiuderle con mortifera determinazione. Il lavoro di Gilardino si è visto nelle quattro gare giocate: approccio alla gara rivolto non solamente al dominio, possesso pallone non sterile e trame di gioco efficaci ben congeniate. Un insieme di aspetti che dovrà continuare e migliorare gara dopo gara già dall’inizio del girone di ritorno.

Il Genoa per arrivare ai risultati è stato capace di esprimere qualità giocando di fioretto, fattore che potrebbe non servire e non aiutare a calarsi appieno nell’agonismo e nei colpi di spada che servono per fare i punti tra i cadetti. Un po’ l’operazione che è mancata nelle sconfitte del girone di andata e nei pareggi casalinghi contro avversari modesti.

Gilardino e Caridi – oltre organizzazione, possesso, capacità di palleggio e transizione con tempo e spazio sfruttati in modo giusto – avranno fatto capire a tutta la rosa che in A in punta di piedi è difficile arrivarci. La lunga esperienza calcistica di Gilardino gli ha insegnato che per esistere nel calcio bisogna cambiare e maturare cercando di creare e modellare sé stessi e con l’attuale Vecchio Balordo per riuscirci cercherà verve offensiva, ma soprattutto solidità. Un aspetto quest’ultimo che nel calcio è da sempre il marchio di fabbrica di chi nutre ambizioni. Tutto ciò sarà avvalorato dalla ripresa dopo la sosta del Campionato.

Le cronache hanno raccontato doppi allenamenti con mix di organizzazione per moltiplicare capacità individuali, forza, soluzioni, autostima. Negli allenamenti di questa settimana e nelle  prossime gare i calciatori dovranno muoversi collettivamente in modo veloce, sinergico, compatto e organico esaltando personalità, fantasia e fisicità. Tutto ciò dovrebbe agevolare la tecnica, riducendo la fatica che andrà suddivisa in parte uguale tra le due fasi di gioco.

Intanto, è già tempo di quotisti Sisal che hanno diramato le quote promozione diretta o tramite playoff: il Frosinone è a 1.33, il Genoa 1.65, la Reggina 1.90, Pisa 3.50, Bari 4.00, Parma 4.50, Cagliari 5.00.