Il mese di gennaio sempre è stato il mese delle riparazioni e questa volta il Genoa probabilmente non farà acquisti last minute. L’occasione importante, se ci sarà in ottica futura, non se la lasceranno scappare, anche non avendo la certezza che possano trasformarsi in punti.

La consapevolezza della società genoana e di Gilardino è quella di avere per le mani una squadra adeguata e di livello in cadetteria. In Serie B non è questione di lavori tecnici, ma di qualità umane e mentali nell’accettare la realtà in cui si vive e si gioca. Tutti per raggiungere l’obiettivo finale dovranno accordare e armonizzare le cadenze della Serie B.

Il calciomercato vive di voci che sono scontate per chi le diffonde anche se non giuste,  visto che vengono divorate dai tifosi. L’approccio al calciomercato del Genoa, come quello estivo, viene fatto con serenità e in silenzio e tutto scatena gli operatori nazionali del calciomercato che lanciano non tanto notizie, quanto scoop: basta leggere gli articoli del calciomercato dei quotidiani sportivi nazionali e difficilmente si legge il nome Genoa. “Menare” vuol dire condurre e lo si sta facendo solo con Coda, l’unico nominato. Basterebbe un piccolo comunicato da parte della società per levarlo dal calvario dei tifosi per altri 21 giorni. 

E se i silenzi tolgono ipotesi di mercato intorno al Genoa, è pur vero che i silenzi al Genoa sono infiniti. La sapienza è un ottimo oggetto tra le mura di Villa Rostan. Ma il silenzio in alcune circostanze è matrigna del pessimismo. La comunicazione calcistica significa attivare un procedimento di azione sociale.

Neanche in questa lunga sosta c’è stata la possibilità di vedere un allenamento del Vecchio Balordo. Porte sempre chiuse e non può essere sempre colpa degli allenatori: ormai sono tanti quelli che non sappiamo come allenano.

Peccato, anche perché il nuovo Pio Signorini è un gioiello e in pochi tifosi se lo sono gustato. E neanche una partita fuori porta a Levante e Ponente per la gioia del popolo rossoblu a quarti.

Capitolo calciomercato. Dopo aver già fatto una cernita dei calciatori che servono alla causa genoana, le antenne del DS Ottolini e dello scouting sono state puntate nel mezzo e in avanti. Le ultime indicazioni portano anche ad una concreta possibilità di scambio di mercato col Verona.

I nomi ci sono adesso, si spera prima dell’inizio del girone di ritorno di chiudere le trattative, lavorando con buon senso, senza lavorare a budget, cercando di stare nel progetto dei 777 e anche alla sostenibilità economica. La rosa del Genoa resta competitiva, poi ovvio che ogni rosa è migliorabile e operazioni in entrata e in uscita saranno fatte.

Il calciomercato 2023 – nessuno ne ha tenuto conto – sarà diverso: in Serie A si giocheranno nei 22 giorni di mercato mancanti 4 gare più la Coppa Italia.  A fine gennaio  tutti gli obiettivi saranno meglio definiti e, di conseguenza, ancor di più rispetto al passato, sarà l’ultima settimana a far cercare le operazioni necessarie.

Il calciomercato fa vivere di speranze tutti i tifosi dimenticandosi che il più delle volte sono diventate illusioni e che il tempo ha insegnato come poche squadre dal mercato invernale abbiano ricevuto vantaggi. Il mercato di riparazione invernale spostato nel 1995 da ottobre a gennaio era improntato a cercare di tappare qualche buco stando attenti che le pezze non fossero peggio del buco.

Ogni giorno, invece, rivestono crescente importanza per le testate giornalistiche sia trasmissioni radiofoniche che televisive che occupano tanto spazio e tempo, imboccate da agenti e procuratori che portano notizie e subito copia incolla per tutti senza una minima verifica.

Il Genoa che spesso ha risentito negli ultimi anni del cambio di stagione con squadre rivoluzionate in estate e a gennaio, nel  calciomercato attuale potrebbe anche non cambiare muta dal caldo al freddo, e questo anche anche per l’arrivo di Gilardino.