Prosegue la nostra analisi del girone di andata del Genoa e, dopo le parole dell’ex direttore sportivo del Cagliari, Stefano Capozucca, abbiamo contattato telefonicamente l’ex centravanti rossoblu Massimo Briaschi, oggi agente sportivo. Giocò per la formazione rossoblu in due riprese. La prima nelle stagioni tra 1981 e 1984 collezionando 80 presenze e 29 gol, la seconda tra 1987 e 1989.

Massimo, cosa ci ha raccontato il girone di andata di questa Serie B?

“Questo girone di andata ci ha raccontato che la Serie B è un campionato difficile, dove si rispecchiano i valori delle squadre. Come ogni anno qualche squadra rimane un po’ indietro. Faccio un esempio: il Palermo, che per me è una squadra molto attrezzata ma in questo momento ha una classifica che piange un po’. Alla fine del campionato – e ne manca ancora metà – sono quasi sempre i valori ad uscire”. 

Allora il Genoa, per te, è in una botte di ferro?

“Botte di ferro no, perché sai non è facile: dipende dalla forma dei giocatori, dal momento, dai cambi di allenatore. Il Genoa mi pare comunque una delle squadre più forti del campionato, oggi in una posizione per giocarsi proprio la vittoria del campionato. Fino al Pisa, che mi pare sia quinto in classifica, vedo potenziali vincitrici”. 

È un campionato strano perché in testa alla classifica cannonieri non ci sono più i giocatori titolati, ma tutti giovanotti – anche se datati – che arrivano dalla C?

“Sono giocatori forti. L’attaccante è chi deve finalizzare il gioco della squadra e l’attaccante più bravo è quello che sbaglia meno. Ci sono tante variabili: se uno è davanti, vuol dire che è bravo. La fortuna ci sta e deve esserci, ma alla fie quello che vince la classifica cannonieri vuol dire che è l’attaccante più forte. Che poi arrivi dalla C, dalla B o dalla A non ha grande rilevanza a mio avviso”. 

Coda, che ha sei reti segnate ed è abbastanza in crisi, non riesce a finalizzare il gioco della squadra?

“Coda è una garanzia da anni in questa categoria. Il dato che salta più all’occhio, a cui si deve fare attenzione, è che non ci sono altri giocatori rossoblu in classifica cannonieri a livelli alti. Coda ha sei gol, ma per gli altri compagni andiamo a tre, due o un gol. Per vincere un campionato e fare bene non ci si può attaccare solo alle spalle dell’attaccante, ma deve esserci a livello realizzativo qualche altro giocatore che aiuti Coda nella realizzazione di quanto la squadra fa vedere e fa in campo”.

Allora occorrerà che qualcosa arrivi dal mercato invernale…

“Il Genoa l’ho visto dal vivo o in tv e, a parte un periodo dove le cose non andavano per il verso giusto, mi pare che si sia cambiata marcia, soprattutto a livello di gioco. C’è solo da aspettare. Non so se il Genoa tornerà in A, ma se non ci torna ci arriva ad un punto perché ha una rosa forte”.