Alle ore 15.40 è intervenuto in conferenza stampa a Villa Rostan mister Alberto Gilardino, che reduce dalla vittoria contro il Südtirol è pronto ad affrontare anche la sua prima trasferta, sul campo dell’Ascoli. Subito una precisazione del tecnico rossoblu che previene eventuali domande dei media. “Ci tenevo a precisare una cosa, ossia che Portanova domani non sarà convocato. Possiamo quindi parlare esclusivamente della partita“.

Su cosa ha lavorato di più in questi pochi giorni? Testa o tattica? E sta già parlando di futuro col club?

“Sul campo i ragazzi sono stati eccezionali l’altra sera: in due giorni puoi stimolarli mentalmente e dare loro qualche motiviazione o indicazione, ma la differenza la fanno loro. Stesso discorso vale per domani: c’è stato un giorno di recupero totale per chi ha giocato, partitine, lavori specifici e possessi per chi non ha giocato. Abbiamo lavorato solo oggi sulla partita di domani, sulla strategia. So però di avere a disposizione un’intera rosa che ha fiducia, e la fiducia in una squadra è un valore indispensabile che dovremo portarci anche ad Ascoli, sapendo il valore della partita e il campo difficile contro una squadra fisica, con la quale dovremo andare a battagliare colpo su colpo. Con le nostre qualità tecniche dovremo cercare di fare loro male. Conosco quel campo e so che tipo di Ascoli troveremo. Arrivano da una sconfitta, lavorano molto sulle seconde palle, sono fisici e strutturati. Dovremo abbinare tecnica e qualità all’essere un po’ sporchi per cercare di tornare a casa con una prestazione positiva”. 

Aveva parlato dopo la gara col Südtirol di aumentare la densità nell’area di rigore avversaria. Come si può risolvere questo problema?

“Ho avuto poco tempo di lavorare, ma ho avuto modo di cecare di fare capire ad alcuni giocatori che si trovano in alcune zone di campo, come Frendrup e Jagiello l’altro giorno, di arrivare sempre a riempire l’area. Di arrivarci sempre con ambizione. Ho tanti centrocampisti che sanno palleggiare, ma lavoreremo per fare sì che arrivino anche i gol su inserimento. È fondamentale per una squadra che vuole fare tanti gol in fase offensiva”.

Ha intenzione di confermare la squadre del secondo tempo oppure ha in mente qualche cambio?

“Ho intenzione di non stravolgere la squadra, assolutamente. Ho qualche dubbio davanti, ma dal mio punto di vista il primo tempo ha rispecchiato equilibrio e ordine. Con l’inserimento di Puscas che è entrato nel modo giusto e ha lavorato la squadra è migliorata. C’è l’idea di andare a lavorare con due punte e un trequartista, ma ad ora si richiede equilibrio. Se c’è tanto da lavorare sulla testa? I ragazzi hanno voglia e desiderio di venire al campo, lavorare, di stare dentro il gruppo. Hanno spirito di sacrificio. Si parte da basi importanti. Poi ci dev’essere il campo. Con la società ancora non ho parlato, vivo giorno dopo giorno. L’altra sera con il Südtirol è stata una partita importantissima per la squadra, la vivrò con passione e determinazione. Poi è normale che dovremo affrontare questo argomento, ma sono sereno e contento che la società mi abbia dato questa possibilità”. 

Badelj sarà convocato?

“Badelj non sarà convocato, ma sta definendo il suo percorso di recupero. Speriamo di riaverlo il prima possibile”. 

Ieri sera il Brasile lo abbiamo visto giocare senza esterni ed è andato in crisi. Ma venendo a domani: pregi e difetti del 3-5-2 con cui gioca l’Ascoli? 

“Questa squadra secondo me non ha esterni puri, veri, e credo che la cosa principale sia mettere i giocatori nelle posizioni ideali per farli esaltare. Il cambiamento di mettere un centrocampista in più e lavorare con Albert più in ampiezza va a ricercare soluzioni un po’ diverse, con Aramu un po’ più dentro dalla parte opposta. I terzini devono lavorare in ampiezza, ma devono andare quando hanno campo. L’altra sera hanno fatto bene, ma c’è possibilità di migliorare. Queste sono le soluzioni”. 

Quanto può essere importante per un attaccante come Puscas aver trovato gol?

“Un attaccante vive per quella cosa lì. Per me è indispensabile e fondamentale che quando un giocatore scende in campo si metta nella condizione di lavorare e giocare per la squadra. Se si gioca per la squadra, per lo sviluppo del gioco, poi qualche situazione arriva”.


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