Mario, il Genoa deve subito reagire dopo la sconfitta col Cittadella al Ferraris

Dopo l’infausta prestazione con relativa sconfitta il tedesco Blessin è stato esonerato e al suo posto è stato chiamato Gilardino, tecnico della squadra Primavera al comando nel proprio campionato. La società con un comunicato stampa ha detto che l’incarico è pro tempore in attesa di un allenatore più navigato (Ranieri il nome più gettonato) ma a mio parere Gilardino può essere la persona giusta per guidare il Grifone sino al termine del campionato: saranno fondamentali le 2 gare ravvicinate, quella odierna contro il Südtirol e quella di domenica contro i bianconeri dell’Ascoli.

Sicuramente ci vorrà una reazione da parte dell’intera squadra, anche il pubblico genoano ha oramai perso la pazienza ed ora che l’allenatore tedesco è stato rimosso, anche gli alibi per i giocatori sono finiti perché non si possono offrire spettacoli come quelli delle ultime settimane. Ci vorranno calma e pazienza, non lasciarsi prendere dalla frenesia e i tifosi non dovranno pensare che in appena tre giorni di lavoro Gilardino riesca a trasformare l’acqua in vino anche perché se questo succedesse la società dovrebbe farsi qualche domanda.

L’avversaria non è delle più semplici, perché il Südtirol è sì reduce da 5 pareggi di fila, ma non perde addirittura da 12 partite. Come gioca la squadra di Bisoli?

Il Südtirol è allenato da Bisoli, mister di carattere ed esperto della serie cadetta, e alterna il modo di giocare spesso in base agli avversari, ma non abbandona mai la linea a 4. È squadra che difficilmente fa la partita, preferisce aspettare, difendere corto e stretto per poi ripartire velocemente e fare male, nelle ultime partite ha sempre pareggiato ma è squadra molto difficile da battere.

Ti aspetti qualche modifica da parte del Genoa dopo l’arrivo di Gilardino?

Penso che mister Gilardino possa apportare qualche modifica ma non stravolgere, è troppo importante ripartire nella giusta maniera, non è il momento di fare esperimenti e lui essendo stato giocatore di alto livello sa bene tutto questo. Unica cosa non mi meraviglierebbe veder scendere in campo il Genoa con il 4-3-3.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.